Libri di Ettore Angioni
Il sequestro Cicalò, il tentato sequestro Pinna e altri rapimenti ipotizzati
Ettore Angioni
Libro
editore: Alfa Editrice
anno edizione: 2019
Dalla guerra alla pace. Cronaca dei miei primi dieci anni di vita (1941-1951)
Ettore Angioni
Libro: Libro in brossura
editore: Carlo Delfino Editore
anno edizione: 2019
Il sequestro Arba e i tentati sequestri Cassel, Fusar, Ligia
Ettore Angioni
Libro: Copertina morbida
editore: Alfa Editrice
anno edizione: 2018
pagine: 192
La notte del 22 luglio 1978 giunse al centralino del commissariato di Olbia una telefonata proveniente dall'hotel "Cala di Volpe". La voce del responsabile della reception riferì, in maniera concitata, che alcune ore prima due donne di nazionalità straniera e il compagno di una delle due avevano subito un'aggressione da parte di quattro malviventi che, dopo averle legate e imbavagliate, si erano allontanati a bordo della loro autovettura prendendo in ostaggio l'uomo che le accompagnava. Teatro dell'aggressione, la villa appartenuta al famoso giornalista e imprenditore Leone Concato, rapito proprio in quella villa e che, nonostante il riscatto pagato, non avrebbe mai più fatto rientro a casa. Vittima del sequestro è Giampiero Arba, attore e abituale frequentatore del jet-set della Costa Smeralda, fidanzato della giovane e ricca Sabine Collettore. Quel sequestro rappresentò però la più grande topica da parte di coloro che in quegli anni praticavano la pericolosissima e infame attività di ladri di uomini. Apparve subito chiaro, viste le non eccelse capacità economiche del giovane, che egli fosse stato rapito nella convinzione si trattasse del padrone di casa, Georges Louy.
Il sequestro Troffa
Ettore Angioni
Libro: Copertina morbida
editore: Alfa Editrice
anno edizione: 2017
pagine: 170
Salvatore "Pupo" Troffa viene sequestrato a Sassari il 3 novembre 1978 e rilasciato dopo una durissima prigionia durata 243 giorni. Il suo rapimento da "record" rimane nella storia del banditismo come il più lungo in termini di durata della prigionia, quello con la richiesta di riscatto più alta ed il primo che vede la liberazione dell'ostaggio con il pagamento di una parte della cifra stabilita e lo scambio con un altro ostaggio, Giovanni Piredda, suo dipendente, a garanzia del saldo. L'imprenditore sassarese non perdonò mai i suoi sequestratori del trattamento disumano subito durante la prigionia, bendato e tenuto sempre con una catena al collo.