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Libri di Anthony Trollope

La casetta ad Allington

Anthony Trollope

Libro: Libro in brossura

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2007

pagine: 850

Senza la sferza sociale del grande Dickens e senza gli angolini di moralistica ironia di William Thackeray, Anthony Trollope è il terzo rappresentante letterario dell'età vittoriana. Anzi, a seguire il decano degli anglisti Mario Praz "il più tipico rappresentante del romanzo vittoriano", proprio perché ritrae dal vero, in modo meno vistoso, ma più sottile e aderente, la realtà sociale dell'epoca sua: "ed è sorprendente quanto poco ingiallite siano le sue fotografie". Così i suoi romanzi, molti e pieni di pagine, non hanno mai un lieto fine, ma neppure una fine tragica; non figurano in essi eroi ed eroine, nessuno è troppo cattivo o troppo buono, troppo onesto o troppo capace di intrighi; niente è mai definitivo; il plot dominante di ogni romanzo rischia di cedere al fluire di un numero enorme di sottostorie e sottoplot, personaggi di passaggio si accampano in una vicenda che trascina a lungo il lettore seducendolo quasi contro la volontà dell'autore, come la vita vera; e tutto si muove in un ambiente abbastanza quieto da favorire soprattutto la mediocrità. Ed è per questo amore antiromanzesco della mediocrità che, se i romantici contemporanei non l'apprezzarono, la critica in seguito ha rivalutato la presenza e l'importanza di Trollope, la vivacissima e inconsapevole modernità. Questo romanzo è il quinto dei sei romanzi della serie delle Cronache del Barset, l'immaginaria contea dove si svolge uno dei cicli dello scrittore, ed è quello dedicato alle frustrazioni amorose.
16,50 15,68

La canonica di Framley

Anthony Trollope

Libro: Copertina morbida

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2006

pagine: 679

"La Canonica di Framley" appartiene al cosiddetto "ciclo del Barsetshire" dal nome della regione di ambientazione. Racconta dello sforzo di un giovane ecclesiastico, caduto in qualche perdonabile scapestratezza, per riconquistare la fiducia della sua nobile e conformista protettrice, e delle manovre parallele della sorella di lui e del figlio di lei per ottenere il consenso alle nozze. Ma rappresenta in realtà, con un estraniante romanticismo senza numi e demoni, la vita di provincia in età vittoriana e quella quieta tempesta che sembra sempre minacciarla.
15,00 14,25

Il dottor Thorne

Il dottor Thorne

Anthony Trollope

Libro: Copertina morbida

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2005

pagine: 736

Tutto inizia alla festa di compleanno di Frank Gresham. Frank si dichiara a Mary, nipote di Thorne, con grave scandalo della sua famiglia. Decenni prima, il fratello di Thorne, scapestrato e dissoluto, ha sedotto la sorella di uno scalpellino promessa in matrimonio a un buon uomo, ed è stato dallo scalpellino, di nome Scatcherd, ucciso. Il dottor Thorne, avvertendo il misfatto come una colpa, si occupa del caso, riesce a far sposare lo stesso la sorella di Scatcherd, e adotta la bambina, Mary, nata dal primo tradimento. Passati gli anni, Thorne s'è trasferito a Greshamsbury dov'è diventato medico di famiglia e amico dei Gresham. E lo scalpellino, he ha saputo costruirsi una fortuna immensa, è il principale creditore della tenuta dei Gresham.
15,00

Le torri di Barchester

Le torri di Barchester

Anthony Trollope

Libro: Libro in brossura

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2004

pagine: 679

Il secondo, dopo "L'amministratore", dei sei romanzi del ciclo di Barset che dettero a Trollope fama e successo. Qui è una storia di potere, la successione alla carica di Vescovo, che è anche il passaggio dal governo conservatore a uno liberale, e la lotta tra due ambienti per il dominio effettivo sulla ricca diocesi. E fornisce il caso letterario per penetrare nelle case e nei caratteri: per sapere tutto quello che succede veramente nella città di Barchester. Le figure sono compiute e vivide nella loro psicologia e, come è proprio dell'atmosfera vittoriana, il grottesco e il mostruoso, cacciati vanamente dalla superficie della narrazione, ricompaiono fatalmente a sconvolgerne le profondità.
15,00

