Libri di Claudio Lenzi
L'ombra del melo
Claudio Lenzi
Libro: Copertina morbida
editore: Europa Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 150
Viviana e Antonio si sono incontrati, scelti e riconosciuti. Qualcosa di sottile come un filo di seta, ma resistente come l'acciaio, unisce le loro anime, separate da due caratteri completamente diversi. Un melo e la sua ombra sono la scenografia principale del romanzo, basato sul dialogo e sul labile confine tra il detto e il non detto. Giunge un tempo, tuttavia, in cui Viviana lascia Antonio, dopo trentacinque anni di matrimonio e quattro figli ormai adulti. Perché? Cosa c'è di diverso questa volta? Perché non esiste un modo per riavvicinarsi, come erano sempre riusciti a fare in passato, anche dopo i diverbi più accesi?
Teocle. L'eremita errante
Claudio Lenzi
Libro
editore: Tipoarte
anno edizione: 2009
pagine: 216
Racconto fantastico che ha per protagonista Teocle, dalla vita tormentata e profondo conoscitore dell'antica Bologna.
Insegnami a giocare a scacchi. Un italiano, uno spagnolo, una storia vera, un gioco meraviglioso
Claudio Lenzi
Libro: Copertina morbida
editore: Bacchilega Editore
anno edizione: 2006
pagine: 168
Un manuale di scacchi (16 lezioni in tutto), che è anche una sorta di epistolario. Tra una lezione e l'altra, infatti, vengono riportati i dialoghi tra l'autore, il maestro, e il suo allievo, lo spagnolo Antonio di Palos. Da qui il titolo, e uno scambio di e-mail nel quale Antonio racconta della sua città e di Cristoforo Colombo che da Palos salpò alla scoperta dell'America. A sua volta Lenzi parla di scacchi e di Ozzano dell'Emilia, in provincia di Bologna, dove vive da più di trent'anni e dove è presidente dell'Associazione culturale "Insieme per" che comprende un attivo circolo scacchistico.
Il cammino del burro
Claudio Lenzi
Libro: Copertina morbida
editore: Tipoarte
anno edizione: 2012
pagine: 220
Gila è uscito dal gruppo. A suon di gol, per amore del calcio
Claudio Lenzi
Libro: Libro in brossura
editore: Limina
anno edizione: 2010
pagine: 150
Alberto nasce sotto il segno di Paolo Rossi, ascendente Gigi Riva. Alberto a 25 anni ha già vinto tutto quello che un calciatore può vincere. I suoi gol sono opere d'arte - lo dice il Tar del Lazio, mica la critica - e quando nel 2005 passa dal Parma al Milan si scatenano le curve del Parlamento. Ma un patrimonio può diventare affare di Stato: trionfare al Mondiale non basta, segnare a raffica e alzare i trofei in rossonero nemmeno. Milano non è romantica, Milano contesta e vuole personaggi. Alberto non lo è, non lo è mai stato. Alberto Gilardino esce dal gruppo. Nessuno lo sa, ma c'è una squadra che lo aspetta da dodici anni. "Segna alla Juve e ti ameremo per sempre" gli dicono il giorno in cui arriva a Firenze. Il Gila fa molto di più. Con lui si vola alti, con lui si vola in Europa. Con lui ripensi a Batistuta e Toni. Potente e inquieto, altruista e passionale: un giorno di questi ha scoperto che da Piazzale Michelangelo si vede il Sudafrica. Sembra la fine, è solo l'inizio della storia di un uomo e di un campione.