Libri di C. Parsani Motti (ill.)
Celti, fate e altre storie. Nella tradizione popolare piemontese
Donatella Taverna
Libro: Copertina morbida
editore: Atene del Canavese
anno edizione: 2021
pagine: 128
Il libro attuale esplora più a fondo le radici storiche preromane della civiltà piemontese (Celti, Galli, Mèrici, Stazielli, Salassi ecc.) e si avvale di illustrazioni opera di artisti affermati nel panorama piemontese e nazionale. Si approfondiscono così temi in parte archeologici, come pietre sacre, santuari ipetrali, ritualità antiche conservate sotto specie diverse, una spiritualità che si collega alle culture di genti che abitavano la Gallia dalla Provenza fino alla Bretagna e che si esprime spesso con massi sacri, dolmen, menhir, stele ecc. più tardi dimenticati, spostati, maltrattati o spezzati. Il libro narra di regine benigne o perfide che costruirono strade facendo del bene o distrussero interi paesi, del Grande padre Serpente che rappresenta una spiegazione della creazione del Mondo e restituisce immagini di draghi e serpenti misteriosi sposi delle fate, della leggenda di Mezzomerico della Chioccia d'oro e dei suoi sviluppi longobardi, delle grandi città perdute del Piemonte (Bessinia, Mazzé, Caristium ecc.) distrutte dai Romani, fiabesche o sommerse come l'antica Atlantide.
Eudocia Comnena di Bisanzio signora di Montpellier
Donatella Taverna
Libro: Copertina morbida
editore: Atene del Canavese
anno edizione: 2017
pagine: 128
La vicenda di Eudocia Comnena (1160-1203), principessa bizantina sposata in occidente, nelle bellissime terre dell'Occitania, dove rinascono le fate, è in partenza una vicenda dolorosa: ripudiata dal sovrano che doveva sposare, derubata della sua dote, scacciata, poi, almeno secondo la leggenda, accolta da un gentil cavaliere che se ne innamora e la sposa. La sua vita in realtà fu un po' diversa, ma attraversò la felice età dei trovatori provenzali, e poi la tragedia della crociata contro gli Albigesi, uno dei periodi più interessanti e ricchi di fermento in ogni campo di tutta la storia occidentale. Infatti fu stilato un contratto di nozze nel 1174 con Alfonso d'Aragona, o forse con il fratello di lui Raimondo Berengario di Provenza. Un lungo viaggio portò la sposa ad attraversare da est a ovest il Mediterraneo, toccando il suolo d'Italia almeno a Pisa, ma certo tagliando fuori Venezia e Genova. Respinta al suo arrivo dal promesso sposo, cui il matrimonio politicamente non conveniva più, fu infine accasata nel 1181 con Guglielmo di Montpellier, ma anche questo legame durò poco. Dopo cinque anni Eudocia fu ripudiata e chiusa in convento.