Libri di Fulvio Gambotto
L'unità europea obiettivo comune della Resistenza al nazifascismo
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2024
pagine: 120
Un aspetto, tra i tanti di quel fenomeno complesso che è stata la Resistenza, poco studiato e spesso trascurato è il suo carattere europeista, ossia in vista di una qualche forma di unificazione europea. L'obiettivo finale, secondo questa prospettiva, non era solo la sconfitta del nazifascismo ma il superamento degli Stati nazionali, ritenuti responsabili di avere insanguinato la storia dell'Europa per secoli. Per usare le parole di Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, «Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani» (Manifesto di Ventotene). Questo volume si occupa proprio di coloro, intellettuali, gruppi e movimenti presenti un po' in tutti i paesi europei, che hanno partecipato alla Resistenza pensando oltre la fine della guerra e progettando un nuovo assetto geopolitico, senza confini, per il «vecchio continente».
La nebbia e il granito
Davide G.G. Caci, Fulvio Gambotto, Mattia Surroz
Libro: Copertina morbida
editore: 001 Edizioni
anno edizione: 2010
pagine: 128
Una graphic novel sulla figura leggendaria di Altiero Spinelli, uno dei padri dell'Europa unita. In questo romanzo seguiremo la sua vita: dalla sua infanzia alla militanza nel partito comunista dove diventerà uno dei dirigenti dell'organizzazione giovanile. Dal suo arresto durante il fascismo alla sua prigionia durata sedici anni, fino alla sua liberazione e al suo progetto di Europa federalista. Scrive Luca Boschi «la sua lettura ci permette di scoprire le tante sfaccettature di un intellettuale davvero atipico. Ma anzitutto siamo invitati a partecipare alla difesa di Roma dall'invasione austriaca inginocchiati su un tavolino abbracciati al fucile a pallini e poi a condividere gli incubi generati dalla febbre. E subito dopo ci ritroviamo nel mezzo di una riunione della cellula del partito comunista, o, ancora, a spasso con Libera e con Tina, e poi a correre a perdifiato tra le vie di Milano nel tentativo di evitare l'arresto. [...] La narrazione scorre veloce, senza appiattirsi nella mera funzione informativa di commento alle immagini e anzi sparigliando spesso le aspettative del lettore; il caffè, utilizzato come se fosse acquerello, suscita emozioni e crea atmosfere piuttosto che confermare freddamente i fatti narrati».