Libri di Isabella Acciari
L'abbraccio di Morfeo
Isabella Acciari
Libro: Libro in brossura
editore: Bertoni
anno edizione: 2025
pagine: 64
"“L’abbraccio di Morfeo”, evoca l’immagine del dio greco del sonno, introducendoci in un universo onirico e misterioso. Morfeo, colui che dona il sonno e modella i sogni, diventa una metafora della poetessa, che con le sue parole ci conduce in un percorso alla scoperta del nostro inconscio. In poesie come “Spazio”, dove l’autrice descrive il volo di un gabbiano sopra un “mare plumbeo e tormentato”, o in “Le donne di Kabul”, dove “L’oblio delle ore solleva sguardi, da fango e fortezze”, troviamo immagini evocative che risvegliano in noi emozioni profonde." (dalla prefazione di Catia Monacelli)
Kidanè
Isabella Acciari
Libro: Libro in brossura
editore: Bertoni
anno edizione: 2024
pagine: 202
Correva l’anno 1906, quando nella culla di bambù e foglie di banana, in un giorno assolato di giugno, fu deposta una piccola perla d’ebano già forte e determinata. Veste di Maria poteva essere l’unico nome da dare a quel fagottino, nato a Keren. Niente sembrava poter scalfire la sua felicità. Ma in un bruciante pomeriggio di luglio un uomo entrò in casa sua e ruppe per sempre il suo equilibrio. Tra i canti delle donne del villaggio che riecheggiavano dal cortile e i lunghi silenzi all’interno della piccola dimora che isolavano i pensieri come fosse ovatta, l’uomo ebbe un sussulto, fu catturato all’istante soltanto dallo sguardo vivo e penetrante di quel bambino: Kidanè. Secondogenito di sei figli, aveva solo otto anni quando arrivò in Italia, con in tasca la promessa di poter studiare e assicurarsi un futuro migliore. Tuttavia, era costume per i ricchi affaristi portare nel Bel Paese giovani eritrei alla loro mercede. In un andirivieni tra terra amica e terra natia, tra sogni insperati e radici spezzate, la perla d’ebano divenne adulto e cosciente di essere cittadino del mondo.
Il soffio della tempesta
Isabella Acciari
Libro: Libro rilegato
editore: Diadema
anno edizione: 2022
pagine: 58
I versi di Isabella Acciari si mostrano asciutti, immediati, sono nel solco della tradizione stilistica della poesia del secondo Novecento italiano, ma nei contenuti assolutamente attuali, contemporanei. Se è vero che tutto prende le mosse da una visione personale e intima, è pur vero che la vastità degli argomenti trattati apre le porte alle innumerevoli sfaccettature della natura umana. L’ambiente circostante parla, la natura è protagonista e allo stesso tempo necessario specchio che riflette dei dilemmi dell’uomo. Una vena d’inquieta malinconia attraversa tutta la sua opera, ma più forte è il desiderio di trovare l’armonia, anche quando “Il soffio della tempesta” imperversa, ed “Il mare”, muove le sue onde impetuose, “Fuggente ed eterno, / instancabile, /sempre, risorge”.