Libri di Gianfranco Palmery
Corpo di scena
Gianfranco Palmery
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2013
pagine: 79
Impure confessioni e pura musica: strofe di tre, quattro e cinque versi, e canzoni, sonetti, arie, odi, scherzi e variazioni - un manto rimodellato ma anche "strapazzato" di decoro classico per dire senza pudore, di sé, di un destino personale e generazionale, quella "generazione d'ombra" che sono i nati nel 1940 e stretti dintorni. Un libro nero, certamente, questo di Palmery, un "autoritratto con tenebre", come recita una sua poesia - tenebre del poeta e tenebre dei tempi; nero però quale si dà in pittura: il colore che comprende tutti i colori. Così la poesia di "Corpo di scena" ha in sè cupezza e lievità, pena e ironia, furia e tenerezza. E dunque è solo un apparente paradosso - si pensi a Dante, ma anche a Shakespeare o a Baudelaire concludere che è la musa comica, e tragicomica, grottesca, a levare qui più alta la sua voce. Vi è in questo "Corpo di scena" di Palmery, che è allo stesso tempo un corpo in scena, una teatralità di gesti e una pluralità di toni che ne fanno forse il suo più estremo e veritiero ritratto.
Divagazioni sulla diversità
Gianfranco Palmery
Libro: Copertina morbida
editore: Il Labirinto
anno edizione: 2006
pagine: 32
Giardino di delizie e altre vanità
Gianfranco Palmery
Libro
editore: Il Labirinto
anno edizione: 1999
pagine: 112
Il poeta in 100 pezzi
Gianfranco Palmery
Libro: Libro in brossura
editore: Il Labirinto
anno edizione: 2004
pagine: 120
Poeta "tra i maggiori italiani, e non del momento", secondo il giudizio di Luigi Baldacci, Gianfranco Palmery è anche prosatore originale e tagliente, come provano questi scritti di riflessione sulla poesia e sulla condizione del poeta.
In quattro
Gianfranco Palmery
Libro: Copertina morbida
editore: Il Labirinto
anno edizione: 2006
pagine: 80
Gattità
Gianfranco Palmery
Libro: Libro in brossura
editore: Il Labirinto
anno edizione: 2025
pagine: 64
Parola recentemente codificata nel Vocabolario Treccani, la «gattità» entra per la prima volta, felpatamente, nella lingua italiana con questi versi di Gianfranco Palmery: «cerca il cibo, si appisola, si / spulcia: cura la sua faticosa gattità»; iniziavano gli anni Ottanta del “secolo breve”, così si chiudeva una delle più belle poesie mai dedicate a un gatto. Questa essenza aliena, che non nasconde agli occhi del poeta tratti demoniaci, sembra però somigliare sempre di più alla nostra «faticosa umanità». Il «demonio infelice», «la gatta di tutti i diavoli», le «bianche gatte di latte» e la «metamorfosi in pelliccia» scoprono il loro lato tenero e terreno: si aggirano tra libri e carte, vanno e vengono dai balconi ai letti alle poltrone; cercano il cibo, si spulciano, si accoppiano, si annoiano, dormono, sognano – e muoiono. Gianfranco Palmery, ovunque stesse, aveva sempre a portata di mano carta e matita. I versi di Gattità sono doni accertati della musa, colti al volo.
Italia, Italia. Paesaggi morali
Gianfranco Palmery
Libro
editore: Il Labirinto
anno edizione: 2007
pagine: 40
"L'Italia è sempre Sanremo. Sanremo è la sua empiria e la sua metafisica, il suo "correlativo oggettivo", la sua allegoria, la sua metafora... Tutto in Italia avviene su quel palco: un piccolo palco pretenzioso, loquace e canterino, gesticolante, ebete, ridarello e carognesco." Questo libello è dedicato a tutti gli italiani, e specialmente agli italianisti, ai poeti d'epoca, ai politici, agli esperti in scienze umane, ai gesuiti, e dice i ridicoli e tragici miti e riti della produzione e della consumazione, l'eucaristia del turismo, e alcuni dei tanti grotteschi e trionfanti luoghi comuni della mente e della lingua odierne; dedicato a tutti gli italiani fraternamente, si potrebbe aggiungere, ovvero micidialmente, poiché, vi si legge: "L'Italia non ha padri, solo fratelli, come dice il suo inno, e fratricidi, come prova la sua storia".