Le Ultime cronache del Barset

Anthony Trollope

Libro: Libro in brossura

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2009

pagine: 1137

Con "Le ultime cronache del Barset" si chiude il ciclo dell'immaginaria contea inglese - il Barsetshire appunto - inventata da Anthony Trollope, "il più tipico rappresentante del romanzo vittoriano" (Mario Praz). Al centro del romanzo, come degli altri cinque che completano la saga, campeggiano scelte vicende cardinali, fuochi di orbite ellittiche. Qui è il caso del Reverendo Crawley, devoto ed erudito, ma afflitto da un'insopportabile fila di disgrazie - e prima di tutte l'indegna povertà -, accusato di essersi indebitamente appropriato di un piccolo assegno. Nemmeno l'ecclesiastico, psichicamente stremato, riesce a ricostruire in modo coerente la vicenda, che si affianca a due storie d'amore parallele e dal diverso esito. Al momento della scomparsa dell'assegno, il Maggiore Grantly stava per chiedere la mano della figlia del reverendo, la mite Grace Crawley, ed è immaginabile quanti e quali contrasti incontrerà la loro unione. Grace è amica e confidente dell'intransigente Lily Dale, giovane incapace di superare il passato per accettare la proposta di Johnny Eames che la ama intensamente e che diventerà l'eroe positivo della tragedia, il risolutore non premiato. Da questi drammi perbene partono le correnti principali del romanzo, che riversano incessanti conseguenze su tutti i legami umani che contano.
18,00 17,10

Un'autobiografia

Anthony Trollope

Libro: Libro in brossura

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2008

pagine: 393

In un'epoca in cui le autobiografie erano un genere molto popolare, questa autobiografia di uno dei più prolifici autori vittoriani, e forse dell'intera storia delle lettere, ebbe un grande successo. Ragion per cui può considerarsi un modello esemplare del suo genere e del suo tempo. "Scrivendo queste pagine, che, in assenza di un titolo migliore, sarò costretto a chiamare l'autobiografia di una persona così insignificante come me, la mia intenzione non sarà tanto di parlare dei piccoli dettagli della vita privata, quanto di raccontare quello che io e forse altri intorno a me abbiamo fatto nel campo letterario, di narrare i miei fallimenti e i miei successi così come sono avvenuti, con le loro cause, e le opportunità che la carriera letteraria offre": nulla di personale, insomma, sembra dire il grande Trollope. E infatti racconta la sua vita come se parlasse di un terzo, senza soggettività: la vicenda di un bambino povero e sfortunato, figlio di una famiglia colta e non oscura di origini, ma bislacca e fallimentare, e l'avventura del suo farsi avanti nella vita fino al successo la gloria e il denaro, grazie alla metodica applicazione del proprio talento e ad una inflessibile volontà. Quasi fosse un romanzo vittoriano: come un intreccio controllato e razionale evolve ordinatamente verso il suo esito edficante e moralmente giustificato.
18,00 17,10

L'ultimo austriaco che lasciò Venezia. Racconti italiani

Anthony Trollope

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2010

pagine: 124

Per la prima volta vengono qui riuniti e tradotti per i lettori italiani tre racconti del grande narratore dell'Inghilterra vittoriana che presentano la peculiarità di essere ambientati in Italia, fra Venezia, Roma e il Lago di Como. Anthony Trollope conosceva bene il nostro paese, e più volte vi si recò in visita alla madre e al fratello che vivevano a Firenze. Ed è interessante notare nei primi due racconti - più direttamente ne "L'ultimo austriaco che lasciò Venezia", e più defilato ma comunque presente ne "La moglie del generale Talboys" - lo sfondo storico delle Guerre di Indipendenza, così come poteva venire recepito da un autore per nazionalità estraneo agli Stati contendenti ma simpatizzante per la causa italiana. Ma l'Italia per gli inglesi è sempre anche la meta del Grand Tour, aspetto, questo, ben evidente nel gruppo un po' fatuo di intellettuali che si raccoglie a Roma intorno alla signora Talboys, o nel viaggio dei coniugi Greene nel racconto "L'uomo che teneva il denaro in una valigia". Qui, come scrive Luca Caddia, "l'inguaribile senso pratico di Trollope trasforma il Grand Tour in gran turismo", mentre il viaggio si trasforma lentamente in una commedia degli equivoci, con effetti sottilmente umoristici.
14,50 13,78

