Libri di Franco Monteverde
Genova. Appunti sulla città
Donatella Alfonso, Luca Borzani
Libro: Libro in brossura
editore: Il Canneto Editore
anno edizione: 2018
pagine: 221
"Abbiamo provato a raccontare perché è andata così. Perché la sinistra ha perso a Genova e dopo poco meno di un anno è crollata a livello nazionale. Due sconfitte storiche ed entrambe con radici lontane nel tempo. E lo abbiamo fatto con i reportage e gli editoriali che troverete in questo volume, pubblicati sull'edizione genovese de «la Repubblica» tra il luglio 2017 e il febbraio 2018. Che abbiamo selezionato e raccolto come un possibile contributo a quel ripensamento politico e culturale che appare ormai ineludibile. Con la convinzione che Genova rappresenti ancora un laboratorio sociale e politico per comprendere quanto è accaduto. A partire dal suo essere una città al bivio." (Gli autori). Prefazione di Franco Monteverde.
Come sono andate le cose. Un affresco sulle vicende di una famiglia genovese tra gli ultimi anni del 1800 e il giugno del 1960
Franco Monteverde
Libro: Libro in brossura
editore: Termanini
anno edizione: 2016
pagine: 224
Sono Franco. Pagine di cultura a Genova dall'Istituto Gramsci a oggi
Franco Monteverde
Libro: Copertina morbida
editore: Redazione
anno edizione: 2013
pagine: 249
Un'analisi delle trasformazioni della città di Genova dagli anni Settanta a oggi attraverso il ruolo culturale svolto in Liguria dall'Istituto Gramsci.
Stampa & reclame. Giornali e periodici italiani nelle cartoline e manifesti pubblicitari dalla fine dell'800 agli anni Cinquanta
Franco Monteverde
Libro: Copertina morbida
editore: Luglio (Trieste)
anno edizione: 2013
pagine: 324
Uno lo compra, fresco e croccante all'edicola. La sua vita è breve, lo spazio di un giorno. Passando di mano in mano, invecchia rapidamente. Finisce, resta a brandelli, appallottolato, abbandonato sugli spalti dello stadio, sulla panchina dei giardini o della stazione. Scandisce gli avvenimenti, lieti o tristi, lusinga o invita, sostiene o attacca. È un giornale. Si presenta come corriere o messaggero. Quando nasce si intitola al giorno o alla notte, al sole o alla luna, al mattino o alla sera, alle ore o al tempo. A volte il suo nome è uno slogan, Unità, Avanti, Libertà, Rinascita. Spesso vuole essere la voce del popolo o di una città. Se poi fa satira su genti e costumi prende il nome di Rugantino, Bertoldo, Asino, Mulo, Fieramosca, Guerrino Meschino. È sempre un giornale. Che vita ha? Un giornale non chiede gloria eterna, quando ha detto quello che doveva, è segno che un altro giorno è passato. La sua memoria ci viene oggi tramandata dalla raccolta dei periodici nelle emeroteche, dai manifesti e dalle cartoline che questo volume riporta alla ribalta.