Libri di Alessandra Paganardi
La parte dell'occhio
Marina Rezzonico
Libro
editore: Collezione Letteraria
anno edizione: 2022
pagine: 86
"La parte dell’occhio" è la cronaca di uno sguardo poetico che raggiunge la piena, lucida maturità senza perdere la capacità di vedere oltre. Di una ragione che si fa tanto più acuta quanto più profonda la forza del sentire, di una verità che entra nel sogno e lo nobilita, realizzandolo. Di un punto di vista che può essere continuamente rivisitato, capovolto, ristrutturato. Di un’esperienza, in fondo, che percorre l’ideale e lo corregge, lo traghetta verso la rinascita e la saggezza, senza mai tradirlo. Questa parabola percorre il libro, ne forma e ne potenzia le immagini. (Dalla Prefazione di Alessandra Paganardi)
La terra e la radice
Massimiliano Bardotti
Libro
editore: Collezione Letteraria
anno edizione: 2021
pagine: 124
«Questa raccolta, la quarta del poeta, attore e organizzatore culturale Massimiliano Bardotti, ha la gravità di un salmo e la luce di un inno. Sembra che la poesia, per questo autore, sia la porta d’ingresso di un percorso sempre più autentico dentro sé e nella società, corroborato da una profonda fede religiosa e da un naturale senso di empatia con l’altro. Da un simile sguardo si rinnovano continuamente le domande di senso che già furono del bambino quando avvertiva l’angoscia delle prime perdite, dei primi lutti... Il clima è quello di un pensoso, commosso rischio afasico, dove le lacrimae rerum sembrano essere la compagnia più certa del cammino e dove neppure la preghiera sembra poter essere sempre d’aiuto. Eppure all’improvviso il verso disvela la forza di un kaddish, la solenne esaltazione di chi, nonostante la perdita, sa ancora lodare Dio...» (Dalla Prefazione di Alessandra Paganardi)
Ossa e cielo
Marina Massenz
Libro
editore: Collezione Letteraria
anno edizione: 2021
pagine: 58
«In tempi di lamentosa poesia sul corpo e di triti sentimentalismi di ogni genere, la carne di questa raccolta poetica (la terza di Marina Massenz, docente universitaria e neuropsicomotricista) ritrova una misura tragica e paradossale, quella che fu ben compresa da filosofi come Schopenhauer e dalle maggiori voci poetiche del Novecento: la misura del dolore. È infatti soltanto attraverso il corpo che noi soffriamo, essendo così avvertiti di una disarmonia fondamentale della condizione umana... Ossa e cielo, anziché celebrare o – all’opposto – demonizzare il corpo, lo restituisce alla sua realtà mostrata, in un’estetica ostensiva in cui ogni parola è densa d’esperienza e gravida di storia. La declinazione è intenzionalmente centripeta, dallo sguardo storico-collettivo della prima parte al focus personale della seconda. Il che non significa affatto che la raccolta culmini in uno scontato autobiografismo diaristico: la narrazione è sostituita quasi totalmente da tinte colorimetriche forti e le figure di riferimento ormai scomparse – il padre, i grandi maestri di vita, la casa del passato, la stessa poetessa da bambina – passano come addensamenti incancellabili...» (dalla Prefazione di Alessandra Paganardi)
Liriche randagie
Francesco Zevio
Libro
editore: Collezione Letteraria
anno edizione: 2021
pagine: 100
Il demone odisseo di questa raccolta di Zevio può essere riassunto da una formula classica, così prossima all’assenza, nel cui nome il libro si apre. Tale formula è propriamente il ‘dolore del ritorno’, o nostalgia. Una nostalgia che, come dirò in seguito, chiarisce strada facendo la sua sostanza, ma che si concretizza da subito in un continuo girovagare in sé e per le strade del mondo. Come se l’ubi consistam non esistesse, o non lo si volesse davvero trovare. "Liriche randagie", in questo senso, è anche il resoconto di un viaggio interminabile verso luoghi di cui non si è mai sazi, forse perché non è da un luogo fisico che si è partiti e non è propriamente verso un luogo che si vorrebbe ritornare. Letteralmente parlando, Liriche randagie è il diario di un’utopia. Dolore, certo, che il poeta riesce, grazie alla propria maestria stilistica e alla padronanza di molti strumenti linguistici e culturali, a stemperare in una polifonia mai monotona .L’esperienza di performer, l’abitudine a rapidi transiti dalla parola orale a quella scritta e viceversa, è certamente d’aiuto. (Dalla Prefazione di Alessandra Paganardi)
Studio Op. 8
Matteo Casale
Libro
editore: Collezione Letteraria
anno edizione: 2020
pagine: 112
