Libri di Frans Hemsterhuis
Lettera sulla scultura
Frans Hemsterhuis
Libro: Copertina morbida
editore: Aesthetica
anno edizione: 2022
pagine: 100
Hemsterhuis interviene nel grande dibattito settecentesco (Crousaz, Hutcheson, Batteux, Montesquieu) sulla definizione della bellezza come "unità nella molteplicità" in modo assolutamente originale ed innovativo. Egli infatti identifica l'unità col "minimum" di tempo in cui un molteplice può essere colto nella sua totalità, con l'ulteriore specificazione che quest'ultima deve rappresentare un "maximum" di idee. La definizione della bellezza come risultato di una correlazione inversamente proporzionale fra un valore massimale (il gran numero d'idee) ed uno mimale (la temporalità) produce conseguenze radicali: «il bello non ha alcuna realtà in se stesso», la bellezza è l'esito di un processo antropologico che comporta il superamento qualitativo e non la mera imitazione della natura.
Opere
Frans Hemsterhuis
Libro: Copertina morbida
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2013
pagine: 814
In questo volume sono raccolte in traduzione italiana tutte le opere di Frans Hemsterhuis (1721-1790), uno dei rappresentanti più significativi dell'Illuminismo olandese: si tratta di ventisette testi tra opere e lettere, di cui ben diciassette non erano stati inclusi nelle precedenti edizioni delle opere in francese e in tedesco. L'edizione italiana, nata in collaborazione con un analogo progetto editoriale in lingua olandese curato da Michael John Petry dell'Università di Rotterdam, intende fornire agli studiosi italiani una raccolta il più possibile completa dell'opera del filosofo, mettendo a frutto i progressi della ricerca più recente. La scoperta, nel corso del ventesimo secolo e in occasione di questo lavoro, di numerosi inediti di Hemsterhuis modifica l'interpretazione tradizionale del suo pensiero: conosciuto più per l'influenza esercitata sul cosiddetto "circolo di Münster", nonché su Jacobi, Herder, Goethe e altri filosofi tedeschi del primo Romanticismo, come Hölderlin, Novalis e A.W. Schlegel, il filosofo olandese era finora scarsamente noto per le sue competenze specifiche in matematica, ottica, fisica e astronomia.
Lettera sulla scultura
Frans Hemsterhuis
Libro
editore: Aesthetica
anno edizione: 2004
pagine: 100
Hemsterhuis interviene nel grande dibattito settecentesco (Crousaz, Hutcheson, Batteux, Montesquieu) sulla definizione della bellezza come “unità nella molteplicità” in modo assolutamente originale ed innovativo. Egli infatti identifica l'unità col “minimum” di tempo in cui un molteplice può essere colto nella sua totalità, con l'ulteriore specificazione che quest'ultima deve rappresentare un “maximum” di idee. La definizione della bellezza come risultato di una correlazione inversamente proporzionale fra un valore massimale (il gran numero d'idee) ed uno mimale (la temporalità) produce conseguenze radicali: «il bello non ha alcuna realtà in se stesso», la bellezza è l'esito di un processo antropologico che comporta il superamento qualitativo e non la mera imitazione della natura.