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Libri di Eugenio Torelli Viollier

Ettore Caraffa

Ettore Caraffa

Eugenio Torelli Viollier

Libro: Libro in brossura

editore: Trabant

anno edizione: 2022

Un cantastorie che guadagna raccontando ai lazzaroni l’Orlando Furioso; due ragazze di buona famiglia avventuratesi nei vicoli dei quartieri popolari; un misterioso marinaio dai modi principeschi; la regina Maria Carolina e la sua pericolosa polizia politica; cosa accomuna questi personaggi negli ultimi giorni del carnevale del 1796, nella Napoli di Ferdinando I? Nel corso di due giorni frenetici, Eugenio Torelli ci conduce attraverso inseguimenti e balli di corte, carceri sotterranee e storie d’amore, raccontando a suo modo, quasi in una versione cappa e spada, un episodio della vita di uno dei più pericolosi ricercati del Regno delle Due Sicilie: Eugenio Carafa, conte di Ruvo.
12,00

Le rovine di Palmira [1870]

Eugenio Torelli Viollier

Libro: Copertina morbida

editore: Lampi di Stampa

anno edizione: 2004

pagine: 157

Giornalista amico di Alessandro Dumas padre, vissuto tra il 1842 e il 1900, Eugenio Torelli-Viollier collaborò all'"Indipendente" di Napoli, per stabilirsi poi a Milano dove diresse "L'illustrazione universale", la "Lombardi", ma soprattutto ideò e diresse il "Corriere della Sera". "Le rovine di Palmira", qui riproposto in una stampa conforme alla prima edizione del 1870, è un racconto scritto in prima persona e ambientato a Napoli, il cui protagonista vede un dipinto ad olio, "polveroso ed annerito, ma non malconcio" nel negozio di un venditore di stampe, ne rimane affascinato e poi travolto in una serie di eventi misteriosi che cambieranno la sua vita. Riproduzione a richiesta dell'edizione: E. Treves Editore, 1870.
13,00 12,35

Il Masaniello

Il Masaniello

Alexandre Dumas

Libro: Libro rilegato

editore: Bagarì

anno edizione: 2020

pagine: 80

Masaniello pescatore, Masaniello romantico, Masaniello capopopolo. La tragedia napoletana di un pescatore divenuto re per dieci giorni. La visione romantica del popolo che diviene cosciente della tragicità della propria condizione, la massa che si lascia docilmente governare ed obbedisce immediatamente a qualsiasi istanza le si presenti dinanzi, per poi piangere amare lacrime di coccodrillo, l'aristocrazia reazionaria. Dumas riesce nel dare all'avventura di Masaniello, al di là dei caratteri folkloristici sapientemente omessi, un carattere europeo, sottraendo in tal modo il pescatore napoletano al racconto popolare e dotandolo di uno spessore maggiore, di una sua tragicità e di una coscienza che difficilmente possono essere attribuite a un pescatore seicentesco. L'ultima parola di Masaniello è rivolta ben poco ai suoi assalitori quanto, piuttosto, ai suoi concittadini napoletani, un'accusa per una lotta mancata, un'accusa per un'arrendevolezza che ha confinato la possibilità della libertà all'essere solo un'avventura, un ricordo di cui poter pensare bene poiché mai realizzato.
11,50

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