Libri di Giusi Arimatea
Una vita a cottimo
Giusi Arimatea
Libro: Libro rilegato
editore: Pungitopo
anno edizione: 2024
pagine: 168
Vincenzo Sottile, cottimista, nel chiaro intento di custodirne la memoria, prova a ricostruire quell'ordito di storia familiare, e a riappropriarsene lungo un passato che denuda, orienta, assolve. Sullo sfondo, la grande storia che entra dal piccolo schermo, dalle edicole dei giornalai in quegli anni senza internet dentro ai quali il mondo ancora non correva. È la storia filtrata dagli occhi del protagonista: curiosi, permeabili, lucidi. Quello compiuto dall'io narrante, attraverso rapide evocazioni di un passato, è un viaggio nei sentimenti, nei legami che hanno delineato il suo percorso esistenziale. Il sospeso emotivo che l'individuo si porta dentro, tra il dramma e la poesia, l'amore e i vuoti, la speranza e il dolore, le paure e le più insospettabili variazioni del vivere.
L'ultima pandemia. 1887: acqua igiene colera a Messina
Giusi Arimatea
Libro
editore: Armando Siciliano Editore
anno edizione: 2018
pagine: 168
"Il libro di Arimatea racconta il colera del 1887, l’ultima pandemia, con piglio rapido, con sveltezza, unendo e intrecciando al taglio storico con cui la ricerca nasce, nuovi punti di vista, ora sociologico, ora politico, ora puramente narrativo. Risaltano da questo palinsesto alcune figure, che sono personaggi o istituzioni, come l’arcivescovo Guarino, pastore che soccorre le sue pecore nel momento del più terribile dei pericoli: figura che cozza fragorosamente con quella del suo predecessore Luigi Natoli, che nell'epidemia del '67 aveva dato esempio di bieco egoismo. Di tutti questi aspetti e di molti altri rende conto l’agile libro di Giusi Arimatea, a cui bisogna dare atto di aver fatto compiere uno scarto qualitativo al semplice saggio storico, trasformandolo in un godibilissimo resoconto narrativo". (Dalla prefazione di Gerardo Rizzo)
Di donne, di ieri
Giusi Arimatea
Libro: Libro in brossura
editore: Pungitopo
anno edizione: 2012
pagine: 112
Tre esistenze lungo l'arco temporale d'un secolo che si dispiegano, accavallandosi, al richiamo della memoria. Sullo sfondo una Sicilia dissennata, animosa, magica, retriva, ospitale e scomoda, luminosa e lugubre, ineguagliabile impasto di terra e mare. Innanzi agli occhi una Milano composta, elegante, generosa, cautamente affabile, dai cieli grigi e dalle infinite sfumature. Il lungo monologo, che trova nell'armonizzazione di elementi propri di un registro letterario e dei toni autenticamente colloquiali una personale soluzione stilistica, schiude una galleria di anime e confeziona il quadro espressionistico di un mondo lontano da scrutare con gli occhi dell'anima. La protagonista del romanzo, scovando i ricordi annidati nell'unico luogo in cui, uno a uno, avrebbe potuto disseppellirli, tesse la tela screziata della storia familiare dentro alla quale ritrovarsi. E lì magicamente rinviene gli elementi di quel magnifico intero che è l'universo al femminile cui deve la forza, l'indipendenza, l'adattabilità. La morte è relegata al ruolo di mera comparsa. Sono piuttosto i copiosi riverberi delle esistenze, ombre e orme in quel mare inquieto di imponderabilità che è la vita, a ridisegnare un nuovo orizzonte. Al tentativo di trattenere i ricordi dentro alle mura di casa, per schivare il dolore, subentra pertanto il coraggio di vivificare le anime una volta di più, di confonderle col vento, di respirarle ancora e ancora, poi di lasciarle andare.