Libri di Hallgrímur Helgason
La nonna a 1000°
Hallgrímur Helgason
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2014
pagine: 580
"Fa bene a tutti perdere la facciata della propria casa, sentire lo stridore dei freni davanti al proprio figlio o vedere sparare alla schiena al proprio innamorato. Ho sempre detestato frequentare gente che non ha mai dovuto scavalcare un cadavere." A Herra Bjornsson tutto questo è capitato. Ma non solo. Le è capitato anche di baciare il più famoso dei Beatles quando erano solo ignoti scarafaggi appena sbarcati ad Amburgo e di incrociare in una bettola di Parigi lo sguardo libidinoso di Sartre. Le è capitato di attraversare la guerra con un'unica ricchezza, due perle della collana di Casanova, peccato che un soldato tedesco alto e idiota le abbia viste e se le sia mangiate. Ha scaricato più di un uomo con la frase: "È arrivato il taxi", compreso, ancora in sala parto, il padre del suo primogenito. Ha fatto tre figli con nove uomini, conoscendo le canaglie di mezzo mondo. Nipote titolata del primo presidente d'Islanda, ha attraversato il vecchio continente e si è spinta fino in Sudafrica e in Argentina, ha conosciuto le guerre e si è fatta nuovi amici (e spasimanti) su Facebook. È sopravvissuta ai figli privi di talento e a tutte le terribili nuore. Ma ora, chiusa in un garage nella sua amata Reykjavik, in compagnia di un computer portatile, due stecche di Pall Mall e una bomba a mano di fabbricazione tedesca, è decisa a battere sul tempo la propria malattia. Non senza aver preparato la sua ultima, grandiosa vendetta...
Toxic
Hallgrímur Helgason
Libro: Libro in brossura
editore: Isbn Edizioni
anno edizione: 2010
pagine: 291
Tom Boksic detto Toxic, un killer croato cresciuto durante la guerra dei Balcani e emigrato a New York, ha un complesso di inferiorità nei confronti della mafia italiana ma sul lavoro non è secondo a nessuno. Fidanzato con Munita, una peruviana arrivata a New York giusto l'11/9, vive di omicidi e manda giudiziosamente i soldi a mamma e sorella rimaste in patria. Finché incappa nella giornata sbagliata: ammazza un pezzo grosso dell'Fbi e dopo una rocambolesca fuga e il sessantasettesimo omicidio si trova imbarcato su un volo per Reykjavik con in mano il biglietto di un telepredicatore. Sbarcare nella "città più cool d'Europa", "dove Quentin Tarantino va quando è stanco di essere famoso", e trovarsi nello studio della tv evangelica della famiglia Goodmoonsdottir a reinventarsi uno zoppicante passato di perseguitato dal comunismo è il diabolico contrappasso escogitato da Hallgrímur Helgason per questo romanzo "slapstick" che omaggia Tarantino e Kaurismäki, dileggia il provincialismo islandese e commuove fino alle lacrime con le canzoni dell'Eurofestival che fanno da colonna sonora.