Libri di Costanza Ghezzi
Il mestiere di mia madre
Costanza Ghezzi
Libro: Libro in brossura
editore: Piemme
anno edizione: 2025
pagine: 256
A Vittoria, in Sicilia, Lucetta c'è nata per malasorte, e finora la sua vita è stata funestata da una fila di uomini deludenti: un padre stralunato morto in battaglia, un patrigno violento, un marito ignorante. Così, quando la macchina di Gregorio Palermo si ferma davanti a casa, le viene naturale pensare che sia venuto il tempo di fare i bagagli. Bisogna fabbricarla da sé, la fortuna, e Gregorio può portarla a Roma, una città enorme e libera. Lascia tutto alle spalle, quindi, e parte senza un soldo. Flaminia non sa cosa sia l'amore. Non c'è spazio per un sentimento simile all'istituto di suore. Certo, una volta al mese sua madre, Lucetta, fa capolino. È indipendente, bellissima, e la porta a mangiare la migliore carbonara di Trastevere. Poi l'abbandona di nuovo all'istituto, rincorsa da un uomo sempre diverso. Le suore bisbigliano cattiverie, dicono che quella donna vende il suo corpo, che andrà all'inferno. Flaminia non sa nemmeno cosa sia l'odio, perché tutto sommato è sempre stata una ragazza mite, pensierosa, e non ha mai capito quali sentimenti dedicare a una madre intermittente, splendida e terribile. Una madre e una figlia. Una storia di donne, di emancipazione e lotta contro le ingiustizie del mondo. Un'avventura che si apre nella Sicilia rurale e arriva nel cuore della città aperta, subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Costanza Ghezzi trascina per mano il lettore strattonandolo, costringendolo a tenere il ritmo delle corse di Lucetta e Flaminia, due protagoniste che brillano di una luce che abbaglia.
Il segno di Nora
Costanza Ghezzi
Libro: Libro in brossura
editore: Bibi Book
anno edizione: 2021
pagine: 100
È un matrimonio che non profuma di amore quello fra Carlo e Nora sullo sfondo di una Toscana disegnata da casali in pietra e cipressi perfettamente allineati. Sensibile e fragile, tutti dicono che Nora sia una brava madre. Ben vestita e poco truccata ha tre figli da cinema americano, divora le unghie e vomita in bagno la solitudine. Mentre vomita pensa: “Gliela farò pagare, brutto bastardo”. È la preda scontata di un narcisista patologico. La violenza fisica s’insinua nel quotidiano dove la rabbia di Carlo esplode improvvisa e feroce. Offese, schiaffi, porte sbattute e il sesso usato come punizione, magari in cucina, lei piegata sul lavello, il vino nella testa e pensieri distanti. Dai narcisisti non si riesce a fuggire e Nora lo sa; sono loro che mollano la vittima quando non serve più. E poi il vuoto. Il buio tra il bicchiere di Nora, i figli lontani, Carlo a festeggiare il sabato sera con la bionda di turno. Forse nulla vale davvero la pena. Nel cassetto del comodino ha due flaconi di Xanax e pillole per dormire. Butta giù tutto con il vino rimasto.