Libri di Letizia Imola
Catedral Italiana
Myra Jara Toledo
Libro: Libro in brossura
editore: ExCogita
anno edizione: 2025
pagine: 196
Catedral Italiana procede per agnizioni nette, ma che, magari in anafora di strutture quasi identiche, sembrano potersi contraddire al verso successivo («I turn my fragility into power, I turn my fragility into / more fragility»). Tratteggia episodi o luoghi - spesso reinterpretati nel ricordo o trasfigurati nel sogno - e nello spazio tipografico di una riga bianca crea salti, dilatazioni che cambiano, sideralmente, piano al discorso.
Gli impudenti
Marguerite Duras
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2024
pagine: 248
Mentre quasi tutte le opere di Marguerite Duras sono state tradotte in italiano, il romanzo d’esordio, “Gli impudenti”, ha rappresento finora una vistosa eccezione. In queste pagine si notano le avvisaglie della sua prosa audace e vitale e del suo stile inconfondibile, sapiente miscela di finzione e memoir. Jacques, il fratello maggiore di Maud, la protagonista del romanzo, rimane vedovo. La madre, madame Grand-Taneran, decide dunque di trasferirsi con i figli nella loro residenza a Uderan, nel Sud-ovest della Francia, nella speranza che possa giovare al figlio in lutto. Ma Jacques sembra avere in mente tutt’altro. Così come ha sempre fatto a Parigi, anche in campagna assume con autorità il ruolo patriarcale. Perseguita la sorella Maud, plagia il fratello Henri e manipola la madre, sempre pronta a legittimare le sue ignobili azioni. Maud assiste impotente alle angherie di Jacques che, insieme alla madre, progetta di farla sposare a un uomo che non ama per difendere i suoi meschini interessi. Postfazione di Rosella Postorino.
Francesca da Rimini. Dramma in quattro atti e un prologo. 1902
Francis Marion Crawford
Libro: Libro in brossura
editore: Vallecchi Firenze
anno edizione: 2021
pagine: 176
Il testo di Crawford non è mai stato tradotto in italiano né dall’originaria versione inglese del 1901 riproposta dalla The F. Marion Crawford Memorial Society nel 1980, né dalla versione francese tradotta da Marcel Schwob nel 1902. Non è difficile immaginare il perché, pensando a quanto disturbo avrebbe recato al potente D’Annunzio la compresenza di una Francesca da Rimini in concorrenza con il suo “poema di sangue e di lussuria” sul quale aveva investito tanto della sua reputazione. Ora Letizia Imola pone rimedio all’immeritata damnatio memoriae italiana. La sua traduzione ci permette così di assaporare, attraverso l’opera di un grande scrittore, il fascinoso mondo del teatro francese della bella Époque di cui Sarah Bernardt è stata indiscussa regina. E pone anche in giusta luce un prezioso tassello di quel variegato e sfavillante mosaico che fa, di Francesca da Rimini, uno dei miti più diffusi e più amati della modernità.