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Libri di Alain Brossat

25,00 23,75

Storia politica del filo spinato. Genealogia di un dispositivo di potere

Olivier Razac

Libro

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2017

pagine: 157

Vecchio più di un secolo, il filo spinato non è mai stato un semplice attrezzo agricolo. Quasi subito si è mostrato uno strumento politico di grande rilevanza, la cui efficacia gli ha garantito un ruolo di primo piano in tre delle maggiori catastrofi della modernità. Negli Stati Uniti ha contribuito alla colonizzazione delle praterie del West e dunque all'ultima tappa dell'etnocidio degli Indiani d'America. Nel corso della Prima Guerra mondiale ha fortificato le trincee, dove sono morti milioni di uomini. Infine, è stato la recinzione elettrificata dei campi di concentramento e di sterminio nazisti. Ma la sua storia non finisce lì. Il filo spinato ha continuato a essere largamente utilizzato quasi ovunque: attorno ai campi e ai pascoli in campagna; in città, sui muri o sui cancelli delle fabbriche, delle caserme, delle prigioni e delle abitazioni di famiglie preoccupate. Ma anche lungo le frontiere nazionali, sui campi di battaglia o per sorvegliare uomini da far sopravvivere, da rispedire ai loro paesi, da uccidere... Tuttavia, il fatto che continui ad avere successo non significa che sia ancora il punto tecnologicamente più avanzato di gestione dello spazio. La tendenza attuale è di chiudere, gerarchizzare e controllare lo spazio con altri mezzi ben più sofisticati, ancora più leggeri e reattivi. Ma è poi così nuova questa tendenza? Contrariamente alla percezione che se ne ha, il filo spinato corrispondeva già a un allontanamento dalla pesante materialità della pietra, a una virtualizzazione delle separazioni massicce. Si trattava già di perdere in consistenza per guadagnare in potenza. Ma, in questo modo, annunciava il proprio superamento, il tempo in cui anch'esso sarebbe stato troppo vistoso e pesante, e avrebbe dovuto essere sostituito da tecniche più leggere, da dispositivi più discreti, che tracciano confini immateriali: non di legno, non di pietra né di metallo, ma di luce, onde e vibrazioni invisibili.
14,00 13,30

Scarcerare la società

Scarcerare la società

Alain Brossat

Libro

editore: Elèuthera

anno edizione: 2003

pagine: 152

"Scarcerare la società" è un pamphlet filosofico-politico in polemica con i due approcci più diffusi all'istituzione penitenziaria: quello "securitario" e quello "umanitario". Il dibattitto tra coloro che esigono un regime carcerario più duro e quelli che sostengono che si debbano fare entrare in galera i diritti civili, occulta, secondo Brossat, la questione di fondo: a che cosa servono oggi le prigioni? Il problema cioè non è "quale" carcere, ma "il" carcere. L'istituzione carceraria appare, paradossalmente, anacronistica rispetto alla modernità ma funzionale allo Stato moderno, per una logica incoffessata ma radicata che vuole che vi sia una parte della popolazione irrecuperabile. Una logica di esclusione che Brossat contesta radicalmente.
11,00

Agenti di Mosca. Lo stalinismo e la sua ombra

Agenti di Mosca. Lo stalinismo e la sua ombra

Alain Brossat

Libro

editore: edizioni Dedalo

anno edizione: 1993

pagine: 304

16,00

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