Libri di Gianpaolo Angelini
Province della tutela. Studi sulla conservazione del patrimonio artistico in Lombardia tra '800 e '900. Volume Vol. 1
Gianpaolo Angelini
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2024
pagine: 286
I rapporti tra la ricerca storica e la tutela del patrimonio artistico sono un tema oggi più che mai attuale, perché stanno alla base di una corretta ed efficace politica di gestione, conservazione e valorizzazione dei beni culturali. Le province di Como e Sondrio, da questo punto di vista, rappresentano nel panorama lombardo un osservatorio privilegiato, per le vicende complesse che hanno caratterizzato la riscoperta del territorio a partire dai flussi turistici di fine Ottocento e dalla grande esposizione voltiana del 1899, passando poi per la nascita di istituzioni e sodalizi finalizzati alla salvaguardia delle memorie storiche. Erano gli anni in cui le riviere dei laghi e le valli alpine venivano attraversate da "tourists" di eccezione, come Henry James, Antonio Fogazzaro, Edith Wharton; gli altri schieramenti di questa partita comprendono figure chiave della tutela come Francesco Malaguzzi Valeri e Luca Beltrami, Corradi Ricci e Nello Tarchiani da un lato, collezionisti e conoscitori come Emilio Visconti Venosta, i fratelli Bagatti Valsecchi, Giovanni Morelli e Bernard Berenson dall'altro lato. Le loro testimonianze, insieme a restauri, mostre, dispersioni, hanno plasmato – a volte trasformato e manipolato – un'idea di identità storica del territorio, che si è tramandata sino al presente ed è oggi affidata alla capacità di fruizione e valorizzazione di tutti i cittadini.
Giovanni Morelli tra critica delle arti e collezionismo
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2020
pagine: 138
Giovanni Morelli (Verona, 1816 - Milano, 1891) fu personalità influente sulla scena italiana ed europea tra Otto e Novencento. Il suo metodo attributivo, basato sull'osservazione dei cosiddetti segni particolari, costituì un contributo tanto imprescindibile quanto dibattuto alla storia delle arti. La sua eredità si articola intorno a due poli, la storia del collezionismo e la storia della critica d'arte, sui quali si concentrano gli interventi presentati nelle due sezioni in cui si articola questa miscellanea di saggi. In particolare l'attenzione si focalizza sui rapporti del critico con collezionisti e istituzioni museali per poi ampliare il panorama di indagine alla ricezione del metodo morelliano tra Otto e Novecento, ai suoi risvolti epistemologici, con uno sguardo anche alle sue implicazioni archeologiche. Contributi di: Gianpaolo Angelini, Enzo Borsellino, Tommaso Casini, Andrea Di Lorenzo, Maurizio Harari, Andrea Leonardi, Maurizio Lorber, Marta Scarrone, Antonella Trotta.
La fratellanza raffaellesca. Fortuna e ricezione del modello morelliano nell'Italia postunitaria
Gianpaolo Angelini
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2018
pagine: 124
Giovanni Morelli fu una figura dibattuta, se non addirittura controversa, sia presso i contemporanei sia nel dibattito critico successivo, che giunse nel corso del Novecento a una quasi completa rimozione e in seguito a un recupero orientato prevalentemente ad indagare gli aspetti epistemologici del metodo attributivo che Morelli aveva elaborato. Le proposizioni teorico-didattiche di Morelli, le modalità di trasmissione del suo metodo alla cerchia degli amici ed estimatori, i risultati non sempre coerenti dell’applicazione del metodo attributivo da parte dei morelliani, i dibattiti, le polemiche, le cattive recensioni scaturite dal confronto con altri approcci e scuole suggeriscono oggi una diversa prospettiva in cui affrontare una nuova indagine sul metodo morelliano, ovvero le modalità di trasmissione ai membri del Morelli Circle. In questo contesto è possibile individuare i nodi critici del pensiero di Morelli, leggerne l’impatto sulla coeva cultura italiana e sull’educazione di un circolo di collezionisti-conoscitori appartenenti alla classe dirigente della nuova nazione, scorgere un riflesso sulla retorica del discorso nazionale, che tra il 1883 e il 1887 fondava sui centenari di Raffello e Donatello i pilastri di una rilettura del Rinascimento in chiave politica.
La patria e le arti. Emilio Visconti Venosta patriota, collezionista e conoscitore
Gianpaolo Angelini
Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2013
pagine: 106
Emilio Visconti Venosta (Milano, 1829 - Roma, 1914) fu uno dei protagonisti del Risorgimento italiano. Patriota, diplomatico e senatore del Regno, fu personalità di alto profilo nella politica della nuova nazione dopo l'unità. Amico e sodale del critico d'arte Giovanni Morelli, riunì una cospicua e scelta raccolta di dipinti del Rinascimento italiano, oggi divisa tra il Museo Poldi Pezzoli di Milano e la villa Visconti Venosta di Grosio in Valtellina. Sulla base di una ricca documentazione d'archivio il libro prende in esame gli aspetti sinora meno approfonditi della complessa personalità di Visconti Venosta: la formazione della collezione, gli interventi critici a stampa dedicati all'esposizione e alla difesa del metodo "morelliano", i sopralluoghi in musei, gallerie e chiese tra Roma, Verona e Pavia, l'attività di presidente dell'Accademia di Belle Arti di Brera. Emilio Visconti Venosta emerge quale esponente di quella generazione che aveva contribuito a fare l'unità d'Italia e che alla patria e alle sue glorie artistiche aveva dedicato energia e passione, come egli stesso scrisse nel 1884: "Intorno agli uomini che, pei loro studi, avranno acquistato una autorità incontrastata non tarderà poi a formarsi quell'opinione colta e illuminata che stimola e, al tempo stesso, sorveglia. Così soltanto potremo evitare la taccia d'essere immemori custodi di quel tesoro che l'arte, nei giorni della sua gloria, ha lasciato in retaggio all'Italia".

