Libri di Beatrice Tomei
La galeria. Volume Vol. 1
Giovan Battista Marino
Libro: Libro in brossura
editore: Bites
anno edizione: 2025
pagine: 379
La Galeria (1619-1620) di Giovan Battista Marino è il più celebre libro di poesia composto in lode delle arti figurative. L'originale struttura dell'opera richiama quella di una galleria secentesca, con centinaia di componimenti di tono e taglio epigrammatico variamente ispirati alla secolare tradizione ecfrastica e ai molti capolavori che il poeta ebbe modo di ammirare presso siti storici, collezioni e botteghe d'artista a Napoli, Roma, Siena, Firenze, Venezia, Bologna, Mantova, Genova, Torino e Parigi. Questa nuova edizione propone un testo criticamente fondato e accompagnato da un apparato che illustra la genesi e l'evoluzione dell'opera e dei singoli componimenti in essa accolti. Il commento mira a chiarire la lettera del testo alla luce dei più influenti modelli letterari e a definire i rapporti che l'autore intrattenne con il mondo dell'arte nella sua variegata complessità: arteci e opere, generi artistici, intenditori d'arte, mecenati, collezionisti. Il piano dell'opera prevede una ripartizione in tre tomi: I. Le Pitture: Favole · Istorie; II. Le Pitture: Ritratti · Capricci; III. Le Sculture. Oltre all'Introduzione e alla Nota al testo, corredano l'edizione un ampio apparato iconografico, indici analitici e bibliografia.
Giovan Battista Marino. La scrittura d'arte, la collezione, gli artisti
Beatrice Tomei
Libro: Libro in brossura
editore: Bites
anno edizione: 2024
pagine: 514
Nella pur sconfinata bibliografia mariniana non trova ancora spazio uno studio organico sul più importante poeta del Seicento italiano e le arti. Eppure, già dalla prima metà del secolo scorso gli esperti in materia avevano manifestato la necessità e l'impellenza di chiarire la natura di questo rapporto. Impareggiabile protagonista della scena culturale primoseicentesca, poeta formidabile e abile cortigiano, Marino è stato anche un appassionato amatore d'arte, collezionista, amico e promotore di artisti. La sua opera, testimonianza di una vita itinerante che sconfina il perimetro nazionale, porta il passaggio di uomini, immagini e oggetti. Sono le fascinazioni che da questi derivano nella sua scrittura a fare da scheletro all'ossatura di questo volume, i cui nove capitoli ripercorrono la biografia del poeta tentando di metterne in risalto le incursioni mai timide, regolari e insistenti piuttosto, nel mondo delle arti. Scambi epistolari, elogi in versi, incontri inattesi tra editorie e atelier definiranno i limiti e le forme molteplici che assume quel dialogo tra "arti sorelle" che ha reso l'esperienza mariniana la più iconica e distintiva della cultura della sua epoca.
Poesia e pittura nel Seicento. Giovan Battista Marino e la «meravigliosa» passione
Libro: Libro rilegato
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2024
pagine: 296
Dopo la stagione dei grandi pittori del Rinascimento, il prestigio delle arti figurative cresce come mai prima nella storia. Nel corso del Cinquecento l’artista passa dall’essere un comune artigiano a ricoprire uno status pari a quello dei maggiori intellettuali del suo tempo. L’inscindibile rapporto tra poesia e pittura si consolida nel Seicento, e diviene stretto, vicendevole, persino competitivo quando artisti e letterati si confrontano con i medesimi temi sull’agone delle arti. In questa cornice gioca un ruolo fondamentale la poesia di Giovan Battista Marino (1569-1625), i cui componimenti vivono di scambi continui con la pittura e la scultura contemporanei. La sua produzione poetica è ricca di suggestioni visive, derivate tanto dal contatto diretto con le collezioni d’arte visitate nel corso della sua vita itinerante, quanto dalla memoria delle immagini dei grandi artisti del passato, a partire dalla Galeria (1620), che proietta sulle pareti di un’immaginaria galleria i nomi degli artisti e le opere d’arte che hanno segnato l’esperienza cortigiana del poeta, pur non tralasciando i numerosi rapporti figurativi dell'Adone (1623) e della Strage de gl'innocenti (1632). Seguendo la traccia offerta dai testi di Marino (1569-1625), la mostra e il catalogo disegnano in cinque sezioni tematiche un percorso attraverso la grande arte da Tiziano a Tintoretto, da Correggio ai Carracci, da Rubens a Poussin, celebrando il più grande poeta italiano del Seicento e la sua “meravigliosa” passione per la pittura grazie a prestiti provenienti dai principali musei di tutto il mondo. Il volume è arricchito anche da un'antologia di testi mariniani in dialogo con le opere in mostra, oltre che da numerose tavole a colori.
