Libri di Francesco Crosato
Celestino. Un'infanzia quasi felice
Francesco Crosato
Libro: Copertina morbida
editore: Ronzani Editore
anno edizione: 2021
pagine: 160
Non il semplice ricordo o la consueta ricostruzione di un'infanzia da parte di un adulto, ma una vera e propria "immersione" di un bambino nei primi anni della propria vita. Attraverso i suoi occhi e le sue parole, il piccolo Celestino ci svela la sua storia senza seguire un preciso ordine cronologico, ma percorrendo la mappa emotiva del suo mondo: il cortile e la casa della nonna, l'asilo e la scuola delle suore, la casa della mamma, la parrocchia, la scuola pubblica, le gite domenicali e le vacanze estive. Un minuscolo ma significativo spaccato di un paese (ma non solo) del Veneto nei primi anni Sessanta visto con lo sguardo di un bambino, nato sì in città ma per lunghi e regolari periodi vissuto, con la sorella, in campagna. A sconvolgere la sua piccola mente, un giorno di primavera entra nella sua classe, in una scuola elementare gestita da suore, "un vecchio prete basso, con le lenti grosse, piene di cerchi sempre più piccoli" a chiedere se ci sia per caso qualcuno che abbia intenzione di entrare in seminario, di farsi prete ("La vocina"). Sta per concludersi così l'infanzia "quasi felice" di Celestino, scelte fin troppo impegnative lo assediano, rischiando di sopraffarlo.
Storia di un rito alimentare
Francesco Crosato
Libro: Copertina morbida
editore: New Magazine
anno edizione: 2004
pagine: 48
Ieri e oggi. Le radici del passato nella psicopatologia attuale
Francesco Crosato
Libro
editore: New Magazine
anno edizione: 2002
pagine: 248
Contrasti
Francesco Crosato
Libro: Copertina morbida
editore: New Magazine
anno edizione: 2003
pagine: 108
No' solo nónsolo. Versi e dialoghi (per un teatro in trevigiano)
Francesco Crosato
Libro: Libro in brossura
editore: Antilia
anno edizione: 2004
pagine: 168
Calseti. Poemetto in trevigiano
Francesco Crosato
Libro: Copertina rigida
editore: Damocle
anno edizione: 2020
pagine: 116
Crosato scende nelle profondità dell'animo, su uno scenario nient'affatto ininfluente che è quello di fine anni Cinquanta, alle soglie del boom economico. Siamo nella campagna veneta ancora tanto intrisa di 'bianco', blindata in dettami da cui non è lecito uscire se non a costo di farsi travolgere da una grandine di sensi di colpa. Alla disamina sulla temporalità dei desideri e sul florilegio dei sentimenti, Crosato oppone la leggerezza di un mondo soffiato come un calice di Murano, la vaghezza di un'umanità sghemba (ma libera) di calzini, creature di vetro e fumo tra comignoli bruniti di caligine, appesi con le mollette arrugginite al filo del desiderio, trapezisti che oscillano tra il dubbio e l'incerto incrollabile orizzonte della felicità.