Libri di Giacomo Franco
Labirinti
Giacomo Franco
Libro: Libro in brossura
editore: Sabatelli
anno edizione: 2025
pagine: 122
«Questo libro, la mia nona fatica, vuol essere un resoconto in poesia della mia fascinazione per i Miti dell’antica Grecia, che avevo incontrato negli anni della scuola e che ho riscoperto negli anni successivi, fino a oggi. Così leggere un libro sul Labirinto mi ha condotto a riprendere in mano l’Odissea (l’interminabile viaggio di Ulisse nel labirinto del mare), da qui un libro sugli Dèi e un altro sugli Eroi e così via: ho riscoperto, in fondo, le favole di quando ero poco più che bimbo, quelle che noi chiamiamo le Grandi Favole dell’Antichità, il cui universo tuttora ci intriga e ci turba, ci affascina ed emoziona, con un senso di inquietudine, dal momento che in quelle “favole” possiamo riconoscere noi stessi. Perché i Miti sono quelle cose che non avvennero mai, ma sono sempre» (l'autore)
La musica delle sfere
Giacomo Franco
Libro
editore: Sabatelli
anno edizione: 2025
pagine: 118
"Risacca è il moto di ritorno dell’onda che, respinta da un ostacolo, si va a scontrare con l’onda successiva dando origine ai frangenti: così nella mia poesia, come nella mia vita, ogni tanto compare un qualcosa che ritorna, che ricorre o (più precisamente) che mi rincorre. C’è qui la danza delle parole e c’è il silenzio delle maree, c’è un paesaggio di soli frammenti e c’è una misteriosa nebbia che si forma fra i calanchi e che, come le acque del Lete, confonde i suoni, i volti, le emozioni, a volte cancellandoli, a volte modificandoli, ma sempre donando alle nostre vite il suo peculiare paesaggio. A concludere il libro c’è la nuova raccolta dei componimenti “dedicati” e infine una poesia dal Giardino delle Esperidi che emerge dai cassetti oggi dopo molti anni, nata dalle suggestioni di un poeta di lande nebbiose e di infiniti labirinti come Edwin Muir."
Cose che ho visto nel sonno
Giacomo Franco
Libro
editore: Sabatelli
anno edizione: 2024
pagine: 116
Prima che un titolo, “Cose che ho visto nel sonno” può essere la descrizione di un’attività mentale che recentemente frequento spesso, complice l’insonnia: così nel dormiveglia come nel sonno, l’inconscio va a dipingere i suoi paesaggi e la risacca della poesia deposita, sempre, qualcosa a riva. È allora che nasce quel dolce vagabondaggio della mente, che ci spalanca le porte di altri mondi ed è chiamato “reverie”. Questo libro raccoglie tre sezioni di poesie recenti (le “Reveries”, “Uno zibaldone oscuro” e “Fantasmagoria”), una quarta sezione che rielabora le vecchie poesie di uno studente giovinetto, e una quinta sezione che ospita nuovi componimenti “dedicati”. Per finire, una poesia tratta dal Giardino delle Esperidi, intitolata “Tutta la luce che c’è”: un componimento che fin dalla nascita ha assunto un significato speciale, di serendipità.
Cielo di marea (poesie dal mondo liquido)
Giacomo Franco
Libro
editore: Sabatelli
anno edizione: 2024
pagine: 114
La risacca è il moto di ritorno dell’onda che, se respinta da un ostacolo, si scontra con l’onda successiva e origina i frangenti: così nella mia poesia, come nella mia vita, ogni tanto compare qualcosa che ritorna, qualcosa che ricorre o (più precisamente) che mi rincorre... E che si manifesta a periodi, cicli, ondate. Le prime tre sezioni di questa raccolta rimandano a quelle che paiono le tematiche in me più ricorrenti (il mondo liquido e la luna) insieme con quella del Tempo, una presenza incombente e con cui bisogna, nelle varie età della vita, fare i conti. Ma se il nostro Io è una caverna di ombre è pur sempre il filo di Arianna dei sogni a disegnare la trama di queste ombre, come anche a metter in sequenza la processione di haiku nata in una sola notte e trascritta al risveglio. C’è ancora una sezione che raccoglie componimenti “dedicati” e, per concludere, una poesia tratta dal Giardino delle Esperidi, un giardino che spero di saper coltivare ancora a lungo.
Poesia di risacca
Giacomo Franco
Libro: Libro in brossura
editore: Sabatelli
anno edizione: 2024
pagine: 112
La risacca è il moto di ritorno dell’onda che, respinta da un ostacolo, si scontra con l’onda successiva in arrivo, dando origine ai frangenti: così nella mia poesia, come nella vita, compare di tanto in tanto “qualcosa che ritorna”, qualcosa che ricorre o più precisamente che mi rincorre... E che si manifesta a periodi, cicli, ondate. Questa nuova raccolta incomincia con l’inquietudine dei vent’anni e perviene alle poesie alla deriva di queste ultime stagioni, quelle della “grande mareggiata”. Nel mezzo, come in una sorta di controra, trovano posto una selezione di poesie per il “cane nero” e alcuni componimenti ispirati all’Odissea e alle figure femminili che vi sono rappresentate.
Fra i camminamenti del cielo e l'inabisso (poesie dell'anno 2023)
Giacomo Franco
Libro: Libro in brossura
editore: Sabatelli
anno edizione: 2023
pagine: 72
"Ci sono i camminamenti del cielo, a cui noi rivolgiamo lo sguardo, ma anche lo sprofondo, l’abisso dove temiamo di cadere: le poesie di questo secondo libro oscillano fra i due percorsi, e chi legge può decidere se in qualche modo gli appartengono. Ricordando Antonio Machado, il sentiero non c’è, lo facciamo noi camminando, e quando ci voltiamo sono le nostre impronte tutto il sentiero che possiamo vedere."
Abiti di uomini e donne veneziane. Venezia, ad istanza di Giacomo Franco 1614
Giacomo Franco
Libro: Copertina morbida
editore: Liguori
anno edizione: 2004
pagine: 200
Il tempo azzurro
Giacomo Franco
Libro: Libro in brossura
editore: Sabatelli
anno edizione: 2023
pagine: 80
"Scrivere di poesia. L’ultima pagina è la più impegnativa da scrivere, devi saper esprimere una qualche sintesi finale, magari dotata di senso. Che cosa è per me la poesia? e scrivere poesie? Io scrivo perché mi piace, mi è sempre piaciuto, è creazione di mondi, è fermare un sogno prima che svanisca, esprimere i sentimenti ma anche conoscere (meglio) se stessi, è talvolta semplicemente il piacere di giocare con le parole in libertà. Scrivere poi è sempre un modo di comunicare con qualcuno e magari provare a rendere il mondo un posto migliore di come era al nostro arrivo. Come diceva Massimo Troisi? “La poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve”"