Libri di Carlo Muscetta
Da Baudelaire al surrealismo
Marcel Raymond
Libro: Libro in brossura
editore: Ghibli
anno edizione: 2024
pagine: 382
La poesia di Baudelaire ha rappresentato una rivoluzione universale, una vera e propria esplosione dell'irrazionalità umana nella musica, nella letteratura e nella pittura, segnando quel momento nella storia in cui l'arte è divenuta espressione massima della complessità e della bellezza, ma anche di quell'oscurità dello spirito umano che la filosofia e la religione non erano riuscite a esorcizzare. Attraverso la sua brillante critica artistica, Marcel Raymond individua in questo volume quali artisti e poeti – dal Romanticismo al Surrealismo – hanno saputo dare voce al proprio inconscio sovrastando la razionalità e valicando le frontiere tra sentimento e ragione, psiche e corpo. Secondo Raymond, dopo il poeta maledetto l'arte è stata liberata dalla divisione tra magia e realtà, illusione e verità, e il compito del poeta e dell'artista è divenuto quello di svelare la "tenebrosa unità" immersa nell'inconscio collettivo.
L'erranza. Memorie in forma di lettere
Carlo Muscetta
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2009
pagine: 306
Maestro "eretico" della critica letteraria, saggista, polemista. Carlo Muscetta è stato uno dei maggiori protagonisti dell'editoria italiana. Già ottantenne scrisse questa autobiografia in forma di corrispondenza: quaranta lettere rivolte a familiari e amici, ma anche a personaggi, del mondo letterario, politico e accademico (Natalia Ginzburg, Luigi Pintor, Franco Fortini, Dario Fo, Nicola Caracciolo, Giulio Einaudi, Vito Laterza). Le lettere rivelano una personalità affettuosa, a volte impietosa, che nulla risparmia, nemmeno a se stesso, per darci la verità di una esistenza ricca di avventatezze e di audacie. Ma "L'erranza" è anche un esemplare affresco del nostro Paese: cinquant'anni di vita culturale e politica italiana attraverso la penna di uno dei più lucidi e appassionati critici dell'Italia repubblicana. Impegnato all'indomani della guerra con il Partito Comunista, Muscetta si ribellò alle sopraffazioni dell'ideologia e fece della critica una "letteratura militante". Non apprezzò mai l'accademia rimproverandole le angustie e le miserie, l'assenza d'ingegno e la monotonia della scrittura "se non si è scolasticamente noiosi sembra che non si faccia scienza", disse.