Libri di Cristina De Vita
Ventiquattro linee guida. Miraggi verticali
Cristina De Vita, Silvana Pasanisi
Libro
editore: Dellisanti
anno edizione: 2021
pagine: 72
Mi appassiona il viaggio avviato da Cristina De Vita e Silvana Pasanisi tra i centri storici lucani. Non panorami né cartoline sul silenzioso abbandono, ma ritagli di porte e dettagli accompagnati da versi avvolti in un ermetismo metafisico. Quando la pittura scoprì l'arte povera si avvalse di questi stessi supporti, per raccontare un mondo minore che rinviava alla cultura antropologica e a un mondo che sempre più veniva scartato dai tempi moderni. I condomini delle città ma anche dei nuovi quartieri facevano ricorso agli anticorodal e ai supporti di acciaio smaltato, mentre l'antico si poggiava sul legname. (Introduzione di Raffaele Nigro).
Sogni e altiforni. Piombino-Trani senza ritorno
Gordiano Lupi, Cristina De Vita
Libro: Libro in brossura
editore: A.CAR.
anno edizione: 2019
pagine: 328
La mia generazione è nata con i finti tramonti dell’acciaieria, dispensati a ogni ora del giorno, ben dopo il crepuscolo, persino a notte fonda. Avevamo tutto da vincere e tutto da perdere, non immaginavamo che fosse possibile sbagliare quel che abbiamo sbagliato. Ma gli errori sono la vita, in fondo. E una vita senza errori è l’errore più grande. Abbiamo vissuto convinti che fosse così ovunque, un’infinita varietà di tramonti sui quali sognare a ogni ora del giorno, farsi riscaldare il cuore nei momenti di solitudine, perdersi cullando nenie di dolce abbandono. Il tramonto rosso sul mare e i tramonti della colata continua dell’Acciaieria, quel residuo ferroso maleodorante, ebbro di fascino antico, profumo di lavoro, sudore, lotte operaie, sentore di contestazioni e scioperi, licenziamenti ingiusti, fatica per andare avanti e sognare. Un sole rosso notturno che poteva persino commuovere, incomprensibile per una fredda borghesia vacanziera a caccia di ombrelloni e per il commesso viaggiatore in transito, mentre per noi era un momento fondamentale della vita, uno scadenzario del tempo, un simbolo delle ore che passavano lente.