Libri di Dimitris Argiropoulos
Aquí estamos. Adolescenti boliviani in conflitto con la legge
Saúl Montaño
Libro: Libro in brossura
editore: Infinito Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 176
Dodici storie di vita di adolescenti in conflitto con la legge, presi in carico dal tribunale dei minori e dai servizi del sistema penale minorile di Santa Cruz de la Sierra. Ragazzi e ragazze che si raccontano durante il periodo di privazione di libertà nelle comunità e nelle carceri minorili della città dell'Oriente boliviano e, facendolo, disvelano un intero Paese, i suoi limiti, le sue contraddizioni. Il reato, l'abbandono, la colpa, la pena, il futuro, il rimpianto, la speranza, accompagnano le loro vicende e il lavoro fatto per provare a renderli dei cittadini nuovi. "Questo titolo è una didascalia dei volti degli adolescenti boliviani che immaginiamo mentre ne leggiamo le storie. Ma è anche la rivendicazione, non con orgoglio ma con dignità, di un diritto a esistere. Aquí estamos: siamo qui, restiamo qui ma - anche - resistiamo qui". (Riccardo Noury)
Lettera a una professoressa
Libro: Libro in brossura
editore: Athenaeum Edizioni Universitarie
anno edizione: 2020
pagine: 316
"Al tempo in cui venne scritta Lettera a una professoressa,l’arabo non si studiava nelle scuole europee: il potere si guarda bene dal fare studiare le lingue degli oppressi e dei diseredati.Una scelta compiuta un po’ per disprezzo, un po’ per calcolo: sei poveri si uniscono, lo scettro dei potenti può vacillare! A Barbiana invece l’arabo si studiava perché era una scuola di liberazione. E siccome la liberazione non avviene per concessione dall’alto, ma per conquista dal basso, a Barbiana si studiavano tutte le lingue possibili perché si riteneva fondamentale che i poveri potessero comunicare fra loro per rompere insieme le catene dell’oppressione. Personalmente non avevo ancora quindici anni quando cominciai a studiare l’arabo. A Barbiana vigeva la convinzione che per quanto possibile lo studio non deve essere una fatica, ma un divertimento, per cui le lingue si studiavano attraverso l’ascolto e la ripetizione, in modo da impararle come fanno i bambini." (Dall'introduzione di Francesco Gesualdi)
Don Gnocchi e Don Milani maestri di vita. Traiettorie di somiglianza
Liana Fiorani
Libro: Libro in brossura
editore: Athenaeum Edizioni Universitarie
anno edizione: 2020
pagine: 302
Il libro esamina la vita e l’opera di don Carlo Gnocchi e don Lorenzo Milani, diversi e distanti, accomunati nel dedicarsi agli ultimi, vittime del disagio fisico, culturale e sociale, simili nella fede umana e cristiana e nell’apertura alla giustizia. Due educatori che hanno ardentemente amato Dio e l’uomo, maestri dei dimenticati che con fede, amore e ragione si sono dedicati al loro apostolato e all’educazione, che con la loro dedizione e i molteplici impegni messi in atto hanno svolto un ruolo di fratellanza mancante nella società. Don Gnocchi, prete per vocazione fin da ragazzo, diventa catechista,insegnante, cappellano e, per voto di carità fatto a Dio sui campi di battaglia, si farà educatore e padre dei mutilatini. Don Milani, prete per scelta povero tra i poveri, lasciando tutto, diventerà maestro per dare la parola agli ultimi, per portare i sudditi a divenire cittadini sovrani, e solo dopo cristiani. Sarà detestato, castigato, esiliato per la sua inquietudine spirituale, sempre alimentata dall’amore per Cristo.
Spigolare parole, rubare sguardi. Conversazioni con i rom. Incontri da intuire, da pensare, da narrare e da scrivere
Dimitris Argiropoulos
Libro: Copertina morbida
editore: Polistampa
anno edizione: 2013
pagine: 256
La presenza rom in Europa non è necessariamente subordinata ai servizi sociali o ai nazionalismi: nel contesto locale e internazionale, essa è una presenza generatrice di inter e transculturalità, di interessanti e singolari forme sociali e politiche di convivenza. L'indagine dell'autore prende le mosse da conversazioni nate nei campi "nomadi", sui percorsi di emergenza, di integrazione e di azione pubblica, istituzionale e sociale, verso i rom e con i rom. Per mettere insieme sguardi ed espressività, influenzati da modi e mondi diversi. "Conversare", scrive Argiropoulos, "scioglie i nodi delle parole, e snoda silenzi trascorsi nei luoghi dell'esclusione, conversare veicola futuro. Conversare é dare senso ai silenzi. Conversare è intreccio di sguardi di umanità, è sentire il respiro dell'altro, è attesa per sintonizzarsi, è intesa. Conversare rende la solitudine più passionale e le restituisce unicità in quella moltitudine che resiste all'omologazione e che desidera essere letta, accolta".