Natale a Thompson Hall

Natale a Thompson Hall

Anthony Trollope

Libro: Libro in brossura

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2019

pagine: 212

«Non preciserò l'anno esatto per evitare che i più curiosi indaghino sulle circostanze di questa storia, venendo così a conoscenza di dettagli che non desidero siano divulgati». Ecco come Anthony Trollope, uno dei grandi vittoriani assieme a Dickens e Thackeray, introduce i lettori nel suo piacevole, riposante conversare. L'immagine che offre è quella di un arguto signore che riferisce intricati fatti altrui come se non fosse lui ad inventarseli, ma ne venisse informato solo grazie a precisi rapporti, anche un po' pettegoli. E la nascosta perfidia, che insinua dentro la tolleranza verso i difetti di tutti, è forse più percepibile a noi posteri che non ai suoi contemporanei. In questi racconti la lente dell'analisi sociale si concentra di più sulle classi dei piccoli possidenti. Specialmente sulle donne, che erano le sue grandi lettrici. La signora Brown (Thompson da nubile) è entrata per errore nella stanza di un estraneo mentre dorme, applicandogli in viso un unguento destinato al marito: da qui un catastrofico sviluppo di complicazioni. Il giovane Maurice ha detto, per leggerezza, che il Natale è una noia e questo, la pia Isabel, che lo ama alla follia, non potrebbe accettarlo. Elizabeth è convinta che una brava ragazza non può essere felice, per questo rifiuta il suo adorato Godfrey. E altri quadretti, tutti ambientati nel Natale, che rappresentano senza ammetterlo com'era inutilmente arzigogolato essere donna e per bene in età vittoriana.
13,00

L'ultimo austriaco che lasciò Venezia. Racconti italiani

Anthony Trollope

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2025

pagine: 128

Per la prima volta vengono qui riuniti e tradotti per i lettori italiani tre racconti del grande narratore dell’Inghilterra vittoriana che presentano la peculiarità di essere ambientati in Italia, fra Venezia, Roma e il Lago di Como. Anthony Trollope conosceva bene il nostro paese, e più volte vi si recò in visita alla madre e al fratello che vivevano a Firenze. Ed è interessante notare nei primi due racconti – più direttamente ne “L’ultimo austriaco che lasciò Venezia”, e più defilato ma comunque presente ne “La moglie del generale Talboys” – lo sfondo storico delle Guerre di Indipendenza, così come poteva venire recepito da un autore per nazionalità estraneo agli Stati contendenti ma simpatizzante per la causa italiana. Ma l’Italia per gli inglesi è sempre anche la meta del Grand Tour, aspetto, questo, ben evidente nel gruppo un po’ fatuo di intellettuali che si raccoglie a Roma intorno alla signora Talboys, o nel viaggio dei coniugi Greene nel racconto “L’uomo che teneva il denaro in una valigia”. Qui, come scrive Luca Caddia, «l’inguaribile senso pratico di Trollope trasforma il Grand Tour in gran turismo», mentre il viaggio si trasforma lentamente in una commedia degli equivoci, con effetti sottilmente umoristici.
14,50 13,78

