Libri di Giancarlo Nicoli

Tre romanzi polizieschi che hanno come scenari l'area agropastorale del Marghine in Sardegna, la Val d'Orcia in Toscana e la Val di Fassa in Trentino-Alto Adige. Le indagini sui delitti sono svolte da tre distinti investigatori dell'Arma dei Carabinieri che non conoscono tentennamenti neanche quando devono sbrogliare situazioni delicate che vedono coinvolti autorevoli indiziati. Nel primo caso è la nuora di un senatore della repubblica ad essere assassinata, nel secondo la perpetua di una parrocchia di un paesino di montagna, nel terzo una ragazza dalla condotta non proprio irreprensibile, ma sempre pronta a ribellarsi di fronte a una spregevole prepotenza. Tre storie intricate che prendono spunto da fatti realmente accaduti e che riescono a coinvolgere il lettore dall'inizio alla fine.

Scritti sul cinema, soggetti per sceneggiature, commedie, drammi.

Un'infanzia difficile insieme a un patrigno dedito al bere e che finirà per abusare di lei. Parte molto male la vita per Marta Zuber, ma non è che l'inizio. Il suo sarà un cammino difficile che la condurrà, dopo il fallimento a scuola a una serie di frequentazioni sbagliate e una breve esperienza con la droga, a lavorare in un locale notturno come entraineuse. Qui conosce il direttore di una clinica pediatrica il quale, invaghitosi di lei, l'assume come ausiliaria di segreteria. Alcuni mesi dopo però Marta lascia quel lavoro senza un apparente motivo e trova occupazione come cameriera stagionale in un alberghetto del suo paese, dove verrà violentata e uccisa. Le indagini degli investigatori si concentrano su diverse persone, e non risparmiano nemmeno la clinica dove Marta aveva lavorato, sospettata di essere coinvolta in un traffico illecito di cornee.

Volume di linguistica, evoluzione del latino in epoca medievale.

La sera del 3 luglio 1965, Tonio Spanu, figlio di un senatore della repubblica e ricco proprietario terriero, denuncia di aver subito un agguato mentre rientra a Montevilla in macchina insieme alla giovane moglie Vanna Sale. Il rampollo del parlamentare, incallito donnaiolo e assiduo frequentatore di sale da gioco, già oggetto di un grave attentato e di diverse minacce nei mesi precedenti, riferisce agli inquirenti di essere riuscito a sfuggire agli aggressori lasciando però la moglie sul posto, che verrà trovata morta. Agli investigatori si presenta subito questo quadro: sia Tonio che Vanna, sposatisi dopo che quest'ultima, domestica in casa Spanu, era rimasta incinta, avevano diversi nemici. Fra gli indagati figurano i loro precedenti fidanzati nonché qualche creditore di gioco nei confronti di Tonio, ma non solo. I sospetti cadranno persino sul senatore, che aveva osteggiato fino alla fine il matrimonio del proprio figlio con la domestica.