Libri di Giulia Battistoni
Il privilegio della follia. Hegel tra diritto, morale e antropologia
Giulia Battistoni
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2025
pagine: 280
In che senso la follia connota essenzialmente l'essere umano e fino a che punto il folle è davvero imputabile? Questo volume ricostruisce un percorso che, a partire dalla giurisprudenza dell'epoca, esplora in modo inedito il testo hegeliano, offrendo un'originale rilettura delle sezioni dell'Antropologia e della Moralità. Ne emerge così il profondo interesse di Hegel per i dibattiti a lui contemporanei intorno a un tema centrale in ambito medico e giuridico, consentendo all'autrice di ricondurre efficacemente le riflessioni del filosofo di Stoccarda al più vasto quadro dei fondamentali mutamenti teorici del periodo. A partire da Kant, passando per le osservazioni del padre della psichiatria moderna, Pinel, e giungendo a Hegel e agli sviluppi del suo pensiero in ambito antropologico e giuridico, vengono enucleati e descritti quei tratti del disturbo mentale che si rivelarono fruttuosi non solo per la nascente psichiatria forense, ma anche per le intuizioni e le idee della psichiatria contemporanea.
Azione e imputazione in Hegel alla luce dell'interpretazione di Karl Ludwig Michelet
Giulia Battistoni
Libro
editore: Ist. Italiano Studi Filosofici
anno edizione: 2021
pagine: 256
La filosofia del diritto di G.W.F. Hegel rappresenta, sia nella versione enciclopedica sia nel compendio apparso a Berlino nel 1820, il luogo teorico in cui è esposta la filosofia pratica hegeliana, un terreno, non privo di ostacoli, in cui si intrecciano questioni di diritto, di morale e di politica. Dedicandosi alla teoria hegeliana dell'azione e dell'imputazione, che negli ultimi trent'anni ha assunto un ruolo preminente tra i temi dibattuti dalla Hegel-Forschung, il volume qui pubblicato chiarisce il significato di passi e concetti problematici, nonché di frammentarie annotazioni apposte da Hegel a margine del suo esemplare dei "Lineamenti di filosofia del diritto": a questo scopo l'autrice si serve non solo delle tradizionali fonti secondarie, come aggiunte e appunti degli studenti relativi alle "Lezioni di filosofia del diritto", tenutesi ad Heidelberg e a Berlino dal 1817 al 1931, ma, in particolare, presenta le riflessioni dell'allievo di Hegel, Karl Ludwig Michelet, il quale sviluppò, su consiglio del maestro, il tema dell'imputazione dell'azione, attuando una trasposizione delle categorie hegeliane in ambito giuridico, recuperando inoltre e facendo fruttare i concetti aristotelici di volontarietà e involontarietà. Tale originale passo esegetico consente di inserire le riflessioni hegeliane all'interno del dibattito giuridico-morale dell'epoca sul tema, offrendo una reinterpretazione di annotazioni e di passi della filosofia dell'azione hegeliana rimasti finora per lo più oscuri.

