Libri di Angelo Grimaldi
Quattro. Il doppio tra fotografia, letteratura, filosofia e poesia
Tommaso Cimino, Angelo Grimaldi
Libro
editore: Duetredue
anno edizione: 2025
pagine: 256
Per molti, e con fondate ragioni, la fotografia è solo una copia della realtà ma, a differenza di quanto avviene in tante arti visive, nell’immagine fotografica non c’è solo lo spazio catturato (copiato) dal sensore della macchina (sebbene con i limiti tecnici dell’obiettivo); c’è anche il tempo. Il tempo che si è posto come disponibile: disponibile come complemento della visione, come completamento della sua definizione, come ampliamento del suo significato. Ed ancora: quel che stiamo fotografando va declinato con l’articolo determinativo perché noi stiamo vedendo/fotografando, ‘quella cosa’ e non ‘una cosa’. La visione del nostro occhio pretende, dall’intelligenza che lo comanda, che, tra il nostro io e l’altro o l’altrove, ci sia una connessione, una relazione, una sinapsi tutta da intendere affinché questa immagine cominci ad avere un senso maggiore: un senso da intendere come direzione, un senso, come dire, organico-visivo, un senso come percezione e rappresentazione logica e intellegibile. Ma questo ‘doppio’ non può essere generico: deve accompagnarsi all’originale per rivendicare l’autorialità della sua creazione (e necessità). Pippo M. Pappalardo
La sposa e i viandanti
Salvatore Amore, Giuseppe Cardello, Angelo Grimaldi
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Duetredue
anno edizione: 2021
pagine: 184
"La sposa e i viandanti de La Compagnia d'Encelado Superbo, musica, poesia e fotografia di Salvo Amore, Giuseppe Cardello e Angelo Grimaldi, bellezza da lasciarti col fiato corto, davvero un miscuglio formidabile di arti che ti coinvolgono, che ti toccano il cuore, che pizzicano le corde del tuo rebab, producendo note sentimentali che a me sono entrate dentro dai grandi occhi neri della ragazzina d'Africa vestita di rosa..." (Michel Pergolani). "Ma io mi chiedo, sarà l'acqua? L'acqua del Biviere, dico, che bagna le terre arse dal sole e dona la vita.Oppure sarà la lava? La lava dell'Etna, dico, che soffiata in alto dal gigante imprigionato per la sua superbia, viene portata dal vento e trasmette l'irruenza, la forza e la magia del vulcano. Allora forse sarà il liquido sangue? Il liquido sangue del Moro, dico. L'agrume sanguigno, che cola e riga acceso la bocca e le mani di coloro che questa terra la sanno amare fino a mangiarla. Non lo so quale sia l'elemento artefice, ma so che a Lentini si compie sovente una magia. [...]" (Giuseppe Costa, Gingolph)