Libri di Giorgio Voghera
Quaderno d'Israele
Giorgio Voghera
Libro: Copertina morbida
editore: Storia e Letteratura
anno edizione: 2021
pagine: 224
«Innumerevoli volte ho citato con convinzione la strofa sia pure un po' retorica e tanto lontana dalla realtà: "La mia patria è il mondo intero, la mia legge è la libertà...". E se anche, per colpa di altri, nessuna parte del mondo può essere per me patria; se anche la libertà per me si riduce a pressoché nulla: non per questo vorrò dirmi soddisfatto di una patria particolare e della libertà di assimilarmi ad un determinato gregge». La patria che non poteva più esserlo fu per Giorgio Voghera, come per tanti altri, l'Italia delle leggi razziali: nel '38, lasciata la natia Trieste, raggiunse un kibbutz nella città di Giaffa dove rimase per quasi dieci anni. Di quella straordinaria esperienza, caso unico nella letteratura ebraica-italiana del '900, parla il Quaderno: di uno Stato nascente, delle idealità di un popolo, ma anche delle amicizie e gli amori del protagonista e degli accadimenti quotidiani di una comunità di donne e di uomini che, nella tempesta della storia, cercò un rifugio dove provare a costruire un mondo nuovo e più umano.
Gli anni della psicanalisi
Giorgio Voghera
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni Studio Tesi
anno edizione: 2020
pagine: 264
Il fecondo e cosmopolita milieu triestino tra le due guerre nel ritratto dei suoi protagonisti: Umberto Saba, Edoardo Weiss, Roberto Bazlen, Giorgio Fano, Giulio Camber Barni, Italo Svevo, Giani Stuparich e altri. Accanto ai personaggi il libro accoglie la questione del rapporto tra psicanalisi e cultura letteraria e quella del ruolo dell'elemento ebraico. L'intento "documentario" e la vivace testimonianza di un'intensa esperienza personale animano i diversi saggi che compongono il libro.
Amaro sguardo sul mondo. Aforismi 1978-1981
Giorgio Voghera
Libro: Copertina morbida
editore: EUT
anno edizione: 2015
pagine: 93
Voghera ci consegna le sue riflessioni sul mondo, sugli uomini, sulle loro abitudini, sui loro vizi, sulle loro manie; meditazioni impregnate di pungente spirito critico e polemico. In questi suoi Pensieri amari, accompagnati dalle Considerazioni amare, egli presenta un piccolo campionario dei tic, delle manie, dei difettucci, delle miserie e delle vanità che contrassegnano l'uomo contemporaneo (quello tra gli anni '70 e '80 del secolo scorso, ma le sue osservazioni possono tranquillamente estendersi al presente), divertendosi (anche se l'amarezza è la campitura di fondo su cui il suo pensiero si staglia) a infilare ovunque possa gli spilloni della polemica.