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Libri di Claudio Vela

Il Gaddus. Volume Vol. 2

Libro: Libro in brossura

editore: Fondazione Mondadori

anno edizione: 2025

pagine: 224

«Il Gaddus», rivista annuale di testi e studi gaddiani, si articola in sette sezioni – Nu cuòfeno ’e carte. Testi e documenti, Studi (imperfetti), Commenti giudiziosi, Oltre confine, Opinanti editi, Margini di Gadda, Verbose delizie – ed è completata da una Bibliografia gaddiana. La dirigono Mariarosa Bricchi, Paola Italia, Giorgio Pinotti e Claudio Vela.
35,00 33,25

Il castello di Udine

Carlo Emilio Gadda

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2024

pagine: 339

Benché costretto, nel 1932, ad accettare una nuova «sfacchinata» ingegneresca, Gadda non ha la minima intenzione di dissipare la notorietà che "La Madonna dei Filosofi", uscito l’anno prima, gli ha procurato nell’ambiente dei letterati. La scrittura è per lui «un prepotente bisogno», e un ripiegamento sarebbe inconcepibile: «la realtà deve essere, il resto non importa». Con i proventi della corvée presso i Servizi tecnici del Vaticano finanzierà dunque nel 1934 "Il castello di Udine": libro variegato, riluttante a ogni definizione di genere, stilisticamente tracotante. I ricordi di guerra ci consegnano la bruciante delusione di chi ha visto il sogno di «una vivente patria, come nei libri di Livio e di Cesare» annientato dall’incapacità degli alti comandi di raffigurarsi le «correlazioni complesse» che legano l’esercito «al resto del mondo»; dal mito, «ignobile e turpe», della furberia; da una prigionia che lo ha travolto «verso la riva dell’inutilità». Ma subito dopo la cronaca di una crociera nel Mediterraneo proietta l’immagine di un mondano, ironico reporter; l’invettiva contro i musici di strada, molesti perturbatori delle notti milanesi, quella di un bizzoso moralista; il racconto "La fidanzata di Elio" – dove le virtù di Luisa lasciano presagire una vita «drappeggiata di linòleum, risfolgorata di nichelio» – quella di un incendiario Robespierre della borghesia milanese. A ben vedere, tuttavia, un filo rosso, tenace e segreto, unisce queste prose in apparenza disparate, screziandole di dolore e di sangue, come se la prima sezione gettasse fiotti d’ombra su tutta la raccolta: il lutto insanabile per chi è caduto in guerra – come il fratello Enrico, «la parte migliore e più cara di me stesso».
22,00 20,90

Il Canzoniere per Fabio e altre poesie

Enzo Mazza

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Betti Editrice

anno edizione: 2021

pagine: 640

"Il canzoniere per Fabio e altre poesie", ampia raccolta della produzione lirica di Enzo Mazza, ha il suo centro nelle nove raccolte che l’autore ha dedicato al primogenito, perduto per un incidente stradale quando era appena sedicenne: un progetto di profonda e commovente intensità, cui fanno corona, in questa antologia, altre poesie relative al nucleo familiare, alla rosa degli amici, alla vita trascorsa fino a un’estrema vecchiaia fra i libri e la poesia. Radicato in un voluto isolamento, Mazza non ha mai curato un’adeguata diffusione dei suoi scritti, stampati quasi privatamente e affidati a una circolazione ristretta. Per questo la loro lettura risulterà per molti appassionati una sorprendente scoperta. L’opera, curata da Alessandro Fo, Daniela Gentile e Claudio Vela, vede la luce nel quarantesimo anniversario di quell’incidente: contiene i necessari ragguagli sulla vita e gli scritti di questa importante voce del Novecento italiano e, in appendice, una toccante testimonianza di Alice Borgna sull’importanza che queste poesie, pur così defilate, hanno potuto rivestire per altri «genitori interrotti».
45,00 42,75

