Libri di Álvaro Enrigue
Il sogno
Álvaro Enrigue
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2024
pagine: 224
L’8 novembre 1519 avvenne l’incontro fatidico tra il conquistador Hernán Cortés e l’imperatore del Messico Moctezuma: fu il contatto tra due mondi incomprensibili fra loro, due visioni dell’esistente inconciliabili, due imperi che stavano entrando in collisione senza avere coscienza della portata di tale evento. Álvaro Enrigue narra un’avvincente versione di cosa accadde, in sapiente equilibrio tra ricostruzione storica e leggende tramandate, sfidando i limiti del romanzo storico e avvalendosi di una approfondita conoscenza delle sottigliezze linguistiche – prendendosi la libertà di stravolgerle usando termini e modi di dire in gergo messicano odierno – per rendere appieno la portata di quell’incontro che cambiò la storia del mondo. Da lì iniziò la conquista del continente americano, l’ascesa della Spagna come nazione più ricca d’Europa, e la fine di “un sogno”, quello dei popoli nativi che accolsero gli sterminatori come ospiti stranieri da ossequiare, sebbene per molti di loro la realtà fosse spesso un incubo sanguinario. Il tutto concepito dall’inventiva dell’autore che immagina come sarebbe andata se…
Adesso mi arrendo e questo è tutto
Álvaro Enrigue
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2021
pagine: 432
Nel 1836 il tenente colonnello Zuloaga dell'esercito messicano si mette sulle tracce di una banda di apache che, in una razzia, ha rapito una donna, Camila. Zuloaga mette assieme un drappello bizzarramente assortito di improbabili reclute, di cui fa parte anche una falsa suora che risulterà la più abile nel maneggiare la pistola. La narrazione delle vicissitudini dell'intrepido manipolo a caccia di apache nel vasto territorio, tra deserti e montagne, che allora apparteneva interamente al Nuevo México, si alterna al racconto dell'autore che ripercorre gli stessi luoghi ai nostri giorni, da entrambi i lati della frontiera Messico-Usa. Enrigue ricostruisce così sia la storia di un popolo che scelse di estinguersi pur di non lasciarsi assoggettare, sia la vita del più celebre capo apache, Geronimo: un uomo che fu guerriero suo malgrado e sciamano per scelta e destino, saggio nelle decisioni quanto audace nelle azioni. Un romanzo storico sulla dignità posta al di sopra di qualsiasi convenienza, compresa la propria sopravvivenza, che alterna i toni epici alle riflessioni su due società contrapposte – quella messicana e quella statunitense –, entrambe incapaci di comprendere la diversità culturale di una nazione indigena dotata di leggi, forme di governo e credenze religiose, annientata per sempre da uno spietato genocidio.
La morte di un artista
Álvaro Enrigue
Libro: Libro in brossura
editore: La Nuova Frontiera
anno edizione: 2018
pagine: 160
Sebastián Vaca, un giovane artista di belle speranze, si ritrova una sera a un ricevimento nel quartiere più elegante di Città del Messico. All'improvviso vede uno degli ospiti, un pittore soprannominato l'Utopista, salire in piedi sulla balaustra della terrazza e cadere di sotto. Mentre i paramedici portano via il cadavere, Sebastián conosce colui che diventerà il suo mecenate: Aristóteles Brumell. Aristóteles è un uomo elegante, raffinato e ricchissimo, grazie a un cospicuo patrimonio lasciatogli dal nonno. Dal suo illustre antenato non ha ereditato però solo i soldi e la passione per l'arte, ma anche i vizi e soprattutto l'abilità di fare degli altri delle pedine che dispone, a suo piacimento, in una sorta di gioco machiavellico. Inizia così, in un crescendo di humor nero e situazioni surreali, la cronaca della caduta di Sebastián il quale, senza rendersene conto, si trasforma nell'opera d'arte del suo cinico mecenate. "La morte di un artista" mostra la decadenza dell'uomo in una società elitaria e senza scrupoli abituata a imporre il suo punto di vista e i suoi capricci.
Morte improvvisa
Álvaro Enrigue
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2015
pagine: 232
"Non è un libro su Caravaggio o Quevedo, ma è un libro con Caravaggio e Quevedo. Loro due, ma anche Cortés e Cuauhtémoc, Galileo e Pio IV. Straordinarie personalità che si affrontano. Tutti intenti a fare sesso, ubriacarsi, scommettere sul nulla. I romanzi distruggono monumenti perché tutti, persino i più casti, sono un po' pornografici. Non è nemmeno un libro sulla nascita del tennis come sport popolare, per quanto si basi su un'indagine approfondita che ho svolto sull'argomento grazie a una borsa di studio della Public Library di New York, dopo aver pensato e ripensato al ritrovamento di un'informazione affascinante: il primo pittore autenticamente moderno della storia fu anche un abile tennista e un assassino. Nostro fratello."