Libri di Franco Marcoaldi
Una parola ancora
Franco Marcoaldi
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 160
A cosa invita la poesia, se non alla ricerca di una parola essenziale, capace di orientarci nell'epoca dell'afasia e dello sproloquio? Forse solo procedendo dai margini e osservando il mondo da dietro le quinte, è ancora possibile seguire le residue tracce di gesti autentici, la bellezza insita nella vita ordinaria, la purezza delle cose. E provare a nominare tali momenti, tali rivelazioni. Recuperando il tono satirico, basso continuo di questo nuovo viaggio poetico, Franco Marcoaldi orchestra un personale controcanto alla dilagante “bêtise” contemporanea con il richiamo al mondo vegetale e animale. Al cosmo e alla luce. Confermando come la parola poetica resti un punto fermo a salvaguardia del soffio vitale di tutti e di ciascuno.
Lino Mannocci. Let there be smoke. Opere londinesi
Franco Marcoaldi, Vittorio Sgarbi, Elena Di Majo
Libro: Copertina morbida
editore: Lubrina Bramani Editore
anno edizione: 2005
pagine: 120
Pietro Reina. Pittore scenografo. Catalogo della mostra (Bergamo, 2 aprile-14 maggio 2005)
Franco Marcoaldi, Paolo Repetto, Sergio Beato
Libro: Libro in brossura
editore: Lubrina Bramani Editore
anno edizione: 2005
pagine: 280
Gianfranco Ferroni. L'opera incisa
Franco Marcoaldi
Libro
editore: Lubrina Bramani Editore
anno edizione: 2002
pagine: 292
La notte che si sposta. Gianfranco Ferroni
Enrico Ghezzi, Elisabetta Sgarbi, Franco Marcoaldi
Libro
editore: Lubrina Bramani Editore
anno edizione: 2002
pagine: 80
La notte che si sposta. Gianfranco Ferroni
Enrico Ghezzi, Elisabetta Sgarbi, Franco Marcoaldi
Libro
editore: Lubrina Bramani Editore
anno edizione: 2002
pagine: 80
La notte che si sposta. Gianfranco Ferroni
Enrico Ghezzi, Elisabetta Sgarbi, Franco Marcoaldi
Libro
editore: Lubrina Bramani Editore
anno edizione: 2002
pagine: 80
Patanella dreams
Franco Marcoaldi, Giosetta Fioroni
Libro
editore: Lubrina Bramani Editore
anno edizione: 2001
pagine: 84
L'isola celeste
Franco Marcoaldi
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2000
pagine: 100
La raccolta poetica prosegue, da un lato, la congiunzione tra ordinario e straordinario, tra alto e basso, tra quotidianità e letteratura, già percorsa dall'autore; dall'altro, la visione poetica si fa sempre più ampia e profonda. Anche il linguaggio si pone come una ripresa e al contempo come un superamento di quello già sperimentato: rimangono la leggerezza melodica, la felicità narrativa, il folgorante lavoro su rime e ritmi, la convivenza tra lingua parlata e lingua poetica, ma qui il poeta ha compiuto un ulteriore lavoro in direzione della cantabilità, di un perfetto amalgama tra ironia ed emozioni.
Celibi al limbo
Franco Marcoaldi
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
pagine: 71
Un poemetto che, in tono malinconico, ironico, apparentemente svagato e minimalista, intende toccare invece i grandi temi dell'uomo contemporaneo. Fra intimismo e riflessione filosofica.
I miei cani
Giosetta Fioroni, Franco Marcoaldi, Giorgio Amitrano
Libro: Copertina morbida
editore: Corraini
anno edizione: 2007
pagine: 104
Baldo. I cani ci guardano
Franco Marcoaldi
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2011
pagine: 135
Baldo è un cane tra gli altri, che attende il suo padrone. Ed ecco che in una frizzante mattina di settembre arrivano Uomo e Donna. E lo scelgono. E una scelta affidata al caso, frettolosa e superficiale, eppure in ballo c'è un'intera vita da trascorrere insieme. Così Baldo inizia a fare esperienza del mondo umano, pieno di ossessioni e di meccanismi astrusi e lambiccati. Poco alla volta comprende che gli uomini sono prigionieri di catene invisibili che li riportano sempre al punto di partenza. La dimensione da cui ci osserva, con occhio ironico e compassionevole, è quella di un presente assoluto, dei piccoli gesti che si ripetono, delle meravigliose scoperte legate alla semplicità dei sensi. Ma nella naturale accettazione del mondo per come è si nascondono considerazioni venate di profonda e involontaria saggezza che Baldo suggerisce al padrone, Uomo, invitandolo a disfarsi degli inutili fantasmi che accompagnano le sue giornate. Col passare degli anni, la speciale sintonia che li unisce produce un desiderio di sconfinamento l'uno nell'altro, un rapporto privilegiato, fatto di silenzi e dialoghi che si affidano all'ambiguo "gioco degli occhi", e che si realizza in uno spazio nuovo, a mezza via: quello della "felice confusione tra specie diverse".