Quest’opera nasce con impressa un’anima universale, incardinata in mirabili forme di eleganza che sono anzitutto forme-pensiero – come se il poeta fosse incapace di “pensare poeticamente” al di fuori di un sorprendente impasto di profondità e lirismo, empatia e chiarezza geometrica... Un’opera, questi Studi Op.8, che rifugge dalla divisione in sezioni tematiche e pare tutta un continuum, identificato nei suoi snodi dal richiamo di alcune parole chiave: prima in ordine di apparizione la parola “Altrove”, attorno a cui si genera un vero e proprio coagulo semantico di versi, con una concatenazione studiatissima e raffinata da una strofa verso l’altra... Come il poeta Paul Celan, amato e spesso citato in esergo, anche il poeta Casale è «ferito di realtà e realtà cercando». E la realtà è nel verso, quando la poesia è parte di un’esperienza vera, di un apriori confermato quotidianamente nella scelta di scrivere e di pensare: in altre parole, quando è «destino». (Dalla Prefazione di Alessandra Paganardi)
Complicazione di altra natura
Gianni Marcantoni
Libro
editore: Collezione Letteraria
anno edizione: 2020
pagine: 74
"La raccolta di Marcantoni dipana un sentire poetico in cui la connotazione leopardiana di natura-matrigna, pur mantenendo intero il proprio stigma, si dilata fino a comprendere referenti plurimi “d’altra natura”: la società, il progresso, la relazione fra i sessi, i rapporti d’amicizia; ma anche i drammatici eventi della storia e della contemporaneità... Scrittura fortemente espressionista, quella di Marcantoni. Non si lascia intimorire da mode e tendenze, non teme di risultare a tratti corrosiva, si lascia infine consapevolmente dominare dal sentimento presente e sa toccare, a seconda dei casi, una gamma molto vasta di corde, dalla nostalgia alla rabbia, dalla rassegnazione al furore. Unica costante, forse, la coscienza – a tratti fiera – di una fragilità che non è personale ma universale, quasi una necessaria testimonianza dell’ originario polemos dal quale siamo stati generati." (Dalla Prefazione di Alessandra Paganardi)
Gente che se ne va
Alina Rizzi
Libro
editore: Collezione Letteraria
anno edizione: 2020
pagine: 80
"La poesia di Alina Rizzi può essere letta come una liturgia laica dell’anima, costantemente filtrata – in una sorta di déja vu sottotono – dalla cifra emotiva forse più marcata della sua scrittura: la nostalgia. Questo libro, tutto permeato di rarefatta ritualità, restituisce un senso particolare allo scorrere delle stagioni e alle ore della giornata – con il loro quotidiano, solenne ritornare... I versi di Alina Rizzi non offrono facili soluzioni o indicazioni terapeutiche. Alcune parti di noi vanno irreparabilmente perdute e non torneranno mai più. La scrittura non è certo una mappa per ritrovarle. Forse può diventare una specie di bussola per orientarsi a vista nel naufragio. Non trattenendo nulla, né sperando di farlo: semplicemente imparando, in alto mare e senza neppure il conforto di una spettrale casa di doganieri, a riconoscere persino al buio il volto di chi va, di chi resta." (Dalla Prefazione di Alessandra Paganardi)
Coleoptera
Enea Roversi
Libro
editore: Collezione Letteraria
anno edizione: 2020
pagine: 56
«"Coleoptera" – sin dalle metafore, presenti nella prima parte, del fiore calpestato e dei fatali anacronismi esistenziali «fuori tempo massimo» – è un’elegia del residuale, del marginale, di quel particolare scarto biologico, capace di ogni adattamento pur di sopravvivere, che è l’uomo. Meglio dunque rinunciare agli effetti speciali e denunciare la nostra natura saprofita – o magari decisamente parassita – simboleggiata dal volo di corvi di il futuro del mondo (III) e dai coleotteri, nel testo che dà il nome al libro: «forse la soluzione potrebbe stare nel / vivere come un coleottero qualunque / tra miliardi di simili incompresi e vacui / con la disinvoltura del saprofago / che sceglie con cura ogni sostanza». Poeti come Roversi, tre generazioni dopo Stevens, scelgono ancora una volta di attraversare la realtà senza sconti, lasciandosene in pieno contaminare. Non temono di increspare la loro voce con dissonanze che, una volta scoperte e metabolizzate, non si potranno mai più tacere. Essi sono capaci di trasferire il loro coraggio, la loro lucidità in uno stile assolutamente riconoscibile, che dosa pause, punteggiatura e sintassi con un effetto di improvvisazione mai banale.» (Prefazione di Alessandra Paganardi)
La pazienza dell'inverno
Alessandra Paganardi
Libro: Copertina morbida
editore: Puntoacapo
anno edizione: 2013
pagine: 88
Breviario. Centodiciotto aforismi inediti
Alessandra Paganardi
Libro: Copertina morbida
editore: Joker
anno edizione: 2012
pagine: 68
Alessandra Paganardi priva sin dai primi aforismi il recensore del potere, neppur tanto occulto, di condizionare chi si accosta alla silloge. Le sentenze sono talmente limpide e univoche nella loro non-variabilità d'interpretazione da poterle paragonare, nell'arte pittorica, alle opere del "pointillisme" per il modo in cui non c'è mai vaga o sfumata mescolanza tra il sempre presente "retro-pensiero" del lettore e l'aforisma stesso, così come manca totalmente nel puntinismo la "con-fusione" tra colori locali, ma esiste solo "l'accostamento" a rendere tersa, definita e decifrabile l'immagine d'insieme.