Poetry and painting in the 17th century. Giovan Battista Marino and the «marvelous» passion
Libro: Libro rilegato
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2024
pagine: 296
Dopo la stagione dei grandi pittori del Rinascimento, il prestigio delle arti figurative cresce come mai prima nella storia. Nel corso del Cinquecento l’artista passa dall’essere un comune artigiano a ricoprire uno status pari a quello dei maggiori intellettuali del suo tempo. L’inscindibile rapporto tra poesia e pittura si consolida nel Seicento, e diviene stretto, vicendevole, persino competitivo quando artisti e letterati si confrontano con i medesimi temi sull’agone delle arti. In questa cornice gioca un ruolo fondamentale la poesia di Giovan Battista Marino (1569-1625), i cui componimenti vivono di scambi continui con la pittura e la scultura contemporanei. La sua produzione poetica è ricca di suggestioni visive, derivate tanto dal contatto diretto con le collezioni d’arte visitate nel corso della sua vita itinerante, quanto dalla memoria delle immagini dei grandi artisti del passato, a partire dalla Galeria (1620), che proietta sulle pareti di un’immaginaria galleria i nomi degli artisti e le opere d’arte che hanno segnato l’esperienza cortigiana del poeta, pur non tralasciando i numerosi rapporti figurativi dell'Adone (1623) e della Strage de gl'innocenti (1632). Seguendo la traccia offerta dai testi di Marino (1569-1625), la mostra e il catalogo disegnano in cinque sezioni tematiche un percorso attraverso la grande arte da Tiziano a Tintoretto, da Correggio ai Carracci, da Rubens a Poussin, celebrando il più grande poeta italiano del Seicento e la sua “meravigliosa” passione per la pittura grazie a prestiti provenienti dai principali musei di tutto il mondo. Il volume è arricchito anche da un'antologia di testi mariniani in dialogo con le opere in mostra, oltre che da numerose tavole a colori.
Humanista delle tele. Guido Reni pittore dei poeti
Giulia Iseppi, Beatrice Tomei
Libro
editore: Campisano Editore
anno edizione: 2023
La storiografia non ha mai taciuto l’importanza dei rapporti che Guido Reni, protagonista indiscusso dell’arte barocca europea, stabilì con i poeti del suo tempo. Forte di una fama presto altisonante tra i contemporanei, il pittore attirò nel suo atelier letterati con cui instaurò rapporti di amicizia, committenza e servizio, intessendo una trama di relazioni ricca e complessa che, se ripercorsa, rivela aspetti inediti della sua produzione artistica. Ammirato e bramato da Giovan Battista Marino, amico dei letterati bolognesi da Cesare Rinaldi a Ridolfo Campeggi, la sua pittura assorbì gli effetti del dialogo intrattenuto con i maggiori scrittori del suo tempo, e restituisce ai moderni una catena di intrecci che si estende da Bologna a Roma, dall’Accademia dei Gelati a quella degli Umoristi. Proprio questi intrecci sono al centro delle indagini contenute nel presente volume, con cui le ricerche su Reni intraprendono per la prima volta uno studio sistematico dei temi e dei processi che hanno caratterizzato gli incontri tra le opere dell’artista e i testi coevi. Le fonti interrogate dalle autrici, che affiancano alle sempre imprescindibili biografie reniane la produzione letteraria del suo tempo, arricchiscono di episodi nuovi la storia del mercato letterario e collezionistico tra Bologna e Roma, e, oltre ad aggiungere importanti tasselli al catalogo iconografico reniano, permettono di osservare con gli occhi dei contemporanei la crescita della fama di Guido. Seguendo le tracce di un percorso che inizia nei primi anni del secolo e arriva agli anni Trenta, saranno proprio le penne dei poeti vicini a Reni a descrivere per prime la fortuna del pittore “di paradiso”.