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Libri di Grazia Deledda

Canne al vento

Grazia Deledda

Libro: Libro in brossura

editore: Garzanti

anno edizione: 2002

pagine: 256

Nella casa delle dame Pintor, discendenti da una nobile famiglia sarda ormai in rovina, il servo Efix tiene viva l'antica dignità a prezzo di grandi fatiche e di una devozione infinita alle padrone: Ruth ed Ester, ormai rassegnate in un malinconico limbo di memorie e di antiche tradizioni, e Noemi, ancora ricca di sangue giovane, ribelle e chiusa in una sdegnosa solitudine. Con l'improvviso ritorno del nipote Giacinto, scapestrato e dissoluto figlio di un'altra sorella, Lia, fuggita tanti anni prima sul continente per sottrarsi alla soffocante tutela paterna, nella vecchia casa irrompono ricordi, risentimenti, speranze, passioni dimenticate. E il rimorso per un'antica colpa torna a opprimere ancor più prepotente il fedele Efix, custode di un terribile segreto. Un senso religioso del peccato domina il romanzo della Deledda, pubblicato nel 1913, insieme alla tragica coscienza di un inesorabile destino, di cui i personaggi sono in balia come “canne al vento”. Nella sua prosa si consuma una fusione quasi carnale tra stati d'animo e paesaggio, tra gli uomini e l'aspra terra di Sardegna, un mondo ancestrale e primitivo che la scrittrice proietta in una dimensione mitica.
10,00 9,50

Cenere

Grazia Deledda

Libro

editore: Ilisso

anno edizione: 2006

pagine: 260

12,00 11,40

Il segreto dell'uomo solitario

Grazia Deledda

Libro

editore: Ilisso

anno edizione: 2005

pagine: 166

12,00 11,40

Colombi e sparvieri

Grazia Deledda

Libro

editore: Ilisso

anno edizione: 2005

pagine: 286

12,00 11,40

L'edera

Grazia Deledda

Libro

editore: Ilisso

anno edizione: 2005

pagine: 207

12,00 11,40

La madre

Grazia Deledda

Libro

editore: Ilisso

anno edizione: 2005

pagine: 140

12,00 11,40

Come solitudine. Storie e novelle da un'isola

Grazia Deledda

Libro

editore: Donzelli

anno edizione: 2006

pagine: 344

In occasione del settantesimo anniversario delle sua morte, un'antologia dei racconti più significativi di Grazie Deledda, scelti e curati da Antonella Anedda, vengono raccolti in questo volume. La scelta di Antonella Anedda privilegia i racconti sardi quasi a costruire in viaggio nel paesaggio di una terra oggi forse perduta. Ne emerge un tessuto narrativo complesso, e attuale. L'asprezza della sua parola spesso tradisce il transito attraverso la sua lingua madre, il sardo, che si rivela la lingua del pensiero, tradotto poi nell'italiano della scrittura.
24,50 23,28

Elias Portolu

Grazia Deledda

Libro

editore: Ilisso

anno edizione: 2006

pagine: 182

12,00 11,40

Elias Portolu

Grazia Deledda

Libro

editore: Il Maestrale

anno edizione: 2007

pagine: 240

«Giorni lieti s'avvicinavano per la famiglia Portolu, di Nuoro. Agli ultimi di aprile doveva ritornare il figlio Elias, che scontava una condanna in un penitenziario del continente; poi doveva sposarsi Pietro, il maggiore dei tre giovani Portolu. Si preparava una specie di festa: la casa era intonacata di fresco, il vino ed il pane pronti; pareva che Elias dovesse ritornare dagli studi, ed era con un certo orgoglio che i parenti, finita la sua disgrazia, lo aspettavano. Finalmente arrivò il giorno tanto atteso, specialmente da Zia Annedda, la madre, una donnina placida, bianca, un po' sorda, che amava Elias sopra tutti i suoi figliuoli.»
10,00 9,50

Canne al vento

Grazia Deledda

Libro

editore: Ilisso

anno edizione: 2005

pagine: 222

12,00 11,40

Cosima

Grazia Deledda

Libro: Libro in brossura

editore: Il Maestrale

anno edizione: 2007

pagine: 224

«La casa era semplice, ma comoda: due camere per piano, grandi, un po' basse, coi pianciti e i soffitti di legno; imbiancate con la calce; l'ingresso diviso in mezzo da una parete: a destra la scala, la prima rampata di scalini di granito, il resto di ardesia; a sinistra alcuni gradini che scendevano nella cantina. Il portoncino solido, fermato con un grosso gancio di ferro, aveva un battente che picchiava come un martello, e un catenaccio e una serratura con la chiave grande come quella di un castello. La stanza a sinistra dell'ingresso era adibita a molti usi, con un letto alto e duro, uno scrittoio, un armadio ampio, di noce, sedie quasi rustiche, impagliate, verniciate allegramente di azzurro: quella a destra era la sala da pranzo, con un tavolo di castagno, sedie come quelle altre, un camino col pavimento battuto. Null'altro. Un uscio, solido pur esso e fermato da ganci e catenacci, metteva nella cucina. E la cucina era, come in tutte le case ancora patriarcali, l'ambiente più abitato, più tiepido di vita e d'intimità.»
10,00 9,50

Canne al vento

Grazia Deledda

Libro: Libro in brossura

editore: Il Maestrale

anno edizione: 2007

pagine: 336

"Tutto il giorno Efix, il servo delle dame Pintor, aveva lavorato a rinforzare l'argine primitivo da lui stesso costruito un po' per volta a furia d'anni e di fatica, giù in fondo al poderetto lungo il fiume: e al cader della sera contemplava la sua opera dall'alto, seduto davanti alla capanna sotto il ciglione glauco di canne a mezza costa sulla bianca Collina dei Colombi. Eccolo tutto ai suoi piedi, silenzioso e qua e là scintillante d'acque nel crepuscolo, il poderetto che Efix considera più suo che delle sue padrone: trent'anni di possesso e di lavoro lo han fatto ben suo, e le siepi di fichi d'India che lo chiudono dall'alto in basso come due muri grigi serpeggianti di scaglione in scaglione dalla collina al fiume, gli sembrano i confini del mondo."
10,00 9,50

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