Libri di Alfredo Marasti
Il piccolo diavolo e l'acqua santa. Roberto Benigni dalla dissacrazione al politicamente corretto
Alfredo Marasti
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Falsopiano
anno edizione: 2022
pagine: 297
La prima monografia completa (e non celebrativa) su Roberto Benigni, dalle origini dissacranti fino all’Oscar del 1999 (La vita è bella) e alle recenti lezioni-spettacolo in veste di divulgatore. Un ritratto che nasce dalle parole dello stesso attore e regista, in palese – talvolta bruciante – conflitto fra loro. Descrivendo la metamorfosi di un intellettuale, questo libro inquadra una crisi culturale più ampia: in ideale sincronia con la corsa al centro populistica e anti-ideologica attuata da tutti i principali partiti dopo il ventennio berlusconiano, Benigni ha ripetuto l’operazione TuttoDante con i testi “sacri” per la sinistra (la Costituzione nata dall’antifascismo) così come con quelli “sacri” per la destra (il Canto degli Italiani), infine con quelli riguardanti il sacro in senso proprio (la Bibbia, il Cantico dei Cantici), fondendoli in un solo, generico inno all’amore. Il modello di divulgazione popolare e politicamente corretto che l’attore adotta, in maniera identica, per ognuno dei contesti citati, viene esaminato parola per parola, fino a trarne conclusioni dirompenti: «Benigni è considerato un’icona della sinistra, ma le cose che dice sono di destra; lo si definisce comico, ma da anni i suoi spettacoli sfruttano la comicità per fare propaganda; lo si crede uno spirito libero – e forse, brevemente, lo è stato – ma oggi è soprattutto un bravissimo sacerdote del potere, un attento organizzatore di consenso». Introduzione è di Roberto Lasagna.
Storia e rappresentazione. Come il cinema italiano ha raccontato il fascismo
Alfredo Marasti
Libro
editore: Affinità Elettive Edizioni
anno edizione: 2015
pagine: 152
Non è un libro di storia del cinema; è piuttosto una "rassegna comparativa" dei diversi generi o modi di rappresentazione con cui il cinema italiano ha raccontato il ventennio fascista. In altre parole, una storia di come gli italiani hanno rappresentato se stessi nel corso di un secolo. Oggetto di questo libro, infatti, non sono soltanto le contraddizioni del cinema di propaganda fascista, ma anche il difficoltoso emergere delle tematiche del "consenso" o del "fascismo di massa" nella cinematografia italiana degli anni '50 segnata dalla censura governativa, il grande calderone culturale e politico degli anni '60 e '70, fino alle derive vintage e "di maniera" delle fiction più recenti. La rappresentazione cinematografica del regime di Mussolini, dopo una lunga fase virtuosa in cui lo sperimentalismo si sposa felicemente con la ricostruzione storiografica, sembra vivere negli anni più recenti una sorta di parabola discendente, in linea con l'attuale e ancora irrisolta crisi culturale e "memoriale" italiana, di cui l'inconsapevolezza storica del ventennio fascista rimane ancora oggi una delle espressioni più gravi e controverse.