Libri di Ladislav Fuks
Il bruciacadaveri
Ladislav Fuks
Libro: Libro in brossura
editore: Miraggi Edizioni
anno edizione: 2019
pagine: 224
Praga, 1938-39. La storia del Novecento marcia a passo forzato verso uno dei suoi momenti più critici: il magniloquente Nuovo Ordine nazista, la guerra imminente, la “questione ebraica”, le persecuzioni pianificate, l'invasione dell'Europa. Chi è il signor Kopfrkingl, protagonista di questa storia nera praghese? Un tenero, sdolcinato padre di famiglia, impiegato al crematorio, un uomo che sorride sempre. Sì, in apparenza. Interiormente, invece, è una marionetta dall'animo monodimensionale, dalla volontà larvale, dalla morale astratta e limitata, che vede tutto e tutti come stereotipi. Un uomo intimamente servile per cui il bene è indifferentemente cura e sterminio, felicità e olocausto, la cui idea di paradiso in terra condanna gli altri all'inferno. Lo stile ossessivo e preciso di Fuks sottolinea perfettamente questo aspetto e gli è funzionale. Il bruciacadaveri procede come una partitura con il frequente contrappunto di ripetizioni di nomi e intere espressioni. Lo sguardo alienato e distorto del protagonista, con tracce di macabro divertimento, amalgama un testo di cui si può apprezzare la struttura profonda e la caleidoscopica creatività. Postfazione di Alessandro Catalano.
Il signor Theodor Mundstock
Ladislav Fuks
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1996
pagine: 219
Apparso nel 1963, e ambientato nella Praga dell'occupazione nazista, questo romanzo ha proiettato Fuks alla ribalta della narrativa cèca del dopoguerra. Descrivendo in chiave paradossale e grottesca, quasi espressionistica, gli ultimi mesi di vita di un piccolo ebreo, il signor Mundstock, pavido e sensibile antieroe calato in una grigia realtà piccolo borghese, Fuks trasmetteva l'angoscia, tutta kafkiana di una esistenza dominata dalla dimensione della paura e dai complessi di colpa; ma intendeva sicuramente alludere al clima, altrettanto pesante, di un regime non meno oppressivo di quello tedesco. I fatti storici, gli elementi della cronaca della Praga del 1941 restano sullo sfondo, anche se perfettamente riconoscibili.