Libri di Caterina Miracle Bragantini
Due uomini
Georges Duhamel
Libro: Libro in brossura
editore: Ago Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 258
Dal primo marzo al quindici ottobre Edouard Loisel cammina per le vie di Parigi con il bastone da passeggio. È uno dei gesti che compone la “buona tecnica” con cui, da autentico spirito scientifico, vive e osserva il mondo. Esce al mattino di buon’ora, alle dodici e trenta si concede una pausa assieme ai suoi colleghi nella solita tavola calda, alla sera torna dalla moglie, cena e si corica. Ma un giorno tutto cambia. Seduto a mangiare al Petit-Passe-Temps, nello specchio di fronte a sé incrocia un volto sconosciuto, che esercita su di lui un’attrazione magnetica. Nei giorni a seguire, Edouard e l’uomo sconosciuto non si parlano, ma si guardano e, silenziosamente, si conoscono e riconoscono l’uno nell’altro. In breve tempo, tra i due inizia una profonda amicizia: quell’uomo è Louis Salavin, già protagonista di Confessione di mezzanotte. Nel secondo libro del ciclo di Salavin, Duhamel prosegue lo scavo nell’animo umano e l’analisi delle sue talvolta inspiegabili sfaccettature, mostrando ai lettori che l’identità dell’uomo moderno è ormai è ormai in frammenti: impossibile pensare di conoscersi davvero, l’un l’altro.
Confessione di mezzanotte
Georges Duhamel
Libro: Libro rilegato
editore: Ago Edizioni
anno edizione: 2023
pagine: 144
Parigi, primo Novecento. La Belle Epoque ha invaso le strade della capitale francese e il progresso sembra essere l’unica alternativa per vivere un’esistenza al passo con i tempi. Louis Salavin ha altro a cui pensare. Impiegato della ditta Socque et Sureau, con la piatta mansione di correggere testi sulle trebbiatrici, mal sopporta i suoi colleghi in carriera, lo squillo del telefono e la sua vita in generale. Un giorno, mentre tempera una matita per romperne nuovamente la mina, Salavin viene chiamato nell’ufficio del signor Sureau per controllare delle carte da firmare. Ma nell’attesa la sua attenzione viene catturata da un particolare: l’orecchio del signor Sureau. Quell’angolo di pelle esercita un potere magnetico e fatale su Salavin, al punto che l’istinto di toccarlo scavalca infine il buon senso, impendendogli di reprimere il desiderio: licenziato in tronco. Senza più i suoi punti di riferimento comincia a vagare per Parigi, alternando confusamente momenti di euforia agli abissi della depressione, oscillando così tra buoni propositi e piani delittuosi. Georges Duhamel presenta al lettore un personaggio la cui materia umana è composta dai chiaroscuri delle contraddizioni, dalle sabbie mobili delle insicurezze, dai dubbi, laceranti, che lo condannano all’irresolutezza. È l’uomo moderno che perde il legame con il primordiale e si chiude in una vita che non gli appartiene e quando finalmente se ne libera, l’illusione di aver ripreso il controllo della propria esistenza sfocia nell’ansia del peso della libertà. Un romanzo degli anni Venti che non si fatica, a più di un secolo di distanza, a sentire vicino e senza tempo, capace di adempiere quella che è forse l’unica funzione universale della letteratura: indagare l’animo umano nelle sue declinazioni sempre diverse.