I figli del duca

Anthony Trollope

Libro: Libro in brossura

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2024

pagine: 1016

Nell'ultimo romanzo del «ciclo Palliser» continuano le vicende di Plantagenet Palliser Duca di Omnium e della sua famiglia. Pagine che confermano la struttura perfetta dei romanzi di Trollope che sono insieme saga familiare, romanzo di formazione, satira sociale, critica del potere nelle sue degenerazioni, con lo splendore della Londra vittoriana sullo sfondo. Lo scrittore, tra i grandi vittoriani, più fluviale in tutto (per il procedere della sua prosa, per la mole delle opere, per la vastità dei temi), il meno giudicante e forse il più romanzesco, grazie al numero di storie e personaggi che si distendono, si annodano, ritornano sottintesi, riprendono da dove eravamo arrivati. Anthony Trollope è tutto questo, e con I figli del duca chiude il Ciclo Palliser, o Ciclo Politico, incentrato nella Londra metropoli della grande aristocrazia dominante. Plantagenet Palliser, Duca di Omnium, è all'apice del suo splendore. Ora, però, è morta Glencora, la sua sposa, dama contraddittoria e brillante come un colore acceso quanto lui è stabile, coscienzioso e grigio. E il duca si scopre fragile, spaesato, un inetto in un ambiente che dovrebbe sovrastare per l'immensa ricchezza e il rango preminente. Il severo Henry James scriveva che nessuno come Trollope «riusciva a sentire tutte le cose del quotidiano oltre che vederle». Nei suoi romanzi l'ovvio si rivela per ciò che realmente è per chi lo vive: unico, misterioso, stupefacente. Così per il Duca di Omnium la condotta sconsiderata dei figli squarcia le sue convinzioni. Il primogenito, Silverbridge, si è candidato tra le file dei conservatori, nonostante la loro famiglia sia da sempre liberale. Il figlio più piccolo, Gerald, è dedito al gioco d'azzardo e si è fatto espellere dal college. E l'unica femmina, Mary, si è innamorata irrimediabilmente di un parvenu senza rango né patrimonio. Le deprecabili scelte degli eredi fanno vacillare la visione dell'esistenza del duca, lo espongono a vergogna e lo costringono a specchiarsi nelle proprie contraddizioni. Trollope non salva nessuno; non ci sono eroi tra coloro che non hanno ereditato altro che la vocazione a «sperperare patrimoni e reputazione». Si salva qualche personaggio femminile, a cui è affidata, pur nella frustrante impotenza della loro sorte sociale, tutta l'inquietudine di un'epoca. Eppure, a risaltare è la meravigliosa riscoperta della lettura calma e appagante. È «un viaggio meraviglioso in compagnia del più amabile dei narratori generosamente dotato di acume e di umorismo» scrive Rossella Cazzullo nella sua Notizia. «L'autore crea e popola un mondo di ampiezza e varietà tale da soddisfare i gusti più esigenti; intreccia vicende pubbliche e storie private, ritrae la vita di campagna e quella della metropoli, parla di potere, politica e amore, presenta personaggi credibili e umanissimi che non di rado sfuggono alle pagine per prendere residenza tra i nostri ricordi».
22,00 20,90

Il «leon d'oro» di Granpère

Anthony Trollope

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2024

pagine: 240

1870: il “Leon d’Oro” è un piccolo albergo di provincia nella cittadina immaginaria di Granpère, nella Lorena occupata dai prussiani. Il proprietario, Michel Voss, vi abita con la seconda moglie, il figlio di primo letto George e la nipote acquisita Marie Bromar. Quando tra i due giovani nasce un tenero sentimento, Michel, convinto che per entrambi non sia quella la scelta migliore – e forse anche per l’impressione fastidiosa che si agisca alle sue spalle –, nega il consenso alla relazione e allontana il figlio da casa. George si reca a Colmar, dove prende in gestione l’“Hotel della Posta”, e per un anno non dà più sue notizie; mentre Marie, credendosi ormai dimenticata, cede alle insistenze dello zio perché si fidanzi con Adrian Urmand, un ricco mercante di stoffe di Basilea. Quando però la notizia dell’imminente matrimonio giunge a George, il giovane parte di gran corsa per Granpère alla riconquista della ragazza… Pubblicato nel 1872, quando Anthony Trollope era all’apice della sua popolarità, "Il 'Leon d’Oro' di Granpère" è una delle rare opere del grande autore vittoriano ambientate fuori dalla sua Inghilterra. Hugh Walpole, autore di una celebre biografia di Trollope, la definì «non solo il suo miglior romanzo breve, ma anche uno dei più affascinanti idilli della letteratura inglese», e in effetti il susseguirsi di equivoci amorosi, nonché la pregevole caratterizzazione dei personaggi, rendono quest’opera un piccolo gioiello narrativo.
18,50 17,58

Linda Tressel

Anthony Trollope

Libro: Libro in brossura

editore: Guida

anno edizione: 2023

pagine: 252

La storia, ambientata a Norimberga negli anni sessanta dell’800, narra la breve e tormentata esistenza della giovane Linda Tressel, le cui difficoltà sono causate da una serie di circostanze: l’educazione repressiva impostale dalla zia, calvinista fanatica con cui la ragazza vive dopo la morte dei genitori; la cupidigia e l’opportunismo di uno sgradevole, borioso cinquantenne al quale la zia vuole darla in moglie contro la sua volontà; la superficialità e irresponsabilità del giovane, scapestrato corteggiatore di cui l’ingenua e inesperta Linda s’innamora. Sullo sfondo delle vicende che coinvolgono la protagonista, una comunità conservatrice di antiche tradizioni e idiosincrasie religiose, intrisa di pregiudizi e rigide norme e convenzioni sociali, ma anche capace di gesti di solidarietà e di affetto. In primo piano, una pittoresca casa rossa con tre abbaini, situata sulla riva del fiume che attraversa la città.
18,00 17,10

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