Libri di Laura Forti
La figlia inutile
Laura Forti
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 2024
pagine: 256
Un'urna riposa solitaria in una tomba vuota, nella zona del cimitero ebraico destinata ai suicidi e ai casi ambigui. Elena avrebbe desiderato che le sue ceneri fossero sparse nella Mosella, il fiume che amava. Ma la famiglia non ha rispettato la sua volontà e la nipote, a distanza di anni, capisce che in quel mistero c'è un nodo da sciogliere, un conto in sospeso con la memoria. Nata in una famiglia di esuli russi che l'avevano lasciata a balia in Francia nei primi anni di vita, Elena era cresciuta ribelle e anticonformista, dispotica e generosa, amante dei gatti e delle tradizioni. Per ricomporre le tante facce della sua identità, la nipote deve ripercorrere il cammino dei Dresner, le tappe di una integrazione di successo in Italia: le amicizie con il sionismo nascente dei Rosselli e dei Sereni ma poi perfino con Mussolini, la scalata del Credito Italiano. Quando nel 1938, con le leggi razziali, i Dresner sono costretti di nuovo all'esilio, Elena, l'elemento emotivo, sensuale e vitale, dannoso per una famiglia che considera i sentimenti un lusso inutile, viene di nuovo abbandonata, proprio nel momento in cui il fascismo sta mostrando il suo volto più feroce. La scrittura riempie la tomba vuota, restituisce fisicità e verosimiglianza a un fantasma, narrando una storia che attraversa l'Europa del Novecento ma è tutta italiana.
Una casa in fiamme
Laura Forti
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 2022
pagine: 288
Manuela ha quarantacinque anni e una vita come tante, alle prese con il lavoro, il marito, i figli, i suoceri. Sua la voce narrante di questo intenso romanzo, una voce che colpisce da subito perché chiara, energica, sfaccettata, ironica. Manuela all'inizio di questa storia deve fare i conti con una diagnosi di malattia, la prima scintilla di un incendio devastatore che travolge tutto: il matrimonio va in crisi, la figlia adolescente si allontana in una sua personale ricerca di identità, il figlio più piccolo sembra prigioniero delle sue difficoltà scolastiche, e dal passato riemerge il dolore per la perdita di un bambino mai nato. Sullo sfondo, i fantasmi provenienti dal complicato retaggio familiare: quella di Manuela è una famiglia «diversa», ma nella sua diversità simile a tante del nostro tempo. Una famiglia di ebrei italiani che rilegge strutture antiche alla luce della propria fragilità, alle prese con la malattia ma anche con la crescita, che rivela nella sua peculiarità meccanismi universali di una sfida molto contemporanea. Solo accettando le ambivalenze, imparando ad aprirsi alla gioia e al dolore nella loro intensità, riuscirà a dire che la vita forse non è sempre facile ma che è il nostro cammino: e soprattutto che è unica e insostituibile. Che è preziosa, nonostante tutto.
Forse mio padre
Laura Forti
Libro: Copertina morbida
editore: Giuntina
anno edizione: 2020
pagine: 220
Poco prima di morire, una madre rivela alla figlia che l'uomo che l'ha cresciuta non è il suo padre biologico. Come uno sparo improvviso, una verità fino ad allora solo sospettata diviene certezza dolorosa. Un giovane conosciuto durante l'occupazione nazista e abbandonato subito dopo la guerra, è lui il padre. È lui quella presenza impalpabile con la quale la madre è sempre rimasta segretamente in contatto e che ha lasciato dietro di sé poche, labili tracce. È lui il forse padre. Inizia allora il tentativo di ricomporre, attraverso la letteratura, una storia familiare che non è solo biografia di un fantasma, ma un viaggio tra frammenti affilati, una corsa a perdifiato tra le ombre e le luci del passato. Cercando un padre mai conosciuto, una donna riacquista così la sua dimensione identitaria e profonda, trovando finalmente la forza di colmare il vuoto e di aprirsi al futuro. Il coraggio di guardare la vita dritto negli occhi, catturarla e ammansirla, fa di questo libro un romanzo dalla lucidità disarmante, un percorso di guarigione scandito da parole scelte con precisione chirurgica, parole che scavano nella memoria e non hanno timore di costruirne una nuova. Del resto, conclude la voce narrante di Forse mio padre, «quando la memoria non c'è, non basta o resta muta, dobbiamo costruircene una nostra. Dobbiamo avere fede nella fantasia ».
L'acrobata
Laura Forti
Libro: Copertina morbida
editore: Giuntina
anno edizione: 2019
pagine: 112
«Devo correre il rischio di far uscire la mia storia, una storia che ho tenuto dentro per tutti questi anni, a costo che mi si schianti il cuore, a costo che tu mi giudichi». Perché un figlio ha diritto di sapere qual è il cammino che ha portato suo padre a scegliere la lotta armata per combattere la dittatura, e a morire per la libertà. Bisognerà allora partire da lontano, dalle generazioni precedenti: dalla Russia Bianca di fine Ottocento all'Italia del fascismo, dalle leggi razziali alla fuga in Cile, dall'impegno politico per Salvador Allende al dramma della dittatura di Pinochet. Fino al tragico epilogo.Senza mai cadere nel sentimentalismo e nella retorica, Laura Forti scava negli affetti e nella Storia. Un monologo di grande intensità: a un figlio è narrata la storia del padre che non ha conosciuto e il lettore, da quella storia, trae la consapevolezza che solo l'elaborazione del passato può darci il coraggio di trasformare il dramma in forza, la sofferenza in speranza.
Teatro: Nema problema-Odore di santità-Blu-La Badante
Laura Forti
Libro: Libro rilegato
editore: Editoria & Spettacolo
anno edizione: 2013
pagine: 256
Il volume comprende i testi teatrali: "Nema problema (storia di un ritorno)", "Odore di santità", "Blu", "La Badante (una storia di fantasmi)". "La parola chiave di questi quattro testi è semplice, quattro lettere: "vita". Ci sono storie che aspettano di essere raccolte e raccontate. C'è un dolore che chiede di essere conosciuto. È quello del mondo e ci appartiene. Forse in questo spazio di incontro e condivisione, c'è ancora la possibilità di arrivare a una verità di rapporto, a un foro nella corazza, che ci salvi dalla solitudine e dall'indifferenza. Forse c'è speranza, perfino futuro. Forse. A me piace pensare che sia così e sto in ascolto".