Libri di I. Campeggiani
L'amorosa inchiesta. Studi di letteratura per Sergio Zatti
Libro
editore: Cesati
anno edizione: 2021
pagine: 848
Il titolo ariostesco - l'amorosa inchiesta - che i curatori hanno voluto dare a questa raccolta di contributi in onore di Sergio Zatti è per più ragioni adeguato. Prima di tutto esso allude a uno degli ambiti di ricerca più coltivati da Zatti: la letteratura cavalleresca in tutte le sue implicazioni esistenziali ed erotiche, con quel continuo perdersi e ricercarsi degli amanti. Non sono pochi, infatti, i saggi in cui Zatti si è occupato di desiderio amoroso, delle sue dinamiche e complicazioni. Ma va da sé che ad essere "amorose" sono state anche e proprio le sue inchieste e ricerche di studioso: in un'epoca in cui spesso i testi letterari vengono studiati nel nome di altre cause - politiche, ideologiche, morali - Zatti li ha studiati sempre con rigore filologico e analitico, ma fondamentalmente per ragioni di desiderio, e cioè su impulso di una grande e gratuita passione. Si prendano per esempio i suoi saggi su Tasso per i quali non è esagerato affermare che se di quel poeta sono sempre state osservate le ambiguità testuali, Zatti è stato fra i primissimi a proporre una chiave di lettura capace di renderne conto in modo semplice, rigoroso ed elegante. E ciò lo si può capire già dal titolo del suo primo, importante libro: L'uniforme cristiano e il multiforme pagano, dedicato alla Gerusalemme liberata.
La bufera e altro. Ediz. commentata
Eugenio Montale
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2019
pagine: 422
Nel 1956, diciassette anni dopo "Le occasioni", Eugenio Montale pubblica il terzo grande capitolo della sua opera in versi, "La bufera e altro", che ne conferma la piena, esemplare centralità nel panorama della poesia del Novecento. La "bufera" del titolo è da riferirsi alla guerra, e dunque all'attraversamento di una tragedia storica, ma, come lo stesso autore chiarì, «è anche guerra cosmica, di sempre e di tutti». E dunque il libro si caratterizza per una aperta tematica vertiginosa, che oltrepassa l'epoca stessa della sua composizione. In questo quadro straordinariamente complesso trovano spazio le figure femminili di interlocutrici privilegiate come Clizia e Volpe, ma anche l'ardua meditazione a ridosso delle ombre degli scomparsi, spinta fino a quella che Gianfranco Contini definì «l'abolizione della barriera fra vita e morte». Montale si muove in un ampio territorio, insieme reale e allegorico, quotidiano e apocalittico, variando i toni, passando dagli accenti più alti a soluzioni epigrammatiche in una lingua di più prosastica e meno lirica eleganza. La bufera e altro si impose subito come un nuovo capolavoro, che oggi possiamo finalmente leggere con l'ausilio di un innovativo, attesissimo commento e di importanti contributi saggistici, tra cui quello di Franco Fortini, che di questi testi ebbe a scrivere: «Rattrappite e indistruttibili, le poesie di Montale sono state per me il paragone stesso della poesia intesa come veglia d'armi e arte regia. Non le rileggo: ma in certe ore si aprono nella memoria, rompendo grumi e cartilagini dell'età sanguinosa che con noi hanno attraversata».