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Libri di George Marshall

Il credo della pace

George Marshall

Libro: Libro in brossura

editore: Eum - Centro Edizioni Università di Macerata

anno edizione: 2023

pagine: 107

Tenente colonnello responsabile delle operazioni della prima divisione delle truppe americane in Francia durante la Prima Guerra Mondiale, Capo di Stato Maggiore nella Seconda Guerra Mondiale, ambasciatore in Cina inviato dal Presidente Truman per mediare un accordo tra il nazionalista Chiang Kai-shek e il comunista Mao Zedong, Segretario di Stato e padre del famoso Piano Marshall per la ricostruzione dell’Europa post-bellica, Segretario alla Difesa durante la Guerra di Corea, Premio Nobel per la pace… George Catlett Marshall, parlando di sé si definisce semplicemente “un soldato”. E lo fa, nella prolusione contenuta in questo volume e che pronuncia nel 1953 in occasione del Nobel, con un piglio di austero candore commisto a ironia, accennando ai commenti poco benevoli di tanti che avevano inarcato le sopracciglia alla notizia di quel riconoscimento per la pace dato per l’appunto a un soldato. Ma, come lui stesso spiega, chi meglio di un soldato conosce gli orrori della guerra, tanto da voler poi fare il possibile per scongiurarla? Chi meglio di un soldato sa che la solidarietà è il bene più prezioso e che l’efficienza del comando, la competenza tecnica e la rigorosa pianificazione sono fattori essenziali per il successo di qualsiasi grande impresa? Note erano le asperità del suo carattere, che anziché nuocergli lo fecero al contrario apprezzare sia da Roosevelt sia da Truman. Noto è il soprannome di “mago” che gli valse la sua ingegnosità organizzativa. Nota la dottrina che da lui prese il nome e che segnò una radicale svolta nella politica americana – era il 5 giugno 1947 e Marshall si rivolgeva alla comunità accademica dell’Università di Harvard per spiegare la necessità che l’America, geograficamente così lontana, si facesse prossima all’Europa nell’ora più desolata. Intervento tecnico, asciutto, programmatico, ma non privo di pathos, riproposto anch’esso qui in traduzione italiana. Noto infine il suo scontro con Churchill sull’attacco all’isola di Rodi (“Non morirà nemmeno un soldato americano su quella dannata spiaggia”). Un Churchill del quale ammirava a tal punto le doti oratorie da sentirsi inadeguato al confronto, come lui stesso confesserà a Stoccolma. L’attualità di Marshall a cura di Vittorio Emanuele Parsi.
11,00 10,45

Skinhead nation

George Marshall

Libro: Copertina morbida

editore: Red Star Press

anno edizione: 2020

pagine: 220

Dopo aver scritto "Spirit of '69. La bibbia skinhead", pubblicato da Hellnation Libri, George Marshall torna sul luogo del delitto per dare voce, rigorosamente dall'interno, al culto skinhead così come questo si presentava al mondo tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta. Non solo Regno Unito, dunque, ma Europa e Stati Uniti sono il contesto in cui vive la nazione skin raccontata da Marshall con la sua proverbiale sincerità e la nota voglia di fare i conti con i luoghi comuni allarmistici che, fin dai primordi, hanno trasformato lo skinhead nel capro espiatorio perfetto: il folk devil buono per tutte le stagioni nonché il bersaglio preferito dai sepolcri imbiancati di ogni risma. Perché il tempo passa ma, mentre gli skin continuano a calcare con i loro scalponi una scena sempre più ampia, resta valido il detto secondo il quale «esistono tre generi di bugie: le bugie, le dannate bugie e le bugie sugli skinhead».
22,00 20,90

Spirit of '69. La bibbia skinhead

Spirit of '69. La bibbia skinhead

George Marshall

Libro: Libro in brossura

editore: Red Star Press

anno edizione: 2019

pagine: 244

A tanti anni dalla prima edizione, andata in stampa nel 1991, e dalla riedizione del 1994, "Spirit of '69. A skinhead bible" continua a essere uno tra i testi più esaurienti e attendibili sulla storia della sottocultura skinhead, considerata in tutte le sue incarnazioni stilistiche, musicali e politiche. Redatto da un protagonista della scena, in grado di affrontare l'argomento in modo obiettivo e documentato, "Spirit of '69" rievoca la storia skinhead a partire dalla sua emersione dall'ala dura del modernismo, nella seconda metà degli anni '60, passando per le contaminazioni di matrice ska, reggae e soul e, nel corso degli anni '70, per la politicizzazione - sia a destra che, per riflesso, a sinistra - di alcuni suoi ambiti, che poi proseguì negli anni '80 con la scena white power da un lato, e quella più tradizionalista, e talvolta apertamente di sinistra, dall'altro. Qualsiasi opinione si abbia del libro - che è stato criticato da alcuni, e adottato come una vera e propria "Bibbia" da altri - è difficile mettere in discussione la sua rilevanza, tanto che negli anni è stato tradotto in francese, portoghese, polacco, tedesco e ora, finalmente, anche in italiano.
22,00

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