Libri di Giulia Vola

Edoardo e William sono poli opposti dello stesso magnete. Mentre uno cerca la propria via nella vita sotto ogni sampietrino, l’altro insegue con ferrea dedizione la sua vocazione, sorvolando la Manica in cerca di fortuna. La città di Roma si trasforma dentro i loro occhi in un luogo dalle mille facce, nel quale si può tentare di nascondersi e dal quale fuggire. Il loro incontro è uno scontro durante una notte di rimpianti, ognuno chiuso nel dramma della propria esistenza.

I migranti, gli stranieri: chi sono, da dove arrivano, dove pensavano di andare, che cosa desideravano, perché sono arrivati proprio qui? Questo libro è la storia del viaggio di una giovane, partita da San Salvario a Torino per ripercorrere al contrario la strada fatta da una dozzina di stranieri che vivono accanto a lei. Un giro del mondo alla scoperta delle radici di uomini e donne partiti dal Bangladesh, dalle Filippine, dalla Giordania, dal Marocco, dall’Egitto, dal Burkina Faso, dalla Colombia, dalla Bolivia, dall’Ecuador e dal Perù. Ospitata nelle case che gli stranieri hanno lasciato - dalle famiglie dei suoi nuovi vicini - la protagonista riannoda il filo dei sogni realizzati e di quelli che si sono sbriciolati nel confronto con la nuda realtà, mentre intorno a lei va in scena la vita quotidiana: usi, costumi, tradizioni e qualche imprevisto. In Giordania accompagna Faisal al rito del caffè per cercare moglie, nelle Filippine dorme in una casa costruita sul modello di quella dei “padroni” in Italia, in un barrio di Medellin finisce nella tana del lupo, in Marocco scopre Khouribga, la Petite Tourin, e i paradossi dell’emigrazione.

Sara è una studentessa universitaria con la vita completa. Ha una ragazza, una famiglia che l’accetta e una carriera promettente. Roma le fa da spettatrice durante un incontro che porterà con sé uno stravolgimento dell’equilibrio che credeva di aver raggiunto. Un volto del passato le butterà giù il castello di carte, facendola vagare nel vortice aggressivo della delusione. Una storia che percorre le fasi dell’accettazione personale, dalla rabbia cieca al dolore, in una Roma contemporanea, dove le persone frenetiche che neanche si vedono, riescono a far scontrare due vite lontane.