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Libri di Fabio Carapezza Guttuso

Guttuso. La forza delle cose

Susanna Zatti, Fabio Carapezza Guttuso

Libro: Copertina morbida

editore: Skira

anno edizione: 2017

pagine: 160

"Nella pittura di Renato Guttuso la natura morta è un genere praticato senza interruzioni nell'intero arco della sua attività. Insieme ai quadri di figura e ai paesaggi, essa si configura come genere dai precisi caratteri iconografici e formali che esemplarmente raccontano anche la sua vicenda stilistica, le trasformazioni degli specifici caratteri pittorici del suo linguaggio. In tutte le sue nature morte è forte ed esplicito quel rapportarsi con le "cose" - anche le più elementari e semplici, ma sempre legate a una programmatica esperienza di "realtà" - che della poetica dell'artista è evidente e dichiarata costante". (Antonello Negri).
35,00 33,25

I tempi della pittura in Renato Guttuso

I tempi della pittura in Renato Guttuso

Fabio Carapezza Guttuso, Serena Contini

Libro: Libro in brossura

editore: NEM

anno edizione: 2022

pagine: 144

"La distanza geografica fra i tre studi, Palermo, Roma e Velate obbligherà l'artista ad individuare per ciascuno di essi un templare che avrà il compito di rifornirlo di materiale per dipingere così da permettergli di lavorare non appena arrivato. I templari avrebbero avuto anche il compito di difendere la territorialità dello studio salvaguardando Guttuso e le modelle che posavano per lui. A Palermo c'era Isidoro Canfarotta a Roma Pino Settani e a Velate Nino Marcobi. Ognuno dei tre - diversi anche fisicamente, ritratti nel quadro Giocatori di scopone - avrebbe interpretato il ruolo in maniera diversa." (Fabio Carapezza Guttuso) Il volume ripercorre, attraverso la documentazione lasciata da uno di questi fedeli amici di Renato Guttuso, il varesino Nino Marcobi, che lo seguì durante il periodo trascorso a Velate (VA), il percorso di creazione di alcune opere molto famose e illumina il processo dell'artista. "In un volume pubblicato nel 1979 lo scrittore e poeta Giorgio Soavi, amico di Renato Guttuso, nel descrivere e fotografare i luoghi prediletti del pittore siciliano, annotò: «Renato vuole essere amato, vuole con sicurezza la quotidiana razione di presenze in casa»1 poiché «il contrario della solitudine pubblica è la moltitudine privata. In Sicilia, come a Roma e Velate, Guttuso lavora e vive circondato da amici che, per stargli insieme, sembrano avere perduto la nozione del tempo». L'uomo come l'artista preferisce non stare solo. Le parole di Soavi, meglio di altre, raccontano delle case affollate, del susseguirsi di collaboratori e amici che, ad ogni ora del giorno, frequentavano gli studi e le abitazioni di Guttuso a Roma, a Palermo e a Velate, creando un clima di convivialità e affetto, nutrimento essenziale per il suo animo aperto e generoso. Conscio e grato per essere attorniato da persone fedeli e benevole, il maestro non manca di esternare in più occasioni i suoi intimi sentimenti. […] Marcobi ebbe modo, grazie alla sua frequentazione quotidiana, di documentare il lavoro serrato del maestro siciliano, quando era a Velate, con numerosi scatti fotografici e con appunti divisi cronologicamente e, a volte, per opera, su fogli sparsi o quaderni, manoscritti o dattiloscritti, sinora inediti, che offrono una testimonianza di prima mano dell'attività pittorica e quotidiana di Guttuso. Tutto quello che è stato conservato è oggetto di una donazione al Comune di Varese voluta dai figli Gualtiero e Wanna Marcobi. Gli appunti di Nino Marcobi, che purtroppo si riferiscono solamente a pochi anni, presentano descrizioni puntuali, scritte in buona parte senza una rilettura. I diari di bordo, così definiti da Marcobi, oltre a fogli sparsi e dattiloscritti vari, sono costituiti da sei quadernetti e un piccolo block notes103 in cui Marcobi annotava quotidianamente l'evoluzione di alcune opere, riflessioni di Guttuso, visite di amici, committenti e storici dell'arte, acquisti di materiale per dipingere, considerazioni sul morale e lo stato di salute del pittore e di sua moglie." (Serena Contini)
25,00

Guttuso. La forza delle cose
35,00

Guttuso e il teatro musicale. Catalogo della mostra (Palermo, 15 novembre 1997-11 gennaio 1998)

Fabio Carapezza Guttuso, Antonio Paolucci, Enzo Siciliano

Libro

editore: Charta

anno edizione: 1997

pagine: 260

Nel decennale della scomparsa di Guttuso, nel centenario del Teatro Massimo di Palermo, una mostra racconta la storia del rapporto intenso e fecondo tra l'artista, il teatro e la musica, che conosceva profondamente. La collaborazione di Guttuso con il teatro lirico fu continua e ricca; è interessante notare come, pur prediligendo la musica di Verdi, abbia lavorato per tutti i tipi di spettacoli musicale: balletto, melodramma e opera d'avanguardia. Esposti nella mostra (Teatro Massimo di Palermo, Sala Pompeiana, 15 novembre 1997-11 gennaio 1998) bozzetti e figurini di scena e costumi per opere e balletti, oltre ad alcuni costumi originali. Testi di: P. Carapezza, F. Carapezza, E. Crispolti, M. Panni, E. Paolucci, E. Siciliano.
43,90 41,71

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