Libri di A. Di Michele
La difficile riappacificazione. Italia, Austria e Alto Adige nel XX secolo
Libro: Copertina morbida
editore: Viella
anno edizione: 2022
pagine: 596
Questo volume, frutto di una collaborazione tra studiosi e istituzioni di Italia e Austria, si sviluppa intorno a due grandi temi: i rapporti tra i due paesi confinanti nel XX secolo e il ruolo giocato nelle relazioni bilaterali dalla questione altoatesina. Attraverso la triangolazione Roma-Vienna-Bolzano vengono affrontati i nodi essenziali di un rapporto ininterrotto, con uno sguardo attento ad alcuni temi centrali nella recente storia europea, come il trattamento delle minoranze nazionali, l'operato dei regimi autoritari, l'avvento della democrazia e il processo d'integrazione europea. Partendo da un'ampia messa a punto dello stato della ricerca e suggerendo nuovi e fertili campi di indagine, questo lavoro rappresenta un importante contributo al rilancio del dialogo storiografico tra Italia e Austria.
La difesa dell'italianità. L'ufficio per le zone di confine a Bolzano, Trento e Trieste (1945-1954)
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2015
pagine: 604
L'Ufficio per le zone di confine (Uzc), attivo dal 1946 al 1954 sotto la responsabilità politica del giovane sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giulio Andreotti, rappresenta una fonte di assoluto rilievo per comprendere la storia delle aree italiane di frontiera, nella fase di transizione del secondo dopoguerra. L'ufficio fu infatti il laboratorio in cui si studiarono le politiche relative alle regioni di confine e il terminale incaricato di applicarvi le strategie del governo centrale. L'Uzc operò in contesti complessi come quelli dell'Alto Adige e della Venezia Giulia, regioni connotate dall'emergere di temi che mettevano in discussione la stessa sovranità italiana su quei territori. Sulla base dello studio della documentazione dell'ufficio, recentemente riordinata e messa a disposizione dall'Archivio della Presidenza del Consiglio, le ricerche qui proposte - di studiosi di lingua italiana, tedesca e slovena e provenienti dalle rispettive aree di confine - permettono di evidenziare similitudini e divergenze delle scelte di Roma nella "difesa dell'italianità" delle frontiere.