Libri di L. Caddia (cur.)
Il bagno turco. Tre racconti esotici
Anthony Trollope
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2015
pagine: 154
Henry James scrisse in uno dei suoi "Ritratti parziali", pochi mesi dopo la morte di Trollope, che con lui "eravamo sempre al sicuro", intendendo con questo da un lato la maestria del narratore di razza, dall'altro la 'regolarità' del grande scrittore vittoriano, in un certo senso la sua contrarietà ad ogni tipo di 'sperimentazione' letteraria. Se questo giudizio rende sicuramente giustizia a Trollope, può apparire però un po' riduttivo, perché è stato egli stesso più volte attratto da ambienti e situazioni particolari, lontani cioè da quel mondo inglese. Da questo punto di vista, un particolare interesse rivestono i tre racconti riuniti in questo volume, anche se, nonostante l'esotismo soltanto apparente del primo (il bagno turco si trovava in Jermyn Street, nel cuore di Londra) e l'ambientazione invece realmente orientale degli altri due, "Le sponde del Giordano" e "Una donna indifesa alle Piramidi", la prospettiva dello scrittore resta sempre e solidamente eurocentrica. In realtà, come scrive Luca Caddia nella postfazione, ciò che più interessa a Trollope è "mostrare personaggi all'apparenza sicuri che si scoprono presto in balìa degli eventi"; e il contesto del tutto insolito in cui vengono a trovarsi produce un effetto su di essi fortemente straniante, facendone da un lato scaturire le debolezze e dall'altro mettendo in rilievo la precarietà della loro stessa 'britannica' rispettabilità.
Due ragazze
Anthony Trollope
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2012
pagine: 116
"Non ha senso perdere la testa quando si parla di affari". Questa frase, detta al proprio innamorato da una delle protagoniste di questo racconto - una delle "eroine" della piccola città di Plumplington -, riassume o meglio ancora svela l'ironico leitmotiv dell'intera vicenda narrata. Infatti, eroi e antieroi qui si assomigliano molto, e si differenziano soprattutto per i diversi ruoli sociali, che li obbligano a macchinose strategie per tentare di imporre la propria volontà. Nessuno sembra fare eccezione, neppure l'influentissimo dottor Free-born, che parteggia sì per le due ragazze che vorrebbero sposare i loro spasimanti contro la volontà dei rispettivi padri, ma che a suo tempo aveva pensato bene di dare in moglie le proprie figlie ad uomini cui non mancava alcuna delle caratteristiche di 'censo' pretese dai genitori delle due eroine - ed ora da lui giudicate assurde o persino ridicole. Tutto il racconto, insomma, si basa su una sorta di 'gioco delle parti', dove la 'parte' forse più cospicua la gioca l'epoca in cui la storia è ambientata: l'epoca di Trollope, quell'età vittoriana che prese il nome dal lungo regno della regina Vittoria (1837-1901). 'Epoca vittoriana' oggi è quasi divenuto sinonimo, sotto certi aspetti, di 'ipocrisia sociale'; il racconto di Trollope permette di penetrare più a fondo le ragioni di questa 'ipocrisia', mettendoci a contatto con una realtà sociale cristallizzata a tal punto da offrirsi come rituale cui, volenti o nolenti, nessuno si può sottrarre.