Libri di Duccio Scatolero
Il braccio alzato. La violenza dell'uomo comune
Duccio Scatolero
Libro: Copertina morbida
editore: EGA-Edizioni Gruppo Abele
anno edizione: 2015
pagine: 288
Quante volte un braccio si alza per colpire e poi non lo fa! Ma altre volte il colpo parte e fa male. Perché proprio quella volta? Cosa è accaduto in quell'attimo? È con questi interrogativi che si misura l'autore seguendo i percorsi di vita e le difficoltà dell'uomo "di tutti i giorni". Nessun serial killer, nessun mafioso, né terrorista o malato di mente. C'è, nel libro, la storia ordinaria di ciascuno di noi e delle occasioni cui ci si perde, senza ritegno e senza controllo. momenti in cui si può anche diventare violenti. Per far male occorre oltrepassare il limite che ci frena quando abbiamo l'impulso di colpire. Ma quando si è prossimi a superare il limite, cosa ci può fermare? Solo il peso che si riesce a dare allo sguardo dell'altro. Molto si può fare per ostacolare i processi di de-personalizzazione che producono la violenza. E molto si può fare quando il braccio - nonostante tutto - ha colpito e ci sono danni da riparare.
Ma il nostro è un paese per mediatori? Breve storia dei tentativi di diffondere la mediazione in Italia
Duccio Scatolero
Libro: Libro in brossura
editore: Pisa University Press
anno edizione: 2013
pagine: 56
Duccio Scatolero ricostruisce, partendo dalla propria esperienza professionale, la storia dei primi vent'anni di mediazione in Italia. Scatolero ha dedicato sforzi e fatiche per diffondere una "mediazione applicata". Cioè fatta, e non solo detta. O, perlomeno, una mediazione che prova a farsi e a diventare realtà praticata e socialmente accettata. La storia della mediazione si svolge nei suoi vari contesti applicativi (familiare, sociale, penale, civile e commerciale...) e propone riflessioni di più ampio respiro: come la sicurezza sociale, la giustizia riparativa, la cultura della gestione dei conflitti. Una storia raccontata con disincanto e passione, che lascia un po' d'amaro in bocca: perché sembra che l'Italia non sia un Paese per mediatori.

