Libri di Alejandro Torreguitart Ruiz
Viaggio nel mondo delle fiabe
Alejandro Torreguitart Ruiz
Libro: Libro in brossura
editore: Il Foglio Letterario Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 130
Torna lo scrittore cubano Alejandro Torreguitart, noto in Italia per romanzi fantastici e racconti di vita quotidiana legati all'attualità sociopolitica, scritti con umorismo e sarcasmo, spesso autore di ficcanti critiche al regime mascherate da storie horror e da narrativa erotica. Questa volta ci presenta un romanzo per ragazzi, una storia fiabesca che ci fa vivere le avventure di uno scrittore caduto nelle mani dei personaggi più perfidi, assetati di vendetta nei suoi confronti per come sono stati sempre presentati al pubblico. Un esperimento nuovo per il giovane autore caraibico, di narrativa pura, senza sottintesi di alcun tipo, scritto per affabulare, liberando la voglia di raccontare una storia di maghi, nani, streghe e animali fantastici che si trasformano improvvisamente. Il pubblico di riferimento è composto da ragazzi, meglio se dai dieci anni in poi, ma il romanzo si può leggere a ogni età, se ancora alberga dentro di noi il ricordo della nostra infanzia. Età di lettura: da 10 anni.
Caino contro Fidel. Guillermo Cabrera Infante, uno scrittore tra due isole
Alejandro Torreguitart Ruiz
Libro: Libro in brossura
editore: Il Foglio Letterario Edizioni
anno edizione: 2014
pagine: 180
"La mia colpa più grande è la colpa dell'esule: aver lasciato la mia terra per essere un senza terra, aver abbandonato dietro di me chi stava sulla stessa nave, che io ho aiutato a gettare nel mare senza sapere che significava nel male. Ma io non ho abbandonato la mia nave, è stata la mia nave ad abbandonare me. Molti esuli cubani possono dire di non aver mai abbandonato Cuba: è stata Cuba ad abbandonare loro. Ad abbandonare i migliori. Posso fare un piccolo elenco, certo non esaustivo: il comandante Alberto Mora, suicida; il comandante Plinio Prieto, fucilato; il generale Ochoa, capro espiatorio. Ma l'esilio colma la misura dell'abbandono più della morte, perché ci si sente soli, ci si sente naufraghi di una barca alla deriva come la nostra terra perduta."