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Libri di Davide Olori

Il futuro non è scritto. Disastro, territorio e organizzazione sociale

Davide Olori

Libro: Libro in brossura

editore: Orthotes

anno edizione: 2024

pagine: 286

Circa cent’anni fa apparivano le prime ricerche pioneristiche sui disastri come fatti sociali. Da allora, la volontà di confrontarsi scientificamente con “l’oggetto” così sfuggente del disastro ha portato a cercare risposte rispetto alle ragioni profonde, alle dinamiche processuali, ai risvolti dei disastri nella storia degli individui, dei gruppi e delle comunità. Il volume ricostruisce la storia della disaster research ripercorrendo le principali vicende che hanno animato il dibattito, compresi i processi – quanto mai attuali – che hanno portato al cambiamento climatico, al collasso ecologico e alle disuguaglianze sociali che ne derivano. In un contesto in cui si moltiplicano e si intrecciano crisi e instabilità, il vocabolario dei disastri è oggi al centro del modo in cui si pensano i territori di domani. Attraverso la presentazione di tre casi di ricostruzione post-terremoto, il libro analizza il complesso gioco di interessi, attori e strategie, evidenziando la cornice di “accelerazione” entro cui si iscrivono le dinamiche sociali e le disuguaglianze.
24,00 22,80

Territori vulnerabili. Verso una nuova sociologia dei disastri italiana

Territori vulnerabili. Verso una nuova sociologia dei disastri italiana

Alfredo Mela, Silvia Mugnano, Davide Olori

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2017

pagine: 192

Erroneamente si pensa che i disastri naturali siano un tema poco legato alle scienze sociali. Al contrario la sociologia dei disastri in Italia ha radici profonde e un percorso storico consolidato. Sebbene ogni evento abbia una data e un’ora precisa, il ciclo del disastro è costituito da un pre-evento (prevenzione e mitigazione) e un post-evento (risposta e recupero) e l’impatto che un disastro ha su un territorio non dipende solo da fattori fisici ma anche dalla capacità delle comunità colpite di sapersi preparare, affrontare e rispondere all'evento catastrofico. Questa capacità non si crea nel momento dell’evento ma è legata alle dinamiche sociali, economiche e politiche del territorio. I disastri naturali amplificano le vulnerabilità sociali del territorio, evidenziano i meccanismi virtuosi e i malfunzionamenti dei sistemi di governance locale e valorizzano il capitale sociale. Il volume presenta una ricca e approfondita analisi di casi mettendo a confronto diversi disastri socio-naturali in un arco di tempo di più di mezzo secolo. Lo studio delle dinamiche sociali dei terremoti dell’Irpinia (1980), de L’Aquila (2009) e di Mirandola (2012), le alluvioni di Firenze (1966), di Giampilieri-Messina (2009) e del Sannio-Benevento (2015) e i rischi eruzione dei vulcani Etna e Vesuvio aiutano ad avviare nuove riflessioni per la sociologia dei disastri ed evidenziano che è ancora aperta una questione sociale dei disastri. Sviluppare tali prospettive appare ancora più urgente nel nostro paese, che compare ai primi posti in Europa per ricorrenza e intensità dei disastri, come purtroppo ci ricordano i terremoti che hanno colpito l’Italia centrale tra l’agosto del 2016 e il gennaio 2017.
26,00

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