La cognizione del dolore

Carlo Emilio Gadda

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2019

pagine: 381

A Lukones, in una villa isolata, una madre e un figlio si fronteggiano. Lui, don Gonzalo, che le dicerie vogliono iracondo, vorace, crudele e avarissimo, è divorato da un male oscuro, quello che «si porta dentro di sé per tutto il fulgurato scoscendere d’una vita». Lei, la Signora, è ridotta da una desolata vecchiezza e dal lutto per la morte dell'altro figlio (il «suo sangue più bello!») a una spettrale sopravvivenza. Li unisce un amore sconfinato, li separa un viluppo di gelosia, senso di colpa, rancore, dolore – preludio al più atroce degli epiloghi. Intorno a loro una casa dissennata, feticcio narcissico ed epicentro di ogni nevrosi, estremo rifugio e tomba, e un'immaginaria terra sudamericana identica alla nostra Brianza, vessata dai Nistitúos provinciales de vigilancia para la noche ‒ che a tutti vorrebbero imporre la loro violenta protezione ‒, assediata da robinie e banzavóis, disseminata di strampalate ville, popolata di «calibani gutturaloidi» che come miserabili Proci dilapidano le attenzioni della Signora. E che Gonzalo vorrebbe cancellare, insieme al barcollante feudo e a tutte le «figurazioni non valide». Perché il «male invisibile» da cui è affetto lo condanna a distinguerle e negarle, quelle «parvenze»: a respingere la «cara normalità», la turpe contingenza del mondo. Anche a prezzo di negare se stesso, anche a prezzo della più dura cognizione, quella che consegna alla solitudine e alla «rapina del dolore».
14,00 13,30

L'Adalgisa. Disegni milanesi

Carlo Emilio Gadda

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2014

pagine: 432

"Dopo 'I promessi sposi', non esiste, nella letteratura italiana, nessuna rappresentazione d'una città così ricca, complessa, variegata, sonora come nella bellissima 'L'Adalgisa'. Come in Manzoni, la città è Milano: la storia, la società, la psicologia, la cultura, i costumi, i riti, la lingua, l'esistenza quotidiana di Milano, di cui Gadda vuole rappresentare la totalità enciclopedica. Niente deve sfuggire al suo sguardo onnicomprensivo di storico-entomologo-mineralogista: nemmeno il minimo frammento o la minima possibilità... La sua Milano era quella moderna: tra la fine dell'Ottocento e il 1940; la Milano degli anni in cui scriveva febbrilmente romanzi destinati a rimanere incompiuti. Malgrado lo sguardo satirico, aveva per quella città un affetto senza limiti. Amava il suo senso di gruppo, l'affettuosità sincera e recitata, 'la festevolezza e allegria squillanti', la bonomia un po' sciocca, il moralismo spesso grottesco, la velocità in tutte le occasioni della vita, l'intraprendenza, il buon senso a volte assurdo, un vago alone di demenza e, soprattutto, una vocalità femminile che nessun freno poteva arrestare." (Pietro Citati)
15,00 14,25

Ex libris (biblioteche di scrittori)

Ex libris (biblioteche di scrittori)

Franco Longoni, Giorgio Panizza, Claudio Vela

Libro: Libro in brossura

editore: Unicopli

anno edizione: 2011

pagine: 89

Per molti secoli le biblioteche degli scrittori sono andate incontro a un processo inevitabile di dispersione. I lasciti pervenuti alle biblioteche (magari con firme di possesso, ex libris, dediche, postille), finivano dispersi nel corpus dei volumi già posseduti. I benefici che possono derivare agli studiosi dall'accesso ai fondi, e anche, sempre più, dalla disponibilità di nuovi, moderni cataloghi e banche dati sono immumerevoli. Le tre biblioteche di cui discorre in questo seminario (Franco Longoni illustra quella del Foscolo, Giorgio Panizza quella di Leopardi, Claudio Vela quella di Gadda) sollecitano qualche riflessione sul problema della conservazione di questi beni preziosi e intendono promuovere la consapevolezza critica necessaria ad attraversare sia i territori talora impervi di un passato neppure troppo remoto (sono numerosi i grandi patrimoni che giacciono pressoché sconosciuti), sia le sterminate ricchezze accumulate nei cosiddetti "archivi del nuovo!".
10,00

La cognizione del dolore

Carlo Emilio Gadda

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2017

pagine: 381

A Lukones, in una villa isolata, una madre e un figlio si fronteggiano. Lui, don Gonzalo, che le dicerie vogliono iracondo, vorace, crudele e avarissimo, è divorato da un male oscuro, quello che «si porta dentro di sé per tutto il fulgurato scoscendere d’una vita». Lei, la Signora, è ridotta da una desolata vecchiezza e dal lutto per la morte dell'altro figlio (il «suo sangue più bello!») a una spettrale sopravvivenza. Li unisce un amore sconfinato, li separa un viluppo di gelosia, senso di colpa, rancore, dolore – preludio al più atroce degli epiloghi. Intorno a loro una casa dissennata, feticcio narcissico ed epicentro di ogni nevrosi, estremo rifugio e tomba, e un'immaginaria terra sudamericana identica alla nostra Brianza, vessata dai Nistitúos provinciales de vigilancia para la noche ‒ che a tutti vorrebbero imporre la loro violenta protezione ‒, assediata da robinie e banzavóis, disseminata di strampalate ville, popolata di «calibani gutturaloidi» che come miserabili Proci dilapidano le attenzioni della Signora. E che Gonzalo vorrebbe cancellare, insieme al barcollante feudo e a tutte le «figurazioni non valide». Perché il «male invisibile» da cui è affetto lo condanna a distinguerle e negarle, quelle «parvenze»: a respingere la «cara normalità», la turpe contingenza del mondo. Anche a prezzo di negare se stesso, anche a prezzo della più dura cognizione, quella che consegna alla solitudine e alla «rapina del dolore».
26,00 24,70

L'Adalgisa. Disegni milanesi

L'Adalgisa. Disegni milanesi

Carlo Emilio Gadda

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2012

pagine: 440

Fra il 1932 e il 1936 Gadda, allora noto solo a una ristretta cerchia di iniziati, si cimenta con un ambizioso romanzo di ambiente milanese, "Un fulmine sul 220", destinato a mettere in scena, attraverso l'amore eslege di Elsa moglie del ricco, valetudinario Gian Maria Cavigioli per Bruno, ex garzone di macellaio di caravaggesca prestanza, la tragica sorte delle "anime sbagliate", segnate dalla più dolorosa estraneità alla tribù. Dopo anni di lavoro Gadda, insoddisfatto, butta tutto all'aria e abbandona il progetto. Ma è solo in apparenza un fallimento: nella temeraria officina di Gadda può infatti persino accadere che un affresco si muti in un "album di straordinari disegni sciolti" (Isella): che un romanzo, insomma, generi dei racconti quelli apparsi nel 1944, insieme ad altri, sotto il titolo "L'Adalgisa". Dove campeggia anzitutto colei che, trasformandosi da comparsa in dilagante protagonista e imprimendo al romanzo d'amore di Elsa e Bruno una irresistibile svolta satirico-grottesca, lo ha dinamitato: l'imperiosa Adalgisa vedova Biandronni, cognata di Elsa. Ex stiratrice, Violetta di quint'ordine al Fossati e al Carcano, ma soprattutto sana donna lombarda, Adalgisa ha saputo sì coronare il suo sogno di sposare il "povero Carlo" e diventare "una signora", con ottavino di palco alla Scala e luccicante breloque sul prosperoso petto, ma non impedire alle parenti acquisite, alle "cagne", di avvelenarle la vita: "... E che ero una qui, e che ero una là; e che...
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