Libri di A. Del Boca
Ventesimo Battaglione eritreo. Il primo romanzo e le lettere inedite dal fronte africano
Indro Montanelli
Libro: Copertina rigida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2010
pagine: 237
"Questa guerra è per noi come una bella lunga vacanza dataci dal Gran Babbo (Mussolini) in premio di tredici anni di scuola. E, detto fra noi, era ora." Così Montanelli definì l'esperienza africana, "raccontata nel suo primo romanzo, dato alle stampe nel 1936 e da allora non più pubblicato per oltre settant'anni. In queste pagine ritrovate, Montanelli porta alla luce la dimensione umana che la guerra mette alla prova, descrive la situazione dei soldati e delle truppe indigene, le loro paure, il rapporto con la morte. "Questo libro non è nato dentro la guerra, fra le ansie del combattimento. [...] È soltanto la vita di un Battaglione solitario, vita mia e di tutti." E infatti l'eco della battaglia è lontano e si perde in un turbine di sensazioni e immagini che, più che a un diario dal fronte, fanno pensare alla cronaca di una crescita, il definitivo salto nell'età adulta che segna il percorso di formazione di un grande scrittore. Per dar voce al lato nascosto di quel profondo mutamento, questa edizione arricchisce il testo di una testimonianza finora rimasta nel buio: l'epistolario che Montanelli tenne coi suoi genitori dall'aprile 1935 ai primi mesi del 1936. In quelle lettere Indro annotava le condizioni di vita dei soldati, appuntava con irritazione le lunghe attese di uno scontro che tardava a venire ed esortava i suoi coetanei "imboscati" a unirsi a lui.
La storia negata. Il revisionismo e il suo uso politico
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2009
pagine: 383
Sottoporre a revisione la storia è il compito stesso degli studiosi, essendo la storiografia nient'altro che una costante riscrittura della storia. Perché, dunque, degli storici come gli autori di questo libro dovrebbero schierarsi contro il "revisionismo"? Perché sotto questo termine si è delineato, nel corso degli ultimi decenni in Italia e nel mondo, un "uso politico della storia" che ha poco a che fare con la ricerca storiografica. Un "uso politico" dalle molteplici diramazioni, ma che, soprattutto nella distorta ricostruzione della nostra storia nazionale, presenta alcune opinioni ossessivamente ripetute: l'idea che il Risorgimento sia stato una guerra di annessione e non un movimento di rinascita per l'unità nazionale; la concezione del fascismo come tentativo autoritario bonario, distinto dal totalitarismo nazista e volto all'edificazione di una patria che non sarebbe esistita prima; l'ipotesi della morte definitiva della patria sancita dall'8 Settembre e la conseguente rivalutazione dei combattenti di Salò come autentici patrioti. Tesi politiche che non hanno la benché minima serietà né il rigore dell'autentica indagine storica, ma che, raffigurando gli avversari come i difensori di una "vulgata resistenziale", di "verità di regime", mirano a distruggere i fondamenti stessi della nostra storia repubblicana e della nostra Costituzione. Contro questo "revisionismo" si schierano alcuni tra i migliori storici italiani.
Le guerre coloniali del fascismo
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2008
pagine: XXV-552
Questo libro è una pietra miliare nel campo degli studi sul fascismo e fa chiarezza nel dibattito sorto intorno a una tematica ingiustamente trascurata dagli storici. Gli autori, scelti tra i maggiori esperti italiani e stranieri, definiscono le caratteristiche della politica coloniale fascista nel contesto storico e sociale più ampio dell'Italia liberale; si soffermano su aspetti poco noti, come i violenti metodi (dall'uso massiccio di gas alla fucilazione di massa) adottati per stroncare la resistenza delle popolazioni aggredite e le dinamiche delle campagne militari; affrontano le implicazioni giuridiche e culturali del colonialismo fascista e delle sue conseguenze relativamente a temi di politica internazionale.
Riccardo Faini. Un economista al servizio delle istituzioni
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2008
pagine: 164
Economista brillante e rigoroso, Riccardo Faini aveva una visione generosa dei problemi che toccano la vita delle persone, soprattutto le meno fortunate. La sua attività - è stato insieme scienziato, educatore, policy maker, servitore dello stato - ha sempre ruotato, quasi ossessivamente, intorno a un'unica domanda: perché esistono divari fra paesi ricchi e poveri, fra regioni di un unico paese e fra lavoratori di diversa provenienza? Queste pagine vogliono essere un omaggio alla sua personalità e al suo lavoro, straordinari e inscindibili, da parte di chi, avendo condiviso con lui l'esperienza al Ministero del Tesoro, al Fondo Monetario Internazionale, alla Banca Mondiale, ha potuto apprezzarne la saggezza, la diplomazia con cui si muoveva nelle difficili burocrazie istituzionali, la genialità con cui utilizzava tutti gli strumenti dell'economia per riuscire a fare luce sul fenomeno che studiava, il rigore e l'ironia con cui interveniva nell'informazione economica.