Libri di F. Roncacci
L'isola dei cannibali. Siberia, 1933: una storia di orrore all'interno dell'arcipelago gulag
Nicolas Werth
Libro: Copertina morbida
editore: Corbaccio
anno edizione: 2007
pagine: 184
L'isola dei cannibali è l'isola siberiana di Nazino sul fiume Ob, dove Stalin e il suo ministro degli Interni hanno deportato all'inizio del 1933 circa 6000 cosiddetti "elementi declassati e socialmente nocivi". Provvisti unicamente di una libbra di farina al giorno, nel giro di alcuni mesi il loro numero si ridusse a 2000 e tra i superstiti si verificarono episodi di antropofagia (che diede tristemente il nome all'isola). Su questi episodi fu aperta un'inchiesta che produsse una serie di rapporti, diligentemente archiviati, ma che non ebbero alcun seguito. Il libro di Werth, basato sui documenti ufficiali pubblicati in Russia in seguito all'apertura degli archivi incoraggiata dalla perestroika, inquadra questo tragico episodio nella vita e nella politica staliniana degli anni Trenta.
Il silenzio di Stalin. I primi dieci tragici giorni dell'Operazione Barbarossa
Constantine Pleshakov
Libro: Copertina rigida
editore: Corbaccio
anno edizione: 2007
pagine: 368
La reazione di Stalin all'improvvisa invasione tedesca nel giugno del 1941 è uno dei capitoli più discussi e controversi della storia contemporanea. Secondo alcuni, il dittatore fu colto di sorpresa, precipitò in una crisi depressiva e fu per dieci giorni del tutto incapace di dirigere la resistenza del paese contro il micidiale attacco congiunto della Wehrmacht e della Luftwaffe. Secondo altri, Stalin sapeva che la guerra sarebbe scoppiata e si preparava a farla lui stesso nel 1942, non appena le forze sovietiche fossero state pronte a prendere l'iniziativa. Ma i suoi piani furono sconvolti dalla mossa d'anticipo di Hitler e l'unica difesa possibile, in quelle circostanze, fu quella di contenere, con qualche misura di ripiego, l'avanzata del nemico. Oggi, grazie alle ricerche di Constantin Pleshakov negli archivi sovietici, il quadro è più chiaro. Stalin preparava la guerra per il 1942 e fu effettivamente sconcertato da un evento che non aveva previsto; per 48 ore si assentò dal Cremino e stentò poi, per qualche tempo, a regolare il passo delle sue decisioni sui tempi di un'operazione travolgente che permise ai tedeschi di penetrare per 550 chilometri nel territorio dell'Urss. Da quel momento il paese, sia pure con grande lentezza cominciò a dare segni di ripresa.
La follia di Churchill. L'invenzione dell'Iraq
Christopher Catherwood
Libro: Copertina rigida
editore: Corbaccio
anno edizione: 2005
pagine: 286
Segretario per le colonie negli anni Venti, Winston Churchill commise un errore fatale che ha avuto ripercussioni nefaste fino ai giorni nostri. Al termine della prima guerra mondiale, infatti, la Gran Bretagna sostenne la nascita, dalle rovine dell'impero ottomano, di uno stato ibrido, composto di kurdi, sciiti e sunniti e governato dal leader hashemita Feisal, che non aveva alcun rapporto con quel territorio, ma che venne insediato per dare un "contentino" agli hashemiti dopo aver promesso loro la Siria e averla affidata invece al mandato francese. Questa decisione, di cui Churchill fu il regista, fu gravida di conseguenze: nel 1958 il governo di Feisal fu rovesciato da un colpo di stato cui seguirono regimi sanguinari culminati con Saddam Hussein.