Libri di F. La Porta (cur.)
Douce France
Libro: Copertina morbida
editore: Gremese Editore
anno edizione: 2021
pagine: 208
Cosa hanno in comune Montaigne, Voltaire, Céline e il commissario Maigret? Tutti inseguono, caparbiamente, l'"aspra verità" - su di sé, sulla società, sul mondo, sulla nostra condizione. Il nostro rapporto con la Francia è stato (per lo più) di amore, di fascinazione, a volte di diffidenza. Dei cugini d'oltralpe non ci entusiasmava la esibita grandeur, però ci hanno sempre attratto il radicalismo, l'esprit, l'eleganza dello stile, la passione per la giustizia, la fiducia quasi fanatica nella ragione, l'oscillazione tra gli estremi (nichilismo cupo del marchese de Sade e delicata felicità delle tele degli impressionisti). Questo impulso di disarmata sincerità ha contagiato gli scrittori italiani ospitati in questo volume - tra i migliori della nostra letteratura attuale - che hanno raccolto l'invito a parlare della Francia: i loro testi, diaristico-narrativi, si rivelano come tanti microromanzi di formazione, schietti e privi di convenevoli. Non sapremo mai se è meglio, in assoluto, il formaggio francese o quello italiano, ma forse d'ora in poi ognuno di noi potrà deciderlo senza più sciovinismi e pregiudizi culturali.
Di cosa stiamo parlando? Antologia di frasi fatte e tic della lingua quotidiana
Libro: Copertina morbida
editore: ED-Enrico Damiani Editore
anno edizione: 2017
pagine: 106
Dieci autori - linguisti, scrittori, poeti - commentano altrettanti stereotipi e tic della nostra conversazione, specchio fedele della società italiana: "In qualche modo", "Si pre- ga gentilmente", "Esatto", "Location"...Da sempre la conversazione quotidiana è caratterizzata da modi di dire che, volta a volta, esprimono lo spirito del tempo. Solo alcuni di essi sopravvivono darwinianamente e si ria- dattano alle nuove epoche: come il sempreverde "fico" o "figo", inalterato dagli anni '60 ad oggi. Nulla di cui scandalizzarsi. Non bisogna farsi censori del lessico e, se qualcuno dice "un attimino", pazienza.Però mai come oggi, nella nostra società che ha rilanciato anche attraverso i social network la chiacchiera, quelle interiezioni hanno generato un inquinamento verbale che ha soprat- tutto la funzione di riempire il vuoto.