Libri di Christopher De Hamel
Il circolo dei manoscritti. Dodici storie di libri dal Medioevo a oggi
Christopher De Hamel
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2024
pagine: 704
I manoscritti medievali sono tra le più grandi opere della cultura europea. Frutto non della composizione di caratteri mobili (o delle tecnologie più odierne di stampa), ma del paziente lavoro di mani e menti - un lavoro fatto di pelle, inchiostro e sublime immaginazione - questi manufatti hanno viaggiato nei secoli e sono giunti fino a noi grazie agli uomini e alle donne che li hanno preservati e ne hanno riconosciuto l'inestimabile valore. Allo stesso tempo veicoli di cultura, monumenti artistici, reperti d'interesse storico-economico, geografico e letterario, i manoscritti sono però anche e soprattutto oggetti del desiderio. Le ragioni per cui gli uomini li bramano sono spesso le più diverse. Attraverso le storie di chi ha partecipato alla loro produzione, di chi li ha raccolti, studiati, perfezionati, salvati, custoditi, perfino di chi li ha falsificati, Christopher de Hamel mostra in queste pagine cosa significhi nascere con la passione del collezionista o dello studioso, o essere animati da un'autentica ossessione, che talvolta sconfina nella follia o finanche nella malvagità. Spaziando in quasi mille anni di storia, tra castelli, biblioteche e abitazioni private, tesse le storie di dodici incredibili personaggi. Un monaco dell'XI secolo, un duca francese, un umanista della Firenze rinascimentale, un miniaturista fiammingo, un antiquario britannico, un rabbino tedesco. E poi ancora un litigioso abate ostile all'Ancien Régime, un bibliotecario del British Museum, un abile falsario, un premio Nobel, un collezionista d'arte e la prima direttrice di uno degli istituti culturali contemporanei più importanti degli Stati Uniti. Un variegato campionario di eccentrici bibliofili che l'autore evoca e riunisce in un fantomatico «circolo dei manoscritti» che parla di libri, ma anche e soprattutto di chi li ha sfogliati e di chi, in futuro, continuerà a farlo. Un club immaginario che abbraccia otto secoli. Un affascinante racconto che valica i confini del tempo fino ai nostri giorni, e oltre.
Storia di dodici manoscritti
Christopher De Hamel
Libro: Copertina rigida
editore: Mondadori
anno edizione: 2017
pagine: 658
Non succede spesso di aprire un libro e di iniziare uno straordinario viaggio nel tempo e nello spazio. Di imbattersi, pagina dopo pagina, in vicende di cui serbiamo una sbiadita memoria o di cui si conservano solo labili tracce. Di incontrare potenti sovrani e monaci avventurosi, studenti goliardi e devote principesse. Di passare dalle nebbie cupe d'Irlanda all'inebriante tepore della Spagna moresca, dal mistico silenzio delle colline toscane al vociare sboccato delle taverne tedesche. Ebbene, "Storia di dodici manoscritti" di Christopher de Hamel, uno dei massimi esperti mondiali di codici miniati, ci accompagna in questo viaggio sfogliando e analizzando alcuni tra i più affascinanti e preziosi manoscritti medievali. Dal Vangelo di Sant'Agostino, testimonianza dell'arrivo del cristianesimo in Inghilterra alla fine del VI secolo, al Codice Amiatino, la più antica bibbia a noi pervenuta; dal Libro di Kells, simbolo iconico della cultura irlandese, al Libro d'Ore di Giovanna di Navarra, che solleticò la bulimia predatoria di Hermann Göring. Ma anche i "Carmina Burana", noti soprattutto per la trasposizione musicale che ne fece il compositore tedesco Carl Orff, o gli "Aratea" di Leida, straordinario trattato di astronomia in versi e simbolo della rinascita carolingia della prima metà del IX secolo, o il "Semideus" Visconti, manoscritto umanista dedicato all'arte della guerra saccheggiato dai francesi nel 1499 dopo la conquista di Milano. E altri ancora. Sfogliare un manoscritto medievale, spiega de Hamel, vuol dire in primo luogo ammirarne le illustrazioni, annusarne l'odore, toccare con mano tutta la sua magnificenza e fragilità. Ma osservarne le abrasioni, i rammendi, le sfumature di colore, le legature, i pigmenti, così come i danni prodotti dal tempo, dall'umidità, dai topi, dall'incuria e dall'ignoranza degli umani, vuol dire anche ricostruirne le secolari vicende, i vagabondaggi, i passaggi di mano. Vuol dire risalire lungo la catena dei proprietari che lo hanno acquistato, rubato, custodito, ammirato, dimenticato, venduto. Ritornare alla temperie culturale e spirituale nella quale ha visto la luce. Dare un nome allo scriba che lo ha copiato o al miniaturista che lo ha illustrato. Rintracciare il monastero che lo ha prodotto, gli scaffali delle biblioteche sui quali si è coperto di polvere o gli itinerari che ha dovuto seguire per arrivare a volte ai limiti estremi del mondo conosciuto. Perché intorno a ogni manoscritto si intrecciano infinite storie - di abati ambiziosi e di collezionisti, di malfattori e di avventurieri, di artisti e di dittatori - e perché ogni manoscritto ha una propria storia da raccontare.