Libri di Guglielmina Morelli
Guida ai sinonimi delle parole di base e a più alta frequenza
Ezio Savino, Guglielmina Morelli
Libro
editore: Mursia
anno edizione: 1996
pagine: 256
Il piacere
Gabriele D'Annunzio
Libro
editore: Loescher
anno edizione: 2023
pagine: 416
DESCRIZIONE: Raccontando la storia del conte Andrea Sperelli, inteso a modellare la propria vita come unopera darte, schizofrenicamente diviso tra la passione per Elena Muti e lattrazione per Maria Ferrer, incline alledonismo e alla dissolutezza coltivati con la pretesa ? o il pretesto ? di esprimere una sensibilità superiore a quella della grande maggioranza degli uomini, Gabriele dAnnunzio forgiò consapevolmente un nuovo mito letterario: un mito espressione di un modo di vivere e di una mentalità antiborghesi e antidemocratici, al cui successo non fu estranea lincoraggiata identificazione del protagonista del romanzo con lautore medesimo. Tale mito, capace di incarnare ideali e stili del decadentismo, dalla vocazione simbolista alla ricerca del bello esteriore, dallesaltazione della sensualità al narcisismo, si concretizza nella rappresentazione dello spettacolare crepuscolo dellantica aristocrazia romana e dei suoi valori estetizzanti al cospetto della nuova borghesia rampante, del suo pragmatismo della sua attitudine commerciale. Pubblicato nel 1889, Il piacere costituisce latto di nascita in Italia di una nuova corrente letteraria, estranea al naturalismo fino ad allora dominante.
Uno, nessuno e centomila
Luigi Pirandello
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Loescher
anno edizione: 2022
pagine: 256
Uno, nessuno e centomila è, cronologicamente, lultimo dei romanzi di Luigi Pirandello: iniziato nel 1909, fu pubblicato solo nel 1925; avrebbe dovuto essere una sorta di preambolo alla produzione teatrale dell'autore, invece ne costituì il compendio. La storia raccontata ripercorre la vicenda di Vitangelo Moscarda, protagonista e io narrante, e della sua scoperta: per ciascuno di noi non esiste un unico e autentico io ma soltanto un io per gli altri, costruito sulle interpretazioni che gli altri danno di noi. Il protagonista, impossibilitato a esistere come uno, si rende dunque conto di essere centomila, frantumato e disgregato nello sguardo degli altri. E se tutto è forma e illusione, lo stesso si può dire anche dei ruoli sociali: Vitangelo, approdato alla consapevolezza del carattere contraddittorio della condizione umana, e stretto fra la fissità delle convenzioni (il marito sciocco, il figlio scioperato, il ricco usuraio) e una vitalità impetuosa, non può che scegliere infine la follia, diventando nessuno, rifiutando la collettività e annullandosi nell'eterna mutabilità della natura. Romanzo complesso, dalle mille sfaccettature e dalle molteplici implicazioni (che vanno dai richiami culturali del celebre incipit dedicato al naso che pende al possibile autobiografismo), ancora oggi continua a suggerirci letture per il nostro mondo: l'angoscia della solitudine, le maschere che usiamo, il sogno di un progresso sostenibile, la necessità di una difesa della natura, l'esigenza di un rapporto finalmente paritario tra uomo e donna, la costruzione di un'autentica etica del lavoro.