Libri di Giampietro Rozio

Il racconto del libro è una rappresentazione spontanea di eventi e circostanze, un modo semplice per provare a concretizzare in parole la mia singolare avventura vissuta in compagnia di Dori: il cane di mia figlia. Non è il resoconto dell'arco vitale di un boxer né l'esposizione delle caratteristiche di questa particolare razza già ampiamente descritte negli articoli specializzati del settore, si tratta solo di un modesto contributo per non dimenticare gli autentici insegnamenti ricevuti da questo cane femmina in una trama dai contorni piacevoli e spensierati. Il contenuto del testo evidenzia una parte delle emozioni provate con la protagonista che ho voluto in qualche modo richiamare alla memoria per sostenere come nella nostra breve esistenza anche le manifestazioni d'affetto di un "quattro zampe" possono arricchire a dismisura l'intelletto umano.

Nathan è un compagno ideale, un amico con il quale sentirsi coinvolti emotivamente, con lui non vi sono vie di mezzo, non è necessario ricorrere a ricercati compromessi, ci si fida perché personaggio schietto, senza particolari fronzoli, colmo di disarmante semplicità. Le persone con le quali si relaziona in questo romanzo sono tutte speciali, che mettono a proprio agio, concentrate sul fare e non sulle squallide logiche opportunistiche per cui vali solo se hai ciò che a loro interessa. Un ragazzo di provincia che si trova spesso a masticare amaro, a dover affrontate dolorose disavventure affettive in un particolare tratto della sua ancora giovane esistenza dove generalmente si dovrebbe godere delle proprie capacità e dei conseguenti risultati da esibire come straordinari successi. Nathan cerca di uscire da un lungo periodo sfortunato, può contare su straordinarie amicizie, non si abbandona alla sorte avversa la vuole invece affrontare per almeno mitigare quanto andato già perduto. È già uomo maturo con doti umane non comuni, consapevole che ogni cosa importante debba essere faticosamente conquistata e custodita con particolare cura.

L'opera è autobiografica e racconta l'infanzia e le principali fasi adolescenziali dell'autore. Un viaggio che ha inizio con la descrizione del suo tranquillo quartiere e degli spensierati passatempi con i primi infelici giorni di scuola e dei discutibili metodi d'insegnamento. La storia irrompe poi nella coinvolgente crescita del protagonista assieme ai principali amici che risultano fondamentali nell'avventurosa narrazione trattata. Uno spaziare tra i ricordi delle estati a cavallo tra gli anni '60 e '70 in spassosi momenti trascorsi in via Marco Polo, in un tratto di strada emblematico all'interno di un borgo periferico di Verona.La trama si sviluppa in ordine cronologico facilitando non solo la conoscenza della storia di vita del giovane "Spuma" ma anche la presa di contatto con un'epoca impossibile da rivivere.Questo testo romanzato rappresenta un modesto frammento di una fase storica, che rievoca e descrive come funzionavano le cose in quel periodo, con stili di vita semplici lontani dalle moderne tecnologie d'oggi.Un libro che può risultare interessante per chi desidera tuffarsi nuovamente in un incantevole passato o per coloro che invece intendono curiosare nello sconosciuto seducente fascino di un tempo che non